CONSOB vieta le opzioni binarie agli investitori privati. Quando e come chiedere il risarcimento?
Marco Fabio Delzio
17 luglio 2025
La CONSOB vieta le opzioni binarie ai retail: ecco come gli investitori possono ottenere un risarcimento se hanno subito perdite con intermediari non in regola.

La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) ha messo definitivamente al bando le opzioni binarie confermando con la delibera 20975 il divieto per la commercializzazione di questi strumenti ai risparmiatori retail.
Ma cosa significa questo per chi ha subito perdite? E soprattutto, quali possibilità esistono oggi per ottenere un risarcimento?
Il divieto sulle opzioni binarie e le fattispecie consentite
Le opzioni binarie – strumenti finanziari digitali con payoff fisso, in cui si punta sull’andamento di un asset – rientrano a pieno titolo tra i prodotti vietati dalla CONSOB ai piccoli investitori. Sono strumenti derivati che prevedono un esito “tutto o niente”: o si guadagna una cifra fissa, o si perde l’intero capitale investito.
Secondo le regole aggiornate, chi promuove o offre questi strumenti verso i retail rischia sanzioni severe, a meno che l’operatività non rientri in scenari eccezionali, come attività professionali (e quindi con contratti visionati da Consob e sottoscritti nei tempi previsti).
Chi può chiedere un risarcimento
Il divieto non è solo una norma tecnica: rappresenta un caposaldo importante per la tutela dei risparmiatori. Se, prima della delibera Consob, un utente ha investito in opzioni binarie con un intermediario non in regola, ha diritto a contestare l’operazione. Le vie possibili sono due:
- ricorso all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF): organismo amministrativo gratuito che può riconoscere il rimborso delle somme perse per vendita irregolare.
- azione legale ordinaria: per casi più complessi o che necessitano di ulteriore approfondimento giuridico.
Le ragioni per ricorrere
Due elementi principali giocano a favore di chi chiede il risarcimento:
- Violazione degli obblighi informativi: la banca deve informare prima e durante l’operazione. Se risulta che il cliente non ha mai ricevuto dati chiave sul prodotto (rischi, costi, funzionamento), si configura un inadempimento chiaro.
- Mancata verifica di adeguatezza: prima di proporre strumenti complessi come le opzioni binarie, l’intermediario è tenuto a valutare il profilo dell’investitore (conoscenza, esperienza, risorse), come previsto da MiFID. Se questa valutazione è carente o assente, l’operazione diventa invalidabile.
Il divieto della CONSOB non è solo una protezione futura, ma offre una concreta chance di recupero a chi ha già investito in opzioni binarie con intermediari non in regola. La normativa e l’esperienza recente mostrano quanto sia importante verificare sempre il rispetto degli obblighi informativi e di adeguatezza. E, se si riscontrano anomalie, agire tempestivamente attraverso ACF o vie legali può restituire al risparmiatore quanto perso.
Se hai subito perdite investendo in opzioni binarie, potresti avere diritto a un rimborso. Le analisi professionali possono chiarire se il tuo caso è recuperabile e avviare la procedura senza nessun anticipo economico. Se desideri approfondire, compila il form sottostante e sarai ricontattato.
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