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di Mauro Finiguerra e Lara Zampini e Alberto Michelis e BCFormula

Verifica fiscale: quando la holding ci dà una mano

Mauro Finiguerra

19 maggio 2023

Verifica fiscale: quando la holding ci dà una mano

La verifica fiscale in una società è sempre fonte di problemi. La presenza di una holding può aiutare sia a prevenire gli effetti, sia ad attutirli. Vediamo come.

La verifica fiscale, seppur necessaria per controllare l’effettivo pagamento delle imposte e la compliance dei contribuenti, di fatto per la società che ne è oggetto, richiede molto tempo e il sostenimento di costi, talvolta rilevanti, dovuti sia alle attività di assistenza e collaborazione alla verifica, sia ai costi professionali della difesa tributaria.

Tutto si complica poi quando dalla verifica fiscale dovessero emergere violazioni che comportano maggiori imposte e sanzioni, anche rilevanti, che potrebbero incidere pesantemente sui costi e sull’andamento degli affari aziendali.

Amministratori, soci e funzionari sotto verifica fiscale

Bisogna sapere che quando inizia la verifica fiscale su una società operativa può capitare che durante le indagini i funzionari pongano domande all’amministratore e ai soci della società.

Queste domande, che di solito sembrano apparentemente banali, in realtà nascondono presunzioni, o meglio convinzioni, che gli investigatori hanno già elaborato e che devono soltanto confermare attraverso le risposte che si attendono di ricevere.

Per questo motivo gli imprenditori quasi sempre, credendo di poter mostrare la loro volontà di collaborare, o perché non hanno niente da nascondere o perché provano erronei sensi di colpa, rispondono in modo frettoloso o eccessivamente ampio alle domande poste.

In questo modo le loro dichiarazioni vengono definitivamente scolpite nei verbali delle operazioni giornaliere della verifica fiscale e rischiano di rendere la difesa tributaria molto difficile se non a volte impossibile.

Gli imprenditori purtroppo non sanno che la collaborazione leale con il fisco non significa precipitarsi a rispondere a domande che possono rappresentare vere e proprie “trappole”, in modo frettoloso e senza riflettere sulla risposta.

Così come non sanno che esiste lo Statuto del Contribuente, la Legge n. 212/2000, che consente di fornire le risposte alle domande degli investigatori non immediatamente ma entro un certo periodo di tempo, ovvero 15 giorni.

Verifica fiscale: la funzione della holding

Tutto cambia ovviamente se il socio di una società operativa è una holding che di per sé non può essere interrogata dai funzionari.

Ma se la struttura organizzativa delle attività aziendali prevede la presenza di una holding è possibile che anche l’amministratore della holding non sia lo stesso amministratore della società operativa, che potrebbe essere un collaboratore della società o un amministratore professionista, le cui risposte ovviamente saranno limitate, nel primo caso dalla delega che egli ha ricevuto dalla società, nel secondo caso dalla professionalità dell’amm.re che avrà esperienza e competenza per rispondere correttamente e nei tempi giusti alle domande poste dagli investigatori.

Ora se si considera che la stragrande maggioranza delle verifiche fiscali di rilevante importo si basa sulle risposte dell’imprenditore, solo e impreparato, fornite all’arrivo dei funzionari pubblici, è evidente che la holding è uno strumento che può prevenire le verifiche e renderle molto meno onerose e dispersive.

Le indagini bancarie e il ruolo della holding

Durante la verifica fiscale spesso capita che gli organi di controllo ritengano di estendere le operazioni ai conti correnti bancari, non solo della società, ma anche dei soci, ricorrendo alle cosiddette “indagini bancarie”.

Questa tipologia di indagine, come è facilmente comprensibile, è molto pericolosa perché i funzionari controllano tutte le entrate e le uscite dei conti bancari della società verificata, dei suoi soci e spesso anche dei parenti più prossimi dei soci, con riferimento agli anni della verifica, che spesso risalgono a periodi molto precedenti rispetto all’inizio della verifica fiscale.

Il controllo prevede che se non vi sono documenti a supporto di entrate e uscite, i movimenti bancari che non possono essere oggettivamente documentati vengono considerati come redditi non dichiarati.

Ora è chiaro che è praticamente impossibile ricostruire, a distanza di molti anni, tutti i movimenti di decine di conti, appartenenti anche a soggetti diversi dai soci; di conseguenza è gioco facile per i funzionari notificare verbali che includono violazioni che comportano rilevanti imposte e sanzioni a carico degli imprenditori.

Anche in questi casi se il socio di una società operativa sottoposta a verifica fiscale è una holding, invece che una persona fisica, si ottiene un duplice vantaggio.

Il primo è che non potranno essere legittimamente acquisiti i conti correnti della holding, in quanto si tratta di società non sottoposta a verifica fiscale e in ogni caso si tratta di società con contabilità ordinaria, dunque tutti i movimenti finanziari saranno già tracciati e non sarà difficile reperirne la giustificazione, lavoro per altro a carico della amministrazione finanziaria e non della holding.

Il secondo è che la difesa sarà agevolata qualora vengano chiesti i conti correnti personali dei soci della holding Srl, se questi ultimi fossero persone fisiche, in quanto anche in questo caso, non essendo direttamente soci della società operativa manca il collegamento diretto fra la società e il socio persona fisica, essendo interposta realmente una società holding, con riflessi giuridici sulla validità e sulla utilizzabilità di quei conti correnti a sostegno della verifica.

Base societaria ristretta: verifica sui soci e funzione della holding

Può anche capitare che gli uffici fiscali applichino una presunzione semplice, un indizio, agli eventuali maggiori redditi che dovessero rilevare in capo alla società verificata, ovvero ritengano che quei maggiori redditi siano stati distribuiti ai soci, soprattutto quando i soci sono pochi e appartengono alla stessa famiglia, la cosiddetta “base societaria ristretta”.

A seguito di quanto sopra può facilmente accadere che vengano controllate non soltanto le srl operative, ma anche i loro soci persone fisiche.

Risulta evidente, come già visto in precedenza, che anche in questo caso la holding può essere di aiuto alla difesa tributaria, in quanto la presunzione della ristretta base societaria non si può applicare in caso il socio della società operativa verificata sia una società holding S.R.L..

È infatti evidente che, nel momento in cui il socio della società operativa sottoposta a verifica è una società holding, non possa più sussistere intanto la presunzione di cosiddetta “base societaria ristretta”, che si configura solo quando i soci della società verificata sono poche persone fisiche, magari appartenenti alla stessa famiglia.

L’utilità delle holding nelle verifiche fiscali di società operative

Come abbiamo visto, una holding può essere di ausilio in molti modi al fine di ridurre gli effetti di una verifica fiscale in termini di maggiori imposte e sanzioni conseguenti.

Quando poi ci si trova davanti a una verifica fiscale particolarmente “pesante”, pur se non definitiva perché la società ovviamente inizierà un’attività di difesa tributaria, che può durare anche parecchi anni, è evidente che la holding può essere estremamente importante.

Basti pensare a quanto e come una verifica fiscale possa condizionare lo sviluppo aziendale e lo svolgimento dell’attività ordinaria, incidendo direttamente sull’andamento dei conti e della gestione, societari.

Nel caso in cui la verifica fiscale dovesse essere molto pericolosa, tanto da mettere a rischio la stessa continuità aziendale, la holding potrà proteggere l’imprenditore socio dal rischio delle conseguenze degli accertamenti conseguenti alla verifica.

Ma la funzione più importante che potrà svolgere la holding in quest’ultimo caso è anche quello di mantenere la società sottoposta a verifica aperta, anche se magari in liquidazione, per portare a termine le attività di difesa tributaria e per saldare l’obbligazione tributaria, con il pagamento delle imposte e delle sanzioni dovute in caso di eventuale sconfitta nei vari gradi di giudizio.

In questo modo potrà far circolare la liquidità derivante da altre società operative, per destinarla ad altre attività o anche allo svolgimento dell’attività svolta in precedenza dalla società sottoposta a verifica, attraverso altre strutture operative partecipate.

Prevenire le conseguenze della verifica fiscale costituendo una holding

L’argomento della verifica fiscale e della difesa tributaria è davvero molto delicato perché è purtroppo facile incorrere in violazioni formali e sostanziali che potrebbero anche assumere risvolti in ambito penale.

Dunque si ricorda che in caso di verifica fiscale, le prime due cose che deve fare ogni imprenditore sono: prendere tempo e riflettere sulle risposte alle domande che gli vengono poste e chiamare immediatamente un professionista esperto e specializzato nella difesa tributaria.

Per prevenire gli effetti potenzialmente più pericolosi della verifica fiscale l’imprenditore deve valutare seriamente di creare una società holding in tempi non sospetti, ovvero quando la verifica fiscale non è ancora intervenuta.