Certificazione Unica 2024 (ex Cud), guida per il lavoratore dipendente: ecco come leggerla correttamente per avere informazioni su stipendio, contributi, Tfr e capienza Irpef.
La Certificazione Unica 2024 - riferita ai compensi percepiti nel corso del 2023 - nei prossimi giorni verrà consegnata dai datori di lavoro oppure potrà essere scaricata dai siti istituzionali.
Solitamente la CU va inviata alla Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo, ma quest’anno c’è tempo fino a lunedì 18.
La Certificazione Unica (che ha preso il posto del modello Cud) è un documento di notevole importanza, ma che non tutti sanno come leggere correttamente. Qui, infatti, vengono certificati tutti i dati fiscali riferiti all’anno precedente, indicando tanto il reddito percepito (ad esempio lo stipendio dei rapporti di lavoro dipendente, come pure da pensione o i guadagni da attività autonoma con Partita Iva) quanto la tassazione effettuata (con le relative detrazioni).
Ne esistono due differenti modelli: il sintetico che solitamente viene consegnato al lavoratore o al pensionato, e quello analitico che invece viene inviato all’Agenzia delle Entrate. Qui ci concentreremo su come leggere il modello sintetico della Certificazione Unica (che trovate in allegato) in quanto è quello più comune al lavoratore.
Come leggere la Certificazione Unica (CU 2024)
Il modello sintetico di Certificazione Unica (che per intenderci è quello che i pensionati possono scaricare dal sito Inps oppure i lavoratori dipendenti ricevono dal datore di lavoro) si compone di 11 pagine (mentre quello analitico ne prevede 15).
Come prima cosa vediamo come è strutturato:
- nella prima pagina si trovano i dati anagrafici, come il codice fiscale, tanto del sostituto di imposta (l’azienda o l’ente pensionistico) che del contribuente;
- nelle successive 6 pagine (dalla 2 alla 7), invece, vengono certificati i redditi da lavoro dipendente (o eventualmente da pensione);
- nella pagina 8, invece, si trovano i redditi da lavoro autonomo (ad esempio se sono state percepite provvigioni);
- nella pagina 9 figurano i redditi provenienti da locazioni (contratti di affitto) brevi;
- successivamente si trovano gli spazi in cui volendo si può indicare a chi destinare l’8, il 5 e il 2 per mille (scelta che può essere anche rimandata in sede di dichiarazione dei redditi).
Le informazioni utili per il lavoratore dipendente
Da una corretta lettura della Certificazione Unica il lavoratore può reperire importanti informazioni: ad esempio, nei punti 7 e 8 sono specificati i mesi di lavoro a cui quella Certificazione Unica fa riferimento (viene sbarrata la lettera T quando risulta lavorato tutto l’anno), mentre in altri viene indicato quanto è stato effettivamente guadagnato nel 2023, nonché i contributi accreditati e le tasse già versate.
A tal proposito, vediamo quali sono le informazioni più importanti che un lavoratore dipendente può reperire dalla Certificazione Unica.
Dove sono indicate le imposte versate
Partiamo dall’analisi delle imposte versate nel corso del 2023, così da avere anche un’informazione precisa su qual è l’eventuale capienza Irpef da cui andare a recuperare qualcosa in sede di dichiarazione dei redditi beneficiando delle varie detrazioni previste nel 2024.
Come prima cosa bisogna andare al punto 361 che si trova in pagina 2 dove è indicata l’imposta lorda che tuttavia non corrisponde a quanto effettivamente versato. Questa voce, infatti, considera solamente l’Irpef dovuta al lordo delle detrazioni già applicate dal sostituto d’imposta, indicate invece nel punto 374 (comprensive di quelle da lavoro dipendente del punto 367, più le altre specificate nei punti 362, 369 e 370).
Per sapere qual è l’Irpef versata, quindi, basta sottrarre l’importo indicato nel punto 361 con quello del punto 374, informazione che più semplicemente si può reperire nella stessa pagina ma al punto 21 (“ritenute Irpef”).
Dov’è il trattamento integrativo (ex Bonus Renzi)
Da una corretta lettura della Certificazione Unica il lavoratore viene a conoscenza di un altro fondamentale aspetto, ossia se ha beneficiato in busta paga del trattamento integrativo (ex bonus Renzi), o comunque se ci sono importi non percepiti.
Questa informazione è indicata sempre a pagina 2, dove nel punto 391 è specificato quanto erogato e in quello successivo se ci sono importi residui che eventualmente si possono recuperare in sede di dichiarazione dei redditi.
Dove sono indicati i contributi versati
Nel primo spazio della pagina 5, al punto 4, è indicato l’imponibile previdenziale che altro non è che la Ral (retribuzione annua lorda) percepita.
Nel punto 6 sono invece indicati i contributi che sono stati accreditati, ma solo quelli a carico del lavoratore (a ciò vanno aggiunti quelli versati dall’azienda che equivalgono a circa il 24% della retribuzione lorda indicata nel suddetto punto 4).
A tal proposito, va ricordato che solitamente la quota a carico dei lavoratori è pari al 9,19% (8,80% nel pubblico) ma che nel 2023 c’è stato lo sgravio contributivo che ha ridotto la percentuale per i lavoratori con busta paga inferiore a 2.692 euro.
Nel dettaglio, da gennaio a giugno (come pure per la tredicesima) è stato applicato uno sgravio del 3% per le buste paga di importo lordo fino a 1.923 euro, del 2% per chi supera questo importo ma resta entro i 2.692 euro. Da luglio a dicembre, invece, lo sgravio è stato aumentato di un altro 4%, arrivando rispettivamente al 7% e 6% (stessa misura confermata per il 2024).
Dove è indicato il Tfr
Solitamente l’importo del Trattamento di fine rapporto accumulato dal lavoratore è indicato anche in busta paga ma non è sempre così. Ecco quindi che la Certificazione unica viene in soccorso di chi vuole conoscere con esattezza quanto gli spetta fino a quel momento.
La pagina di riferimento è la n. 6, dove l’ultimo spazio è interamente dedicato al Tfr.
Qui nei punti 801 e 802 vengono indicate eventuali somme percepite a titolo di anticipo del Tfr, rispettivamente nell’anno di riferimento della Cu oppure in quelli precedenti,
Nei punti 809 e 810 è invece indicato l’importo complessivo di Tfr accantonato dall’azienda (rispettivamente nei periodi antecedenti e successivi all’1 gennaio del 2001), mentre i punti 811, 812 e 813 sono indicate eventuali somme versate a un fondo pensione.
Per capire dalla Certificazione unica qual è il Tfr residuo basta utilizzare la seguente formula:
[(punto 809 + punto 810) - (punto 801 + punto 802)] + (punto 811 +punto 812 + punto 813)
Cosa sono i dati relativi ai conguagli
C’è una voce della CU su cui molti lavoratori ci hanno chiesto spiegazione: si trova in pagina 3 ed è indicata con “dati relativi ai conguagli”.
Bisogna prestare attenzione a non fare confusione con il conguaglio di fine anno con cui il datore di lavoro, in qualità di sostituto di imposta, considera tutti i redditi percepiti nel corso degli ultimi 12 mesi ricalcolando l’imposta dovuta.
Qui, infatti, in particolare nei punti 531 e 535, sono indicate le imposte che il datore di lavoro ha calcolato - su vostra richiesta - in presenza di più Cu nello stesso anno.
Potrebbe essere successo, ad esempio, che nel corso del 2023 abbiate avuto più sostituti d’imposta in quanto avete cambiato lavoro: in tal caso potreste aver chiesto al nuovo datore (il che è assolutamente consigliato) di calcolare l’imposta annua tenendo conto non solo del reddito che si presume percepire dalla nuova attività ma anche di quello precedente.
In questo modo l’imposta viene calcolata più correttamente e si limita il rischio che dalla dichiarazione dei redditi ne risulti un debito Irpef.
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