Bond oggi – Si torna a guardare al debito in $. Ma gli spread di mercato come sono?
Lorenzo Raffo
4 luglio 2025
Bid-ask ampi, più di quanto avvenga sul fronte in euro, impongono scelte meditate. Qualche consiglio e tanti numeri per non sbagliare.

Con un dollaro contro euro che ha aperto oggi a 1,1757 ma che nei giorni scorsi ha superato anche gli 1,18 si sta delineando un quadro per l’obbligazionario nella valuta Usa del tutto diverso rispetto a qualche mese fa.
Allora si pensava a un biglietto verde forte (1,02/1,03 a inizio 2025) e a rendimenti stabilmente elevati. Ora il panorama è del tutto cambiato nella direzione inversa. Anche lo yield dei Treasuries sta cercando di scendere (e quindi le quotazioni di salire), sebbene senza una chiara direzionalità.
Per ora è solo un addestramento
Prepararsi allora a un’inversione? Il termine è giusto: prepararsi appunto! In altre parole occorrerà identificare il momento in cui il dollaro avrà finito la sua corsa ribassista e la Fed si appresterà a tagliare i tassi. Lì ci sarà una fase in cui si tornerà a comprare bond espressi nel biglietto verde.
Quando succederà? Difficile fare pronostici ma potrebbe succedere già nel corso dell’ultima parte del 2025. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha detto nei giorni scorsi:
«Una maggioranza solida nel comitato di politica monetaria della Fed si aspetta che sia tempo di iniziare a ridurre i tassi più avanti quest’anno. Dipenderà dai dati che monitoriamo su cosa succede all’inflazione e cosa no e anche sul mercato del lavoro, specialmente se evidenziasse eventuali segnali di debolezza».
Tutto quindi ancora ipotetico. Opportuno però addestrarsi in tale direzione.
Il problema? Quello degli spread di mercato
Per chi opera su Borsa Italiana ci sarà tuttavia una volta di più la necessità di capire quali titoli saranno meno penalizzati in termini di costo occulto dello spread bid-ask, che in certi casi pesa non poco soprattutto nella gestione di un portafoglio modesto in Usd. Cerchiamo allora di capire quali sono i governativi meno sfavoriti da questo punto di vista.
I Treasuries Usa
Come parametro di individuazione scegliamo i titoli tendenzialmente più scambiati su Borsa Italiana (dati riferiti alla seduta del 3/7):
- T-Note 4,0% Dc25 Usd (Isin US91282CGA36): prezzo di riferimento 99,9 – yield 4,2% - spread 8/10 pb, con una buona liquidità.
- T-Note 3,875% Dc27 Usd (Isin US91282CGC91): prezzo di riferimento 100,1 Usd – yield 3,8% - spread 30/35 pb, con una liquidità talvolta incerta.
- T-Note 1,5% Fb30 Usd (Isin US912828Z948): prezzo di riferimento 90/90,4 Usd – yield 3,9% – spread circa 20 pb, con ottima liquidità.
- T-Bond 3,625% Fb53 Usd (Isin US912810TN81): prezzo di riferimento 80,9 Usd – yield 4,95% - spread 40/60 pb.
- T-Bond 4,625% Mg54 Usd (Isin US912810UA42): prezzo di riferimento 96,15 Usd – yield 4,9% - spread 30/60 pb, con una liquidità in ask altalenante.
Naturalmente il numero di emissioni presenti su Borsa Italia è molto più ampio, con storie spesso divergenti. Due considerazioni si impongono comunque:
- Gli spread sono nettamente maggiori rispetto all’universo dei governativi in euro
- C’è una variabilità anche maggiore, che dipende da vari fattori.
Attenzione quindi a identificare la parte di curva in cui il rendimento più elevato può compensare il costo dello spread da transazione. Al momento si identifica sulla parte corta (fino a 1 anno) delle scadenze e sul decennale.
I governativi dei Paesi emergenti
Molto seguiti sono anche i titoli di Stato di alcuni “emerging” in Usd con cedole rilevanti e taglio 1.000:
- Brasile 12,25% Mz30 Usd (Isin US105756AL40): prezzo di riferimento 130,4 Usd – yield 4,9% - spread 60/70 pb con buona liquidità.
- Messico 8,3% Ag31 Usd (Isin US91086QAG38): prezzo di riferimento fra 119,2 e 120 Usd – yield 4,7% - spread 70/90 pb con buona liquidità.
- Turchia 11,875% Ge30 Usd (Isin US900123AL40): prezzo di riferimento sui 124 Usd – yield 5,7% - spread 30/40 pb, con ottima liquidità.
Su questo fronte la generosità delle cedole porta spesso ad accettare con maggiore tolleranza spread ampi, sebbene gli yield si attestino di fatto poco sopra quelli dei Treasuries.
In conclusione
Il fronte dei titoli di Stato in Usd impone maggiore attenzione, con notevoli differenze di prezzo fra acquisto e vendita, caratteristica che si trova ancor più ampia per i bond corporate. La scelta quindi delle emissioni diventa fondamentale e consiglia una valutazione nel tempo, al fine di evitare oneri che possono trasformarsi in penalizzazioni significative in termini di “total return” della categoria.
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