EXchange - La dogana semplice

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di Paolo Massari e Lucia Iannuzzi

Sportello Unico Doganale e dei Controlli (S.U.Do.Co.) al via, cosa ci aspetta?

Sportello Unico Doganale e dei Controlli (S.U.Do.Co.) al via, cosa ci aspetta?

L’8 novembre ha preso avvio a La Spezia la sperimentazione di un modulo dello Sportello Unico Doganale e dei Controlli. Le tappe e cosa attende le aziende nel prossimo futuro.

Presso gli uffici dell’Agenzia delle dogane, è istituito lo «Sportello Unico Doganale», per semplificare le operazioni di importazione ed esportazione e per concentrare i termini delle attività istruttorie, anche di competenza di amministrazioni diverse, connesse alle predette operazioni. Ferme tutte le competenze di legge, lo Sportello Unico Doganale concentra tutte le istanze inviate anche in via telematica dagli operatori interessati e inoltra i dati, così raccolti, alle amministrazioni interessate per un coordinato svolgimento dei rispettivi procedimenti e attività.

Qualcuno potrebbe dire: finalmente, il legislatore si è destato da un sonno pluriennale? Non proprio. Quelle che abbiamo riportato sono parole tratte dall’art. 4, legge n. 350/03. Eh già, la storia dello Sportello Unico Doganale si perde nella notte dei tempi.
Le puntate successive?

Storia del S.U.Do.Co.

Art. 1, dpcm n. 242/10: «Lo Sportello Unico Doganale, istituito ai sensi dell’articolo 4, comma 57, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, presso gli uffici dell’Agenzia delle dogane, perseguendo lo sviluppo dell’interoperabilità dei sistemi informativi delle diverse amministrazioni interessate (…)», che nelle Tabelle A e B allegate al provvedimento individua 125137 (e la relativa tempistica di rilascio) oggetto di gestione telematica all’interno dello Sportello.

Art. 1, dpr n. 235/21: «(:..) il presente regolamento disciplina lo Sportello unico doganale e dei controlli (…)».

Agenzia Adm, art. 1, Determinazione Direttoriale 28 gennaio 2022, prot. n. 39493: «L’architettura generale del sistema S.U.Do.Co. è formata da una Componente di interfaccia unica per gli operatori economici, da una Componente di interoperabilità tra le amministrazioni e da una Componente di comunicazione e coordinamento operativo delle ispezioni sulle merci».

Agenzia Adm, circolare 7 novembre 2022, n. 38: «Ai fini della presente Circolare, si rammenta che presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli è istituito il Portale dello Sportello Unico Doganale e dei Controlli (cfr. art. 3 del dpr S.U.Do.Co.)».

Diciannove anni, un’inezia e forse lo Sportello Unico Doganale sarà realtà.
Diciannove anni nei quali è accaduto di tutto: è cambiato il mondo, è cambiato il commercio, è cambiata la dogana, che spinta dal legislatore unionale ha sposato quell’idea di servizio che lo Sportello Unico rappresenta bene e che ora è un dovere, un pilastro del rinnovato processo doganale, sempre più dematerializzato e sempre più bisognoso di un’Agenzia competente e proattiva.

La spinta dell’Unione Europea alla realizzazione del S.U.Do.Co.

Non mancano le spinte unionali.
Seconda raccomandazione per la riforma dell’unione doganale, presentata dal Gruppo dei Saggi voluto dal Commissario Gentiloni: introdurre un nuovo approccio alle informazioni, finalizzato a ottenere dati di migliore qualità basati su fonti commerciali sicure, grazie a una convalida incrociata di tutti gli attori della supply chain, in possesso delle autorità doganali e utilizzati ai fini della gestione del rischio; fornire alle imprese uno sportello unico per le formalità doganali e un unico portale da utilizzare per le richieste.

Parola al programma “Dogana 2040”: garantire un efficiente supporto alle imprese nel 2040, assicurando una maggiore semplificazione e facilitazione delle pratiche commerciali, grazie alla creazione di una dogana informatica completamente integrata e allo sviluppo di un livello superiore di Sportello Unico Doganale.

Lo Sportello Unico fornisce un sistema integrato di servizi elettronici interoperabili a livello unionale e nazionale, attraverso l’European Union Customs Single Window Certificates Exchange System, per supportare l’interazione e lo scambio di informazioni tra gli ambienti nazionali e quelli unionali, facilitando la cooperazione amministrativa digitale e la condivisione delle informazioni all’interno dell’European Union Single Window Environment for Customs. Ma non basta.

La Wco riconosce nello Sportello Unico un paradigma di governance, in cui le tradizionali strutture di governo sono trasformate in nuovi assetti, che meglio rispondono alle esigenze dei cittadini e delle imprese, il più alto standard di eccellenza nell’erogazione di servizi pubblici; i cittadini e le imprese ricevono i servizi attraverso un’unica interfaccia rendendo, in tal modo, più trasparenti le complesse disposizioni organizzative, con un conseguente aumento dell’efficienza e una riduzione dei costi di transazione.

Il Wto Trade Facilitation Agreement (Tfa), adottato nel dicembre 2013 ed entrato in vigore il 22 febbraio 2017, individua nello Sportello Unico un entry point unificato per la presentazione di documentazione e dati, richiesti da più enti, nei processi di importazione, esportazione, transito.

Il S.U.Do.Co oggi in Italia

Insomma, siamo arrivati, forse un po’ tardi, a disegnare l’architettura di un istituto voluto da tutti ma rimasto latitante per molto tempo. Lo Sportello Unico Doganale e dei Controlli (S.U.Do.Co) oggi prevede l’implementazione di tre moduli funzionali:

  • il modulo “Gestione Certificati”, un single entry point per gli operatori e per le amministrazioni/enti/organi dello Stato coinvolti per la gestione e il rilascio di provvedimenti autorizzativi necessari;
  • il modulo “Tracciamento Merci”, per raccogliere informazioni utili a monitorare l’evoluzione delle operazioni logistico-procedurali sulle merci, offrendo agli operatori economici interessati e ad amministrazioni/enti/organi dello Stato competenti la possibilità di ottenere informazioni sul tracciamento fisico e documentale;
  • il modulo “Gestione Controlli”, che ha l’obiettivo di consentire all’Agenzia Adm di effettuare il coordinamento delle richieste di controllo presentate dalle amministrazioni/enti/organi dello Stato coinvolti nel processo di ingresso delle merci nel territorio doganale dell’Unione, così da svolgere contemporaneamente e nello stesso luogo i controlli sulle merci (cd. approccio one stop shop), senza mutare comunque le competenze in capo a ognuno.

Quest’ultimo modulo è in funzione, in via sperimentale, presso il porto di La Spezia dallo scorso 8 novembre. Lo Sportello Unico Doganale e dei Controlli è in grado di dialogare con l’European Maritime Single Window Environment (Emsw) per la condivisione delle informazioni relative ai manifesti delle merci in arrivo via mare, rendendo così il processo più veloce e trasparente.

Il sistema è avviato, speriamo vivamente che non si blocchi; le esigenze unionali di telematizzazione dell’intero processo doganale non consentono ritardi, le scadenze dettate dal Codice unionale (2025) sono dietro l’angolo e già la Commissione Ue si muove in ottica 2040.

Noi continueremo a studiare gli sviluppi di una vicenda così complicata, cercando di renderla semplice per i lettori. Per qualsiasi dubbio sulle conseguenze di questi importanti cambiamenti sui tuoi progetti internazionali puoi sempre scriverci a hello@overyitalia.com.

Paolo Massari

Customs & International Trade Advisor | Co-fondatore C-TRADE e Overy

Lucia Iannuzzi

Customs & International Trade Advisor | Co-fondatrice C-TRADE e Overy

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