SOS Rendimenti

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di Lorenzo Raffo

Bond oggi: spread più ampio? Così si mette a profitto

Lorenzo Raffo

29 luglio 2022

Bond oggi: spread più ampio? Così si mette a profitto

C’è un modo per trarre vantaggio dalle tensioni in salita. Richiede però una buona conoscenza degli Etf obbligazionari utili a tale scopo.

L’agenzia Standard&Poor’s abbassa l’outlook sul rating italiano da “positivo” a “stabile”. Un segnale chiaro: attenzione al debito italiano. Tutti lo sanno e in effetti i Btp confermano le tensioni, con un rendimento del decennale che resta alto, seppur stabile nelle ultime sedute

Si sta infatti muovendo da settimane in un “trading range” nel complesso contenuto, tra massimi al 3,7% (salvo i picchi di metà giugno) e minimi al 3,2%. Questi sono quindi i riferimenti tecnici cui attenersi nell’operatività sui nostri titoli di Stato. Lo scudo anti spread della Bce funzionerà? Dati i molti dubbi che circolano in merito, valutare movimenti veloci del differenziale è ancora oggi realistico.

Si può investire sullo spread?

Timori diffusi circolano su quello che potrebbe avvenire nei prossimi due mesi, cioè fino agli esiti delle elezioni politiche. E se lo spread tornasse ad ampliarsi?

In termini di “bieco” investimento, in passato erano presenti sul mercato degli specifici certificati con cui si poteva ottenere un profitto dalla differenza di performance di Bund e Btp. Il metodo oggi più semplice è invece un altro: andare short sui Btp e long sui governativi ad alto rating in euro, sebbene rispetto a un anno fa la situazione sia cambiata.

Attualmente infatti anche il decennale tedesco vive una fase di debolezza, dovuta al rialzo dei tassi in area Bce. Se però il quadro italiano peggiorasse per tensioni di vario tipo è presumibile che gli investitori professionali correrebbero sui governativi AAA in termini di puro asset difensivo.

Due titoli per strategie long e short

Volendo investire su uno spread in ampliamento, anche solo di breve periodo, ecco un modo non troppo complesso, che prevede l’utilizzo di Etf. Le possibilità sono poche nel caso della strategia long, dato che su Borsa Italiana non sono presenti Etf con sottostanti, per esempio, i titoli tedeschi. Occorre rivolgersi allora a piazze estere con replicanti negoziabili ugualmente mediante le maggiori piattaforme di casa nostra.

È il caso, appunto, di Xtrackers Germany Government Bond (Isin LU0643975161 – Ter 0,15%), che copre tutte le scadenze tedesche. Le sue performance non sono rilevanti e si presta solo nel caso di situazioni di forti nervosismi, che coinvolgessero altri Stati periferici europei, come avvenuto in tempi non troppo lontani.

La replica short – quindi ribassista – dei Btp avviene invece solo a leva. In passato erano quotati Etf a riproduzione lineare (1:1), ma le loro compravendite risultavano modeste, complice la situazione particolare dovuta agli acquisti da parte della Bce. Ora il quadro è cambiato e un replicante senza leva in realtà si giustificherebbe.

L’alternativa meno esasperata consiste così nell’Etf Lyxor Btp Daily -2 Inverse a replica 2 (Isin FR0011023621 – Ter 0,40%), abbastanza scambiato, che da inizio anno ha già messo a segno una performance positiva di oltre il 31%. Logicamente risente dell’effetto “compounding” e perciò - se detenuto per un periodo di alcune settimane - replicherebbe con scarsa precisione l’andamento del sottostante. Si presta in definitiva solo a situazioni di tensioni evidenti, per esempio alla rottura all’insù del rendimento del decennale del 3,5-3,7%.

Etf ad alta leva sul mercato

Sul mercato sono disponibili anche Etf a più alta leva, che raggiunge nel caso del Wisdomtree Btp 10Y 5X Daily Short (Isin IE00BYNXNS22) addirittura quota 5. Il titolo è presente su Borsa Italiana. Le performance a un anno del 98,7% e da inizio 2022 del 72% devono indurre a estrema prudenza e non portare a facili euforie. La situazione vissuta negli ultimi mesi è stata particolare, inoltre strumenti con leve così alte si prestano solo a trading veloci, di fatto “daily” o al massimo “multidaily” di poche sedute.

I numeri dimostrano in effetti che l’ampliamento dello spread può essere un’occasione di operazioni veloci con ottime redditività, a condizione di conoscere le dinamiche degli Etf su cui si punta. Non sono certamente facili da gestire, richiedono una certa conoscenza dei movimenti dei sottostanti ma, in presenza di tensioni sul debito italiano (probabili nei prossimi due mesi), si confermano un’alternativa più remunerativa rispetto alla classica operatività di “buy” e “sell” con i singoli titoli.