Bond oggi – Btp 2072, cosa sta succedendo
Lorenzo Raffo
16 ottobre 2025
Sta cercando di risalire verso quota 61,3/61,6 Eur. Se superasse questo livello l’attuale quadro di forte debolezza potrebbe affievolirsi. I riferimenti grafici da seguire.

Si chiude l’epoca di una debolezza strutturale per i Btp? Il mercato si pone la domanda ma riesce solo in parte a dare una risposta definitiva al proposito. Il titolo da seguire per analizzare la situazione – oltre naturalmente a mini future, future ed Etf a leva – è il Btp 2072, il più lungo in assoluto dei nostri governativi e quindi maggiormente esposto alle dinamiche dei mercati.
Le caratteristiche – Il quasi cinquantennale a cedola 2,15% (Isin IT0005441883) ha un notevole storico alle spalle, essendo stato emesso nel 2021 e avendo attraversato varie fasi dell’andamento dei tassi di interesse in area euro. Con l’attuale duration - sensibilità a questi ultimi - di 23,3 non si colloca certamente su livelli record come per quelli dell’Austria 0,85% 2120 (38,8) e del Francia 0,50% 2072 (33,5) ma è in testa alla relativa classifica fra i Btp. È così di consuetudine il più trattato da chi fa trading di breve o di medio periodo. Identifica infatti bene il sentiment dei mercati.
Perché piace – Rispetto ai suoi “rivali” appena citati il Btp 2072 ha un punto forte: consiste in una cedola decisamente più elevata, grazie alla quale garantisce un flusso di cassa maggiore, permettendo di essere utile come rendimento globale anche in fasi di forti correzioni delle quotazioni quale quella in corso. Inoltre – come detto – si caratterizza per un grafico esteso nel tempo, grazie al quale le aree di resistenza e supporto sono bene identificabili.
Perché non piace – Chi l’ha comprato in emissione o poco dopo – fidando nelle convinzioni di coloro che sostenevano allora l’impossibilità a ipotizzare un rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse – si trova ora con perdite in conto capitale di tutto rilievo. Si tratta inoltre di un titolo da gestire con una buona conoscenza dei trend di mercato, che spesso non tutti possiedono. Infine, risente del timore che i vari disastri geopolitici in corso nel mondo riaccendano la variabile inflazionistica, penalizzando in particolare i Matusalemme e quindi anche il più lungo dei Btp.
I movimenti in corso – I minimi sui 55,5 Eur registrati a inizio settembre costituiscono un riferimento ormai decisivo per identificare le quotazioni più basse, sotto le quali scatterebbe un vero e proprio segnale di allarme. Da allora si è registrato però uno scatto rialzista, che ha riportato il 2072 verso un livello importante, quello dei 60,4/60,7 Eur, oltre il quale si identifica la resistenza dei 61,3/61,6 Eur. Decisivi quindi la tenuta della prima quota e poi un rialzo verso la seconda, dopo di che si individuerà un quadro diverso. Da tenere conto che verso fine anno – sia nel 2023 sia nel 2024 – si sono avuti dei recuperi di prezzo significativi, che il mercato ha colto come occasioni di trading. Il proverbio del “due senza tre” si confermerà anche nel 2025? Il fatto che la media mobile a 100 periodi sia stata rotta al rialzo a inizio ottobre è certamente un segnale di relativa forza, che necessita però di conferme.
In sintesi – Capita spesso a chi opera nell’ambito obbligazionario sentirsi domandare i livelli di prezzo attorno a 100 del Btp 2072 si rivedranno nell’arco di qualche anno. Tutto dipenderà dagli eventi macro economici. Un’eventuale crisi, che dovesse riproporre l’ipotesi di forti tagli dei tassi, certamente determinerebbe un netto rialzo delle quotazioni. L’ipotesi appare però poco probabile nell’attuale contesto inflattivo. I riferimenti da seguire comunque sono al momento molto chiari.
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