SOS Rendimenti

SOS Rendimenti

di Lorenzo Raffo

Bond oggi – Debutta il Maire Tecnimont 6,5% e passa in testa agli scambi

Lorenzo Raffo

6 ottobre 2023

Bond oggi – Debutta il Maire Tecnimont 6,5% e passa in testa agli scambi

Finalmente una scossa sul Mot: il titolo della leader dell’impiantistica batte tutti. I motivi del successo e un confronto con l’Eni pure a scadenza 2028.

Una novità sul fronte degli scambi sul Mot: ha debuttato ieri il Maire Tecnimont 6,5% 2028 (Isin XS2668070662 – taglio 1.000) e non solo ha messo a segno un bel +0,95%, salendo di conseguenza a 100,95 euro, ma per un giorno ha deposto dal trono di leader degli scambi il classico Eni 4,3% 2028. Una notizia quindi finalmente positiva per un mercato assopito dai soliti nomi. Logicamente, trattandosi della seduta di debutto sul secondario, occorreranno future conferme che il Maire Tecnimont resterà super attivo nelle contrattazioni anche nelle prossime giornate e settimane, sebbene i volumi trattati lasciano ben sperare. Il titolo d’altra parte ha iniziato oggi la seduta a 101, con già ottimi scambi.
Maire e il collocamento veloce
C’è da osservare che il bond aveva registrato un collocamento molto rapido, con gli istituzionali protagonisti nel divorare l’ammontare emesso di 200 milioni di euro. Ora è stato anche il retail a reagire, come dimostrano i lotti scambiati attestati su importi pure sotto i 10.000 euro. È positivo che sia così, in quanto i piccoli e medi investitori stanno mettendo in portafoglio un bond certamente remunerativo (6,37% lordo a fine seduta) con una duration – sensibilità ai tassi – di solo 4,09, valore contenuto. Il risultato finale si adatta alla situazione in corso di un mercato che cerca rendimento senza voler puntare troppo sulle scadenze lunghe. Importante segnalare anche come l’andamento della seduta sia stata caratterizzata soltanto dal segno più: dopo il prezzo di avvio seduta a 99,75 euro è salito quasi a 101 euro.
La commessa di Abu Dhabi aiuta
Occorre tuttavia evidenziare come la coincidenza con una notizia molto positiva abbia potuto spingere l’obbligazione: una commessa da 8,7 miliardi ottenuta dalla Adnoc di Abu Dhabi prevede la realizzazione di un grosso impianto per il trattamento del gas. Per il gruppo, attivo nel settore dell’impiantistica e delle tecnologie per la transizione energetica, si tratta del maggiore contratto della sua storia, tale da dare un impulso significativo alla realizzazione del piano strategico decennale. E l’effetto si è avuto anche per l’azione, salita ieri del 4,43% a 3,864 euro dopo massimi a 4,12 euro. Ora si parla di target ambiziosi ma sull’argomento occorre essere sempre prudenti, data la complessità degli elementi che incidono sulla loro definizione.
Confronto diretto Maire-Eni
Torniamo al tema obbligazioni. Si potrebbe delineare un testa a testa fra la nuova emissione di Maire Tecnimont e quella di Eni, data soprattutto l’identica scadenza 2028. È pur vero che la prima non ha un rating contro l’A- della seconda ma il mercato in questa fase cerca l’occasione storica di proventi elevati e sarà attivo quindi con switch – gestiti soprattutto dal comparto professionale e dai trader – su due bond logicamente diversi dal punto di vista del rischio. Lo spread di oltre 200 pb potrebbe spingere a collocarsi sul Maire nelle fasi di risk-on e di passare sull’Eni in quelle di risk-off. Magari ci fossero altri raffronti simili, come avviene d’altra parte sulla Borsa di Francoforte, dove l’offerta di obbligazioni corporate a piccolo taglio dilaga.
L’altro Tecnimont, il 2024
Occorre indicare infine come da non poche sedute sia ben scambiato anche l’altro Maire Tecnimont, il 2,625% aprile 2024 (Isin XS1800025022 – taglio 1.000 euro), ormai prossimo alla scadenza. Ieri ha messo a segno un calo di quotazione (-0,36%), dovuto a trasferimenti di capitali sulla nuova emissione. Da segnalare tuttavia un rendimento oltre il 5% - seppur su base annua – in presenza di volumi significativi. Il tutto conferma come gli emittenti societari, che scelgano l’opzione dei piccoli tagli, vengano premiati, una storia d’altra parte confermata da non poche vicende su Borsa Italiana, tutte bene o male di successo.