Perché puoi perdere soldi con le polizze Unit e Index Linked (e come recuperarli)
Marco Fabio Delzio
4 dicembre 2025
Prodotti venduti come polizze “sicure”, ma legati ai mercati: ecco perché molte Unit e Index Linked generano perdite e quando è possibile contestarle.
Per anni sono state proposte come assicurazioni sulla vita di nuova generazione, ma nella sostanza le polizze Unit Linked e Index Linked operano come veri e propri investimenti finanziari.
Nel caso delle Unit Linked i premi versati finiscono in fondi interni o esterni, spesso esposti ai movimenti dei mercati. Le Index Linked, invece, agganciano la performance a indici di borsa o a panieri sottostanti, assumendo una dinamica ancora più diretta rispetto all’andamento dei mercati finanziari.
Nel complesso, parliamo di prodotti che non offrono garanzia di capitale, né rendimenti minimi certi. Il valore finale dipende dall’andamento dei mercati collegati e, per quanto la confezione assicurativa possa suggerire una forma di protezione, la realtà è che i rischi sono paragonabili a quelli di un investimento tradizionale. Commissioni, volatilità e oscillazioni sono parte integrante del pacchetto.
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Il nodo che emerge più spesso riguarda la vendita di questi prodotti a risparmiatori che non hanno piena consapevolezza della loro natura finanziaria. La narrazione commerciale tende a presentare queste polizze come strumenti equilibrati, adatti al risparmiatore prudente o come alternative “più intelligenti” a un conto deposito.
La verità è più scomoda: i costi complessivi sono generalmente elevati e composti da più livelli di commissioni; l’assenza di garanzie espone l’investitore alle oscillazioni dei mercati; la profilazione del cliente, in molti casi, è stata gestita con leggerezza. Quando un prodotto rischioso viene venduto come se fosse un’assicurazione neutrale, la probabilità che si generino perdite diventa tutt’altro che remota.
Il risultato è un paradosso frequente: investitori convinti di aver sottoscritto una polizza “protettiva” si ritrovano, a distanza di anni, con un montante inferiore ai premi versati.
Quando si può contestare e tentare di recuperare le perdite
Uno degli aspetti più rilevanti emersi negli ultimi anni è la possibilità di contestare la sottoscrizione di una Unit Linked o Index Linked quando la banca o l’intermediario non ha rispettato gli obblighi di correttezza, informazione e adeguata profilazione.
Se la documentazione consegnata al momento della firma non chiariva il rischio finanziario del prodotto, se il cliente non aveva un profilo compatibile con un’esposizione ai mercati, oppure se la polizza è stata presentata come strumento garantito o privo di rischi, può aprirsi la strada per richiedere un risarcimento.
Alcune contestazioni hanno portato a ritenere che queste polizze, pur incastonate in un involucro assicurativo, siano in realtà prodotti finanziari a tutti gli effetti, soggetti alla normativa sugli investimenti e quindi a controlli più stringenti. Quando emergono irregolarità, si può tentare di ottenere la restituzione del capitale investito, totale o parziale.
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Arrivati al punto in cui il valore della polizza è sceso sensibilmente rispetto ai premi versati, occorre analizzare con attenzione la documentazione originaria, verificare cosa è stato spiegato e cosa no, confrontare il livello di rischio del prodotto con il profilo del cliente all’epoca della sottoscrizione e valutare eventuali squilibri nella costruzione del contratto.
Spesso l’investitore scopre che ciò che gli era stato presentato come un prodotto “a bassa rischiosità” in realtà esponeva a mercati azionari, obbligazionari complessi o indici altamente volatili. In questi casi non è raro che un’azione di contestazione abbia basi solide, soprattutto se il percorso di vendita non è stato trasparente o se le finalità assicurative erano marginali rispetto alla componente finanziaria.
Investimenti travestiti da polizze
Le Unit Linked e le Index Linked non sono strumenti innocui. Sono investimenti, e come tali dovrebbero essere presentati fin dal primo minuto. Chi le sottoscrive deve sapere che il capitale può fluttuare e che i costi possono erodere buona parte dei rendimenti potenziali.
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La consapevolezza è tutto. L’alternativa è accorgersi troppo tardi di aver acquistato un prodotto sofisticato senza esserne realmente consapevoli. In questi casi, la possibilità di contestare non è fantascienza: se ci sono stati errori informativi o mancanza di trasparenza, il recupero delle perdite è un’opzione reale.
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