Bond oggi: quelli che piacciono al mercato, il Mediobanca step corto in Usd
Lorenzo Raffo
14 settembre 2022
Ormai è un tasso fisso 2,1%, che alla quotazione in corso assicura oltre il 5% di rendimento. La scadenza a un anno elimina rischi da aumenti Fed.
Che gli investitori si siano divisi su due fronti, quello di chi punta sull’extralungo in ottica di performance future e quello di chi invece non va oltre i due anni di vita residua in attesa delle evoluzioni, è evidente a chi osserva gli andamenti degli scambi sia sul regolamentato italiano sia sulle Borse d’oltre confine. È il caso di analizzare allora un bond corto in Usd, messosi in luce negli ultimi giorni.
LO STEP-UP A UN ANNO
Si tratta del Mediobanca step-up 18st23 in Usd (Isin XS2039030908 – taglio 20.000 – rating BBB), un’emissione del 2019 a cedole crescenti, che attualmente e fino a scadenza versa e verserà il 2,1%. Il lotto base certamente è alto rispetto alla media dei 2.000 Usd di molte obbligazioni nel biglietto verde ma considerando la vita residua di un anno e la quotazione in corso sui 97 Usd lo si può accettare, tenendo presente un rendimento al 5,2%. La curva Usa dei Treasuries si attesta ora dal 3,98% a 1 anno al 3,52% del trentennale. Circa 150 pb di premio da parte di un bancario italiano a dodici mesi sono assolutamente interessanti, tanto più prevedendo che comporta una compensazione futura di minus fiscali, apprezzabile per molti investitori dopo i cali di Borsa del 2022.
COME COMPRARLO
Visto che il ruolo del “market maker” si sta esaurendo, come spesso accade a emissioni prossime al rimborso, il “book” è in mano al mercato, fortemente spostato in acquisto piuttosto che in vendita. I prezzi esposti sono inferiori ai 97 Usd sopra indicati e puntano dai 96,5 (yield 5,76%) ai 96,2 (6,1%). Trattandosi di un tasso fisso a tutti gli effetti, poiché giunto all’ultimo gradino dello step-up (categoria di bond a tasso di interesse nominale modificato al passare degli anni con una variazione stabilita al momento dell’emissione), la sua “duration” – sensibilità al variare della politica monetaria della Banca centrale di riferimento, nel caso specifico la Fed – si attesta sotto il valore di 1 e quindi risulta modestissima nei potenziali effetti.
Questa emissione di Mediobanca va vista inevitabilmente in ottica di rimborso e gestita con un conto in valuta. Merita senz’altro l’attenzione del mercato ma non va mai acquistata con un ordine al meglio. Tentare di acquistarla sotto i 97 porta a uno yield ancor più rilevante, come sopra indicato. Infine un suggerimento tecnico: come sempre per i bond in Usd è preferibile trattarla a mercati Usa aperti e quindi nel pomeriggio. Le differenze di liquidità possono essere minime ma comunque in molte sedute ci sono.
MEGLIO DI UN TASSO VARIABILE?
Dato ormai per scontato un ulteriore aumento la prossima settimana dei tassi Fed o di 75 o di 100 pb è naturale chiedersi se non convenga puntare su un bond a tasso variabile in dollari? Più che un’alternativa il Mediobanca step-up può essere un fiancheggiatore di strategia, considerando un rendimento oltre il 5%, che solo in pochi casi i t.v. riescono al momento ad assicurare. Si noti inoltre che con il tasso ormai fisso della banca milanese non si ha un problema in prospettiva di liquidità – dato l’obiettivo rimborso – che si presenta invece nel caso dell’altra categoria di obbligazioni.
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