Bond oggi – Btp in accelerazione. I livelli da seguire
Lorenzo Raffo
17 luglio 2024
Rendimento del decennale e future danno dei segnali precisi. L’emissione 2072 – quella con maggiore “duration” – è invece più attendista.
Questa volta sembrano voler fare davvero sul serio. I titoli di Stato italiani – sull’onda dei possibili tagli dei tassi da parte della Bce – riprendono quota in termini di quotazioni.
Sta per delinearsi un’estate calda – in termini positivi – per l’obbligazionario in genere e quindi per i Btp? Il quadro non è ancora chiaro ma gli investitori sembrano quasi convinti che il cambio di direzione stia per proseguire dopo il primo -0,25% di giugno. Spazio allora ai riferimenti tecnici per capire il momento con i numeri.
Yield del decennale dal 4,1% al 3,7%
Eccolo il segnale che si attendeva: il Btp a dieci anni scende in poco tempo da oltre il 4% di rendimento (massimo intraday il 2 luglio al 4,14%) al 3,7%, con un netto prevalere di sedute ribassiste. È pur vero che non è stato ancora infranto il supporto al 3,5% del dicembre 2023, che costituisce il riferimento ora più interessante da monitorare rispetto a un ulteriore rafforzamento dei dieci anni italiano in termini logicamente inversi di quotazione.
Analizzando il relativo grafico su periodicità settimanale il 3,5% si conferma come una barriera testata più volte in passato - per esempio a cavallo fra fine 2022 e inizio 2023 - quando il quadro di politica monetaria risultava naturalmente ben diverso in confronto all’attuale.
Il future arriva sulla resistenza
Il secondo riferimento da seguire è logicamente quello del derivato e più in particolare della versione relativa alle scadenze più lunghe (da 8,5 a 11 anni). Ieri ha sfiorato l’importante resistenza dei 118,57, riproponendo quanto era avvenuto di nuovo a dicembre 2023. Anzi allora era stata per poche sedute rotta al rialzo per poi tornare sotto questo livello.
Di nuovo contatto nella giornata attuale e bisognerà quindi seguire le evoluzioni delle prossime sedute per avere un quadro più chiaro. Intanto si può cominciare a guardare alla progressiva distanza rispetto alla successiva resistenza dei 121,3, nuova barriera oltre la quale il Btp proseguirebbe in un netto rialzo.
Il Btp 2072 è invece un po’ più prudente
Inevitabile seguire infine l’andamento del Btp più lungo in assoluto, il 2,15% marzo 2072 (IT000544188), che essendo caratterizzato dalla maggiore “duration” (e quindi sensibilità ai tassi) ha le potenzialità per spostarsi con più velocità in presenza di fattori derivanti da politiche monetarie. Un movimento rialzista si osserva pure su questo fronte ma meno accentuato rispetto a rendimento del decennale e future.
È pur vero che da inizio luglio le candele grafiche del 2072 sono state solo verdi – salvo martedì 9 – ma l’“upside” non ha ancora raggiunto livelli risolutivi, tuttora sovrastanti. Un’interpretazione di tutto questo potrebbe essere che il mercato prezza sì un taglio dei tassi (25 pb a settembre) ma è più timido su un terzo a dicembre, ancora condizionato dalle incertezze sull’andamento dell’inflazione. Inevitabile quindi che i titoli extralunghi non vogliano accelerare più di tanto, in attesa di indicazioni effettivamente affidabili sulle prossime decisioni della Bce.
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