EXchange - La dogana semplice

EXchange - La dogana semplice

di Paolo Massari e Lucia Iannuzzi

La dogana semplice non è utopia: l’appuntamento è al Go International

La dogana semplice non è utopia: l'appuntamento è al Go International

In tempo di avvenimenti e scenari economici complessi, proviamo a fare chiarezza sul sapere doganale. L’appuntamento il 4-5 ottobre a Milano, alla fiera dell’export Go International.

Lo Statuto dell’Agenzia Adm ha fissato l’obiettivo: favorire la crescita economica dell’Italia, facilitando la circolazione delle merci negli scambi internazionali.

Barbare istanze protezionistiche e illuminate spinte liberiste, ondivaghe e storicamente altalenanti, meritano risposte di pari natura, tradizionali o innovative: non solo reazioni tariffarie, ma anche provvedimenti più lungimiranti, quali possono essere l’e-commerce, l’ e-communication e la pianificazione.

In questo quadro, La compliance doganale, intesa quale sistematico e strutturato adempimento di comunicazione e cooperazione preventiva per la corretta applicazione delle disposizioni doganali e fiscali correlate, rappresenta un valore aggiunto.

In che modo? Innanzitutto, attraverso la gestione del rischio doganale, con il possesso di adeguati strumenti di audit contabile e operativo, con l’utilizzo appropriato e consapevole degli strumenti di certezza giuridica e di semplificazione offerti dalla normativa Ue e nazionale, con l’adattabilità organizzativa ai cambiamenti.

Lo diciamo da sempre: la pianificazione doganale è una leva gestionale che può ridurre costi e tempi incidendo su tutte le funzioni aziendali tradizionali; la conoscenza degli strumenti doganali consente di ottimizzare i processi e di gestire al meglio le interazioni tra gli strumenti doganali e il ciclo aziendale.

Innovazione, da e-Customs a Customs 4.0, infrastrutture immateriali orientate a servizi full digital e real-time, blockchain, internet of goods, distruzione dei vecchi modelli di business in nome del rinnovamento digitale (o digital disruption), un approccio olistico alla dogana. Sembrano concetti complessi per un futuro possibile.
Ma siamo davvero sicuri che sia così?

L’import in Italia

Parliamo di import, regime doganale al quale ricorrono costantemente le aziende italiane: nell’anno 2020 (dati ufficiali dell’Agenzia Adm) sono state presentate 11,17 milioni di dichiarazioni di importazione e sono stati riscossi 1,99 miliardi di euro di dazi e 10,04 miliardi di euro di Iva.

Numeri importanti, quanto il gettito in leggero calo rispetto all’anno precedente causa Covid-19, che giustificano l’interesse che l’Agenzia rivolge a queste operazioni: sempre nel 2020, 397.525 controlli documentali, 541.413 visite merci e 5.586 controlli scanner, ovvero circa l’8,5% di controlli complessivi sul totale delle dichiarazioni.

La ragione di tanto interesse è proprio il gettito, sia per l’Erario unionale, che per l’Erario nazionale. Non dimentichiamoci, infatti, che i dazi sono “risorse proprie” dell’Unione Europea, in quanto vengono versati nelle casse comuni dalle dogane nazionali che li riscuotono, mentre l’Iva è un tributo interno, il cui gettito rimane, quasi completamente, in Italia.

Il nostro interesse deve essere alto almeno quanto quello dell’autorità doganale, così da prevenire il rischio di errori materiali e strategici.

Cosa vuol dire esportare

E invece: cosa significa esportare?
Doganalmente: inviare beni comunitari al di fuori del territorio doganale dell’Unione Europea; intuitiva la definizione, più complessa e articolata la realizzazione.

La normativa comunitaria, nel corso dell’ultimo decennio, ha sensibilmente innovato le procedure legate al regime dell’esportazione: telematizzazione delle dichiarazioni doganali, dematerializzazione dei documenti, scambio elettronico dei dati tra gli uffici doganali e tra questi ultimi e gli operatori commerciali, vita assai più semplice per gli esportatori e per tutti coloro che operano nel variegato mondo della logistica (trasportatori, gestori di magazzini e depositi, consolidatori, deconsolidatori, etc.) e della dogana al servizio dell’export nazionale.

Semplificazione, telematizzazione, partnership: tre concetti cari al legislatore nel nuovo Codice doganale dell’Unione. La dematerializzazione delle dichiarazioni doganali semplifica i rapporti tra e con l’autorità doganale, la partnership dogana/operatori economici aiuta a gestire i flussi di merci in ingresso e in uscita secondo criteri più razionali e a tutela dei soggetti rispettosi delle regole del commercio internazionale.

Il tutto semplifica i rapporti e le attività di controllo e riduce l’invasività del momento doganale nella vita delle aziende.
Così (apparentemente) semplice, da determinare in numerose imprese la convinzione di poter gestire direttamente l’attività, internalizzando le procedure non più solo contabili e amministrative, bensì anche dichiarative.

Una dogana semplice è possibile?

Lo abbiamo sempre scritto e ripetuto in ogni occasione: parlare di dogana alle aziende non è semplice, occorrono linguaggio semplice e idee chiare, che traducano in realtà concetti complessi. Questo è il significato ultimo dell’idea di trasformare la dogana in business e dare dignità aziendale ai processi doganali.
La dogana non è solo teoria, filosofia teoretica.
La dogana non è solo prassi, operatività pura.
Il rapporto teoria-prassi rappresenta un’unità dialettica: la teoria senza prassi è vuota, la prassi senza teoria è cieca.

Noi, per esperienza di vita e professionale, conosciamo entrambe; e possiamo parlare semplice, trasmettere esperienze, formare, non insegnare. Ed è proprio quello che faremo nel corso della fiera Go International, che si terrà a Milano, al Palazzo delle Stelline il 4 e 5 ottobre 2022.

Go International è un appuntamento irrinunciabile per il mondo dell’export e dell’internazionalizzazione.
E non potevamo mancare noi, che abbiamo fatto dell’assistenza, della formazione e dell’informazione doganale ai clienti lo scopo della nostra attività. Ci saremo con il nostro stand, dove potremo incontrarci e dialogare dei temi più caldi relativi a import/export e compliance doganale (prendi il tuo appuntamento qui).
Ma ci saremo anche con un workshop, mercoledì 5 ottobre, alle ore 16:00, dal titolo «La compliance doganale: import ed export in parole semplici» (prenota qui il tuo posto gratuito).

Nel corso del workshop vedremo come garantire la compliance con il massimo dell’efficienza e del risparmio. Una oculata strategia può trasformare in realtà ciò che sulla carta sembra in antitesi: niente è più pratico di una buona teoria.
Un’occasione per guardarci negli occhi, dopo oltre due anni di forzato distanziamento, e per continuare a diffondere il sapere doganale con semplicità.
Perché semplicità e innovazione sono i concetti che da sempre ci accompagnano.

Paolo Massari

Customs & International Trade Advisor | Co-fondatore C-TRADE e Overy

Lucia Iannuzzi

Customs & International Trade Advisor | Co-fondatrice C-TRADE e Overy

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