Sicurezza sul lavoro, cosa dice la legge: norme, doveri e comportamenti

Claudio Garau

1 Aprile 2022 - 12:45

La sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale per la totalità dei rapporti di lavoro. Pertanto non sorprende che vi sia una normativa ad hoc in proposito, il d. lgs. n. 81 del 2008.

Sicurezza sul lavoro, cosa dice la legge: norme, doveri e comportamenti

È ben noto che i contratti e i rapporti di lavoro sono molto diversi tra loro e si distinguono per una pluralità di elementi. Tuttavia esistono anche alcuni tratti comuni e, tra essi, rientra il rispetto per le norme di sicurezza sul lavoro. Si tratta di un tema oggi compiutamente disciplinato da regole ad hoc e che ha immediata rilevanza in riferimento agli obblighi del datore di lavoro e dello stesso lavoratore.

Di seguito intendiamo fare una panoramica proprio sul vasto settore della sicurezza sul lavoro, facendo riferimento ad alcuni punti focali su cui si fonda tutto l’apparato di regole in materia.

Sicurezza sul lavoro, cosa dice la legge: la rilevanza del Testo unico sulla sicurezza

Toccando l’argomento della sicurezza sul lavoro, è doveroso fare riferimento al d. lgs. n 81 del 2008, vale a dire il Testo unico sulla sicurezza. In questo articolato apparato di norme sono incluse tutte le regole legate alla prevenzione in azienda e in tutti i luoghi di lavoro, alla sorveglianza di ambito sanitario, alla segnaletica di sicurezza e ai rischi generici. Si tratta di un testo che costituisce l’evoluzione della normativa precedente e rappresenta oggi un importantissimo punto d’approdo per ciò che attiene alle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro.

In particolare, nell’ambito del citato decreto legislativo, la sicurezza sul lavoro è considerata l’insieme di interventi da mettere in atto per tutelare la salute e l’incolumità dei lavoratori, nell’ambito dello svolgimento della loro attività di lavoro. Interessante notare che, rispetto alla normativa anteriore a questo Testo, la differenza sostanziale è che in detto apparato di norme l’attenzione è spostata sulla prevenzione, con l’introduzione dell’obbligo di valutare preventivamente i rischi presenti in azienda.

Da notare altresì che il Testo unico sulla sicurezza trova il suo fondamento in diversi principi della nostra Costituzione. Tra essi, quello stabilito dall’art. 32, secondo cui il diritto alla salute e all’integrità fisica è un diritto fondamentale dell’uomo. Ma rileva altresì l’art. 35 della Carta Costituzionale, in cui si garantisce la tutela del lavoro, invece nell’art. 41 si afferma come l’iniziativa economica privata, “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale e in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

Sicurezza sul lavoro: le figure di riferimento per garantire la tutela della salute dei lavoratori

Attraverso le disposizioni di cui al Testo unico sulla sicurezza possiamo individuare alcune figure chiave per quanto attiene il rispetto delle regole in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Pensiamo ad es. ai corsi sulla sicurezza sul lavoro: essi devono essere svolti durante l’orario di lavoro, sono obbligatori ed è il datore di lavoro la figura su cui ricade l’onere di organizzarli e sostenerne il costo.

Inoltre, il datore di lavoro ha precisi doveri anche in tema di dispositivi di protezione per la sicurezza sul lavoro, che possono essere sia collettivi che individuali. Non vi sono dunque dubbi a riguardo: alla figura datore di lavoro occorre fare riferimento per ciò che attiene alla prevenzione dei rischi sul lavoro.

Oltre al datore di lavoro, al quale compete la responsabilità della redazione del documento di valutazione dei rischi, ve ne sono altre di indubbio rilievo.

Ci riferiamo per esempio al preposto, ossia colui che, in base alla gerarchia e alle sue competenze professionali, sovrintende alle attività lavorative altrui, attuando le direttive ricevute e controllando che esse siano correttamente eseguite dai lavoratori. Soprattutto, egli si accerta che i lavoratori recepiscano e mettano in pratica quanto indicato dal datore di lavoro in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Altra figura di indubbio rilievo è il medico competente, o medico del lavoro. Si tratta di un soggetto obbligatorio per la sicurezza sul lavoro prevista dal d. lgs n. 81 del 2008 che, all’art. 2, comma 1, lettera h, ne dà una definizione precisa. Egli è infatti descritto come il sanitario in possesso dei titoli professionali e dei requisiti previsti, che collabora a compiere la valutazione dei rischi e concretizza la sorveglianza sanitaria, proteggendo lo stato di salute e la sicurezza dei lavoratori.

Ovviamente specifici obblighi ricadono anche sui lavoratori, al fine di rispettare quelle che sono le regole in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Sicurezza sul lavoro, che cosa dice la legge: ristoranti, edilizia, alternanza scuola lavoro

Se parliamo di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, non possiamo non rimarcare che vi sono degli ambiti lavorativi in cui il tema è particolarmente sentito. Si tratta di settori che implicano l’adozione di specifiche norme di comportamento, al fine di garantire la tutela del diritto alla salute.

Pensiamo ad esempio agli obblighi di sicurezza nel campo dell’edilizia, in cui rilevano le varie tipologie di rischio e alcuni documenti specifici e valutazioni particolari per ogni cantiere.

Altro ambito lavorativo in cui la sicurezza riveste una particolare importanza è quello della cucina / ristorazione. Nell’ambito rilevano infatti caratteristici obblighi di igiene alimentare e gli standard igienico-sanitari, atti a impedire contaminazioni e alterazioni di cibi e bevande.

Inoltre, anche in tema di alternanza scuola lavoro, ossia il percorso di formazione sul campo da parte dello studente, sono vigenti una serie di regole ad hoc. Esse si applicano nei confronti della scuola, dell’azienda ospitante e dello stesso studente. Ciò al fine di garantire che l’integrità psico-fisica di quest’ultimo durante lo svolgimento dell’iter formativo.

Obblighi di sicurezza e tutela sul luogo di lavoro: videoterminalisti e lavoratrici in gravidanza

Non possiamo poi dimenticare che il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro include delle norme ad hoc, anche per quanto attiene alla tutela del lavoratore videoterminalista, che ha diritto a pause nel corso della giornata lavorativa, espressamente dirette a non sovraffaticare la vista.

Per quanto riguarda invece la tutela della condizione della lavoratrice in gravidanza, rileva una normativa apposita, ossia il d.lgs. n. 151 del 2001. Si tratta del cd. “Testo unico a tutela della maternità e paternità” che, oltre a disporre in merito a congedi, riposi e permessi, tutela in via diretta la salute e la sicurezza delle lavoratrici sia in gravidanza, sia dopo il parto.

Ad esso alcuni anni dopo si è combinato il Testo unico sulla sicurezza, il quale peraltro prevede l’integrazione del DVR aziendale con la sezione inerente alla valutazione dei rischi per la sicurezza della lavoratrice incinta.

Concludendo, ricordiamo che se è vero che il datore di lavoro è il soggetto responsabile delle norme di sicurezza, i lavoratori hanno il pieno diritto a tutelarsi, laddove si verificassero eventi quali l’insorgere di una malattia, o nel caso di mancanza di attività aziendali espressamente mirate a salvaguardare la salute e l’incolumità dei dipendenti. Pensiamo al ruolo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, alla funzione della vertenza sindacale e alla possibilità di farsi assistere da un avvocato, per conseguire in giudizio il risarcimento danni.

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