SOS Rendimenti

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di Lorenzo Raffo

Bond oggi: Btp, i cinque campioni di rimbalzo, grazie solo alla Bce

Lorenzo Raffo

28 ottobre 2022

Bond oggi: Btp, i cinque campioni di rimbalzo, grazie solo alla Bce

Ottimi rialzi ieri ma non tali da invertire il quadro ribassista generale. Scatta in tutti i casi sul “buy” il SuperTrend, indicatore molto affidabile. Si è però vicini a livelli di ipercomprato.

Complici diversi fattori dovuti soprattutto allo stemperarsi delle tensioni monetarie per una Bce vista meno aggressiva (grazie al rinvio di qualsiasi decisione sulla riduzione del portafoglio detenuto nell’ambito dell’Asset Purchase Programme) i governativi europei hanno messo a segno ieri rimbalzi di rilievo, con le prime avvisaglie già anticipate nei giorni antecedenti. In evidenza logicamente i tanti a scadenze molto lunghe, premiati una volta tanto dalle “duration” elevatissime. Un esempio? Il francese Oat 0,5% 2072 (Isin FR0014001NN8) in quattro sedute è salito da 36,8 a 44,5 euro. La lista potrebbe proseguire ma inevitabilmente il nostro sguardo tecnico si trasferisce sui cinque Btp che ieri hanno messo a segno i maggiori progressi.

Btp€i 0,15% 2051 (Isin IT0005436701) – Il più lungo degli “inflation” italiani aveva trovato un livello di supporto sui 56,2 euro, da cui è rimbalzato con vigore salendo oltre i 66 euro. Un bel movimento ma che non ha comportato la rottura al rialzo di una trendline ribassista iniziata ad aprile. Meglio non cantare quindi vittoria. L’upside di corto periodo si trasformerebbe in una di medio solo con il superamento di tale linea di tendenza nell’area dei 68 euro, prima sfida cui ne seguirebbe una seconda, riferita alla disputa con la media mobile a 200 periodi, posizionata al momento sui 77 euro.

L’ipotesi che ciò avvenga a breve appare poco probabile. Un eventuale stop va collocato in questo caso sui 62 euro.
Btp 2,15% 2052 (Isin IT0005480980) – Il più reattivo dei tassi fissi si dimostra ancora una volta il trentennale puro, il cui storico è relativamente corto, dato il debutto nello scorso mese di gennaio. Tre candele verdi, di cui l’ultima maggiore rispetto alle altre, hanno impresso vigore e lo testimonia l’importante indicatore di SuperTrend passato dal “sell” al “buy”. Nel caso del 2052 la trendline ribassista è meno accentuata, effetto di uno storico più corto, e l’attuale distanza risulta di 300 punti base in confronto alla quotazione di chiusura di ieri poco sopra i 67 euro. Un upside avverrebbe quindi solo dai 70 euro, con un ritorno alle quotazioni di agosto. Un possibile stop va posto sui 63 euro.

Btp 1,7% 2051 (Isin IT0005425233) – Situazione grafica simile, con anche qui il SuperTrend schizzato sul “buy”. Resta tuttavia un piccolo gap da chiudere relativo alle sedute 24-25 ottobre. Si sta però delineando un ipercomprato nonché, con la chiusura di ieri a 61,6 euro, un riallineamento all’area di congestione di settembre sui 62-63 euro. Solo superata questa zona si verificherebbe l’effettiva inversione rialzista del titolo. Un eventuale stop va fissato sui 59 euro, forse un po’ stretto ma graficamente importante.

BtpGreen 1,5% 2045 (Isin IT0005438004) – Il più lungo degli “ecologici” ripropone la stessa impostazione grafica del 2051, con quotazioni leggermente diverse. I 62,4 di ieri si confrontano con l’area di congestione sui 63-64 euro registrata a settembre. In questo caso si delinea bene il cammino della media a 200 periodi, ancora ribassista (non potrebbe essere diversamente!), ora posizionata a 73,4 euro. La distanza è rilevante e occorrerà tempo per essere annullata. Anche per il Green si nota la contrapposizione fra alcuni indicatori tornati sul “buy” e l’avvicinarsi a livelli di ipercomprato. Evidente lo stop a 57,9 euro.

Btp 3,25% 2046 (Isin IT0005083057) – La cedola più elevata comporta inevitabilmente una quotazione maggiore e un quadro grafico meno esasperato rispetto agli altri quattro Btp. La chiusura ieri a 87,2 euro l’ha avvicinato alla resistenza degli 89, che anche in questo caso corrisponde all’area di congestione di settembre. Tutto il resto equivale sia come andamento degli oscillatori sia come avvicinamento a un livello di ipercomprato. Lo stop può essere posizionato sugli 84 euro.