Bond oggi: in ottica di lungo termine meglio proteggersi dall’inflazione. Due titoli giusti
Lorenzo Raffo
19 dicembre 2025
Torna il rischio? Loro sono dei Btp€i caratterizzati in un caso da una buona cedola e nell’altro da una quotazione nettamente sotto 100. Convengono davvero?
Inflazione, risalirà o no? Eccola la classica domanda cui nessuno sa rispondere. Certo è che, in ottica di lungo termine, l’utilizzo di emissioni di Stato indicizzate all’incremento del costo della vita rappresenta uno dei modi per proteggersi dalla variabile più insidiosa dei mercati. Come farlo però? Con quale tipologia di obbligazioni? Con quali scadenze?
Gli investitori sono sempre molto incerti da entrambi i punti di vista, anche perché detestano la peculiarità inevitabile di tali strumenti di caratterizzarsi per cedole basse, dovute al fatto che il loro ruolo predominante è di difendere appunto dai trend inflattivi e quindi di rivalutare il capitale nel lungo termine.
C’è però ci paga una buona cedola
In realtà qualche titolo più generoso anche in termini di tasso d’interesse annuo c’è sul fronte dei Btp€i. Indicizzati all’inflazione europea, hanno nel tempo aumentato o diminuito la cedola appunto in base all’andamento dei tassi al momento del loro debutto. In totale i Btp€i quotati a Piazza Affari sono attualmente 15.
Quello con coupon più rilevante è il 3,1% St2026 (Isin IT0004735152), prossimo però al rimborso e quindi più tattico che strategico: quota infatti sui 101,95, con rendimento in corso stimabile sul 2,6%, interessante ma sensibile all’incerto andamento dell’inflazione nei prossimi nove mesi. Volendo invece cogliere il ruolo primario di tutore di lunga scadenza ma con una cedola non bassa, ci si deve rivolgere al Btp€i 2,55% Mg2056, dalle seguenti caratteristiche:
Isin IT0005647273 – scadenza 15/5/2056 – data inizio negoziazione 23/4/2025 – quotazione sui 99,7/100 Eur – yield in corso 4,66%, esposto logicamente ai trend inflattivi, che – come su tutti i Btp€i – impattano sulle cedole semestrali e sul capitale a scadenza, ambedue correlati all’inflazione europea. Il fatto di riconoscere un 2,55% di coupon consente di soddisfare anche l’interesse di chi cerca un rendimento continuo nel tempo, non rilevantissimo ma comunque apprezzabile per un “inflation linked”.
Quello che si compra a 60 €
Per chi il rendimento distribuito non sia un fattore primario nella scelta di un titolo di questo tipo c’è un’alternativa dai requisiti differenti. Si tratta di un altro Btp€i pur molto lungo ma dalla cedola base di solo lo 0,15%. Analizziamolo:
Isin IT0005436701 – scadenza 1575/2051 - data inizio negoziazione 19/2/2021 – quotazione in corso 58,8/59 Eur – yield in corso 4,38%, pure esposto ai trend inflattivi. In questo caso, data una “duration” di 17,8, la quotazione è maggiormente correlata alle dinamiche dei tassi. Di qui il prezzo quasi su minimi storici, contro massimi nel corso del 2021 a quasi 109 Eur!
Le due emissioni si abbinano bene fra loro per caratteristiche strutturalmente dissimili, adeguandosi ai vari tipi di istanze degli investitori. Entrambe proteggono un portafoglio obbligazionario su orizzonti di lungo periodo, partendo da una situazione attuale comunque favorevole per le rispettive quotazioni.
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