Bond oggi – Alperia fa il pieno. Due novità di Unicredit. Un lira turca lungo
Lorenzo Raffo
22 maggio 2024
Il 4,75% della società altoatesina collocato in un lampo. Una strana emissione di UCG in euro. In Try un 25% al 2031 per chi fa Pac.
Mentre i Btp non sembrano voler dare segno di risveglio in termini di quotazioni, con il decennale che resta ancorato al 3,8% di yield, il mercato primario si dimostra molto attivo, confermando la sete di rendimenti registratasi durante tutto l’ultimo anno.
Per Alperia operazione lampo
Rapidissimo il collocamento del 4,75% 2029 della società altoatesina, ripartito in due tranche: la prima da 200 milioni è andata soprattutto a istituzionali e mani forti, come evidenzia la ripartizione dei contratti, conclusi nello stesso istante di apertura delle negoziazioni con 218 transazioni, equivalenti a una media per ciascuna di 917.431 euro, in base ai dati pubblicati da Borsa Italiana.
La società ha pertanto deciso di aumentare successivamente l’offerta di altri 50 milioni di euro, rivolgendosi alla clientela retail. Si attende ora la quotazione sul Mot, che probabilmente sarà meno “esplosiva” rispetto ai recenti Alerion, Carraro e Maire Tecnimont dalle cedole più elevate.
Unicredit rientra in scena
Il secondo istituto bancario italiano si è ripresentato sul primario con due emissioni abbastanza particolari in negoziazione diretta su Mot e Tlx.
- Unicredit 5,35% Mg34 Usd (Isin IT0005596645 – taglio 2.000 Usd – scadenza 22/5/2034 - quotazione prevista per oggi – interessante il rendimento cedolare ma l’importo dell’operazione si annuncia, almeno inizialmente, modesto).
- Unicredit tasso fisso step-down Mg37 Eur (Isin IT0005596637 – taglio 1.000 Eur – scadenza 22/5/2037 – quotazione prevista per oggi). Si tratta di un tasso fisso decrescente - ovvero step-down - corrisposto in modo cumulativo al momento di un eventuale rimborso anticipato o della scadenza, senza possibilità di reinvestimento degli interessi maturati. La struttura decrescente prevede il 7,2% di cedola dal 1° al 3° anno e poi il 3% fino al 2037. C’è però la possibilità di call ogni anno da maggio 2025.
Un lira turca al 2031
Croce e delizia di non pochi investitori, il settore dei sovranazionali in lira turca resta sempre molto attivo per vari fattori, a cominciare dalla debolezza strutturale della valuta rispetto all’euro. La maggior parte delle emissioni in Try quotate su Borsa Italiana è corta, salvo alcuni zero coupon e l’Ebrd 27,5% Fb2029 (Isin XS2765026468), che quota attualmente sui 93 Try.
Da pochi giorni la lista si è però arricchita di un’emissione più lunga, la Ebrd 25% Mz31 (Isin XS2779805097 – taglio 1.000 Try – rating AAA). Ieri ha chiuso la seduta a 97 Try, con una performance intraday del +5,8% e con scambi rilevanti. L’attuale curva dei rendimenti – relativa naturalmente ai governativi in Try, che non sono trattati sulle Borse europee – evidenzia un trend decisamente discendente e quindi poco favorevole per scadenze lunghe.
È pur vero che per chi – per esempio – investe con piccoli piani di acquisto, favoriti da tagli molto bassi, una scadenza al 2031 risulta invece preferibile, anche perché caratterizzata da una maggiore volatilità. Lo yield attualmente in corso del decennale turco si attesta al 27%, corrispondente a quello dell’Ebrd 2031.
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