Dalla Germania nuovo attacco alla BCE: rispetti i limiti del mandato

Luca Fiore

8 Gennaio 2020 - 13:31

L’incremento dei poteri della BCE e delle agenzie europee rappresenta un rischio per la democrazia. A dirlo è il giudice costituzionale tedesco Peter Huber.

Dalla Germania nuovo attacco alla BCE: rispetti i limiti del mandato

“La democrazia è a rischio!”. È questa una delle conclusioni cui è giunto il giudice costituzionale tedesco Peter Huber all’interno del recente “Building bridges: central banking law in an interconnected world”, il documento pubblicato al termine della Legal conference 2019.

Huber, uno dei più influenti membri della Corte costituzionale tedesca (Bundesverfassungsgericht), ha rimarcato come il potere della Banca Centrale Europea sia ormai diventato eccessivo, che nel tempo sono state create troppe agenzie indipendenti e che le autorità europee esercitano troppa pressione sugli Stati membri.

BCE: le conclusioni di Huber

“La BCE ha sviluppato una visione illimitata del proprio mandato, abbiamo assistito alla creazione di quasi 50 ulteriori agenzie europee, più o meno indipendenti, e le autorità europee continuano ad esercitare pressioni sugli Stati membri affinché rendano indipendenti una parte sempre crescente dell’amministrazione nazionale”, ha rilevato il giudice della Corte costituzionale tedesca.

Nel contesto delineato da Huber, “la conclusione è chiara: la democrazia è a rischio!”.

BCE: nuovo QE al vaglio della Corte costituzionale tedesca

Il timing dell’intervento di Huber non è casuale poiché arriva a ridosso del nuovo pronunciamento da parte della Corte costituzionale tedesca sulla legittimità del nuovo piano di Quantitative Easing lasciato in eredità da Mario Draghi.

A settembre la BCE ha varato un nuovo piano di acquisto asset da 20 miliardi di euro mensili (Riunione BCE: Draghi annuncia il QE a tempo indeterminato) e già un mese dopo, un gruppo di accademici tedeschi capitanato dal professore di economia Johann Heinrich von Stein, ha chiesto un intervento urgente della Corte costituzionale tedesca (che però non ha ravvisato i criteri di urgenza).

Il nuovo pronunciamento della Corte costituzionale tedesca arriva a circa quattro anni di distanza dalla prima decisione sull’OMT (Outright Monetary Transactions), il piano di “Transazioni monetarie definitive” lanciato nel 2012 per salvaguardare il canale di trasmissione della politica monetaria all’interno dell’area euro.

Nuovo QE: cosa deciderà la Corte costituzionale tedesca?

Se quattro anni fa il via libera da parte della Corte costituzionale tedesca era stato condizionato, questa volta, forte anche delle profonde divisioni tra falchi e colombe all’interno del board della Banca Centrale Europea, la decisione della Corte costituzionale tedesca potrebbe riservare maggiori sorprese.

A preannunciare novità è lo stesso Huber: “il mandato della BCE negli ultimi 10 anni è diventato una questione chiave nella giurisprudenza del Bundesverfassungsgericht”.

La Costituzione tedesca, continua Huber, “stabilisce requisiti sostanziali per il livello di legittimazione democratica in Germania e fino a quando la vita del Paese sarà influenzata dal processo di integrazione europea, sarà compito del Bundesverfassungsgericht assicurare il rispetto di questi principi”.

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