Martingale Risk: il tuo alleato nel recupero delle perdite finanziarie

Martingale Risk: il tuo alleato nel recupero delle perdite finanziarie

di Marco Fabio Delzio

Stellantis, azionisti in perdita e banche sotto accusa. Come tutelarsi?

Marco Fabio Delzio

19 settembre 2025

Molti risparmiatori hanno perso con azioni Stellantis: le banche possono avere responsabilità per scarsa trasparenza. Ecco come tutelarsi e chiedere un risarcimento.

Stellantis, azionisti in perdita e banche sotto accusa. Come tutelarsi?

Molti risparmiatori italiani si trovano oggi a fare i conti con perdite significative legate alle azioni Stellantis. Non si tratta solo delle fisiologiche oscillazioni di mercato: secondo diversi esperti, una parte della responsabilità potrebbe ricadere sugli intermediari finanziari che hanno collocato o consigliato l’investimento.

La questione non riguarda soltanto Stellantis, ma più in generale la tutela degli investitori privati quando le banche non rispettano pienamente i loro obblighi di trasparenza e correttezza.

Il caso Stellantis: dal debutto alle difficoltà

Il gruppo Stellantis è nato nel 2021 dalla fusione tra FCA e PSA, un colosso automobilistico che prometteva sinergie e crescita internazionale. Le aspettative iniziali erano alte: i risparmiatori che hanno puntato sulle azioni speravano di beneficiare di dividendi e di una crescita del valore del titolo.

Negli ultimi anni, però, il quadro è cambiato drasticamente. I risultati finanziari hanno evidenziato un calo dei ricavi e una redditività inferiore alle attese, con conseguente crollo delle quotazioni in Borsa. Chi aveva acquistato fidandosi delle rassicurazioni degli intermediari oggi si trova con portafogli in rosso e la sensazione di essere stato tradito.

Dove entrano in gioco le banche

Le banche e le reti di consulenza finanziaria non sono semplici intermediari tecnici. Hanno precisi obblighi legali nei confronti dei clienti: devono fornire informazioni complete, corrette e non fuorvianti, oltre a valutare l’adeguatezza degli strumenti consigliati.

  • Obbligo di informazione: l’investitore deve essere messo in grado di conoscere i rischi legati al titolo. Nel caso di un’azienda ciclica come Stellantis, esposta a dinamiche globali complesse (domanda di auto, catene di fornitura, politiche ambientali), la volatilità poteva essere significativa. Se questo non è stato comunicato con chiarezza, si configura una violazione.
  • Profilazione del cliente: le regole MiFID impongono agli intermediari di compilare un questionario sul profilo dell’investitore: conoscenza, esperienza, obiettivi, capacità di sopportare perdite. Se un risparmiatore con basso grado di rischio si è ritrovato azionista Stellantis senza adeguata spiegazione, la banca potrebbe aver agito in modo scorretto.

Perché si può parlare di risarcimento

Il diritto alla tutela non dipende dall’andamento del mercato in sé. Chi investe in azioni sa che esistono rischi, ma ha diritto a ricevere informazioni veritiere e a vedersi proporre strumenti coerenti con il proprio profilo.

Quando questi principi vengono violati, l’investitore può chiedere il risarcimento dei danni subiti. Non è quindi una “scommessa persa”, ma un potenziale caso di responsabilità civile dell’intermediario.

Come muoversi se si ha subito una perdita con le azioni Stellantis

Al momento, la strada più concreta per chi ha subito perdite con le azioni Stellantis è quella di rivalersi sugli istituti bancari che hanno collocato e suggerito l’acquisto del titolo. Ciò che i piccoli risparmiatori non potevano conoscere era invece ben chiaro agli operatori professionali, in particolare alle banche, che hanno continuato a proporre le azioni senza spiegare in modo trasparente i rischi di forte volatilità.

Gli intermediari, secondo diverse ricostruzioni, non avrebbero rispettato i propri obblighi di diligenza e informazione: avrebbero presentato una situazione finanziaria più solida di quanto non fosse realmente e omesso di segnalare la possibilità di un tracollo improvviso. Così è stato il 30 settembre 2024, quando Stellantis ha perso oltre il 22% in poche ore, bruciando miliardi di capitalizzazione. Un crollo che ha lasciato migliaia di famiglie italiane con portafogli pesantemente colpiti, dopo essersi affidate con fiducia alle rassicurazioni degli intermediari.

Perché agire è importante

Molti rinunciano a far valere i propri diritti pensando che “tanto il mercato è così”. In realtà la normativa è chiara: i rischi sono accettabili solo se l’investitore è stato informato e ha compreso le conseguenze.

Agire non significa solo cercare di recuperare le perdite, ma anche contribuire a una maggiore responsabilità degli intermediari. Più casi arrivano davanti all’ACF o in tribunale, più banche e reti di consulenza sono spinte ad adottare pratiche corrette e trasparenti.

Chi ha subito danni può agire con Martingale Risk per ottenere un risarcimento. Le tutele esistono: il passo successivo è farle valere.

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