Virgo - The Transparency Blog

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di Davide Baldi

La blockchain e la filiera della notizia

Davide Baldi

5 novembre 2020

La blockchain e la filiera della notizia

Sono personalmente molto soddisfatto di quanto andremo ad approfondire in questo articolo, perché parleremo di una applicazione che rispecchia a pieno lo scopo del nostro blog, vale a dire portare il grande pubblico a conoscenza di questa tecnologia, per dare trasparenza al consumatore finale.

Il primo caso pratico di cui parleremo quindi riguarda proprio l’editore delle pagine su cui stiamo scrivendo questo primo articolo. Money.it apre alla blockchain. Ebbene si, avete capito bene. Anche la stampa decide di aprire le porte alla tecnologia dei blocchi. Money.it inserirà le sue notizie su blockchain per darne garanzia di autenticità e trasparenza. Per farlo ha stretto una partnership con noi di Virgo, piattaforma realizzata in cordata da Luxochain, società che rappresento, Temera, PwC, e VarGroup.

Le notizie di Money.it su blockchain insieme a Virgo

Come dicevamo poco fa, la notizia di oggi quindi non è solo l’apertura di un nuovo blog dedicato a questa tecnologia, ma anche il fatto che l’intera testata giornalistica online certificherà le proprie notizie su blockchain. A partire dal 30 settembre 2020, infatti, ogni news pubblicata su Money.it viene notarizzata sia sulla blockchain privata realizzata da Virgo, creando un identificativo univoco a garanzia dell’integrità del testo e delle immagini che compongono la notizia. Quotidianamente tali identificativi verranno registrati anche sulla blockchain pubblica di Ethereum. In questo modo, salvato il documento, ogni minima modifica, anche un semplice cambio di punteggiatura apportato verrebbe evidenziato durante il controllo di integrità.

Tale processo viene garantito salvando il contenuto originale all’interno della blockchain di Virgo subito dopo la pubblicazione. Ogni giorno i blocchi con le notizie dell’intera giornata vengono salvati sulla rete Ethereum, network con quasi 10.000 nodi attualmente in essere, andando così a garantire ulteriormente l’immutabilità del dato. Lo scopo nostro e di Money.it è garantire massima trasparenza ed autenticità dei contenuti pubblicati on line. Chiunque volesse verificare l’autenticità della “filiera” della notizia potrà farlo andando a ripercorrere a ritroso il processo della notizia, attraverso la funzione “Money Certified”, disponibile a questo link accessibile tramite registrazione ed autenticazione dell’utente finale, che consentirà di ispezionare tutto il processo di registrazione e verificare la corrispondenza di ogni registrazione. Questo ci porta ad approfondire il concetto di notarizzazione sulla blockchain delle informazioni, servizio utile per una serie diversa di attività, tra cui commercialisti, notai, revisori e altre categorie di professionisti diversi. A questo tema dedicheremo una serie di articoli, intervistando alcuni dei professionisti che hanno già realizzato casi rappresentativi nel nostro paese.

La notarizzazione su blockchain

La blockchain permette di registrare al suo interno tra i diversi dati, tra cui anche documenti ufficiali. In questo caso d’uso èil time stamping a fungere da timbro digitale, conferendo una data certa su un file digitale registrato appunto in una catena di blocchi. In Cina già nel nel 2018 il Tribunale di Hangzhou ha riconosciuto un documento registrato su blockchain quale prova durante un processo civile, e questo a mio avviso è stato un passaggio fondamentale, dato che proprio da quel paese provengono molti dei prodotti contraffatti commercializzati nel mondo intero.

Anche a seguito di questi sviluppi, negli ultimi mesi è aumentato l’interesse sull’utilizzo di questa tecnologia in ambito industriale, proprio per garantire un maggior controllo della filiera, oltre che come ipotetico strumento di potenziale “certificazione” di informazioni legate al Made in Italy o alla provenienza dei prodotti. Si tratta di temi molto delicati, in cui come Luxochain siamo entrati sin dall’inizio della nostra storia, dato che uno dei nostri soci è stato fondatore due tra i più importanti Istituti di certificazione di prodotto italiani (seguirà intervista).

La corretta gestione di questi processi può portare a semplificare il lavoro anche di enti come le dogane, migliorare il lavoro delle persone addette alla Supply Chain delle imprese ed addirittura avere impatti sul miglioramento del prodotto interno lordo italiano. È quindi opportuno fare chiarezza per evitare fraintendimenti, aumentare la consapevolezza sulle effettive potenzialità della tecnologia ed evitare speculazioni ed un utilizzo inadeguato o inutile di questa applicazione tecnologica.

È importante innanzitutto chiarire la distinzione tra notarizzazione e certificazione. La blockchain di per sé notarizza una informazione, non ne certifica l’autenticità. Se il dato che viene registrato è falso all’origine, la registrazione nella catena dei blocchi notarizza appunto un dato falso, che falso rimane. È utile semmai per andare ad individuare un dato falso ed il suo “immettitore” nella rete, all’interno di tutta un’altra serie di informazioni fornite dai diversi player che concorrono alla composizione del prodotto finito finale.

Questo perché la blockchain è una catena di blocchi, in cui ogni blocco contiene riferimenti legati al contenuto del blocco precedente, per cambiare un contenuto di un blocco sarebbe necessario modificare tutti i blocchi successivi a quello oggetto di modifica, cosa tecnicamente possibile, ma nella pratica non fattibile e soprattutto antieconomico, perché bisognerebbe avere a disposizione almeno il 50%+1 delle intere risorse della rete, necessarie per approvare l’operazione di modifica dell’informazione.

Quando abbiamo un’informazione digitale quindi, come ad esempio un flusso di dati, un documento o una immagine, è possibile quindi utilizzare la tecnologia blockchain per rendere quell’informazione digitale immutabile. La seconda funzione della blockchain è quella di dimostrare che l’informazione digitale esiste a partire dalla data in cui viene registrata, attraverso il meccanismo di time-stamping, o identificazione certa della data e dell’ora in cui è stato effettuata una registrazione, all’interno ogni blocco della catena.

Concludo quindi ribadendo l’importanza di questa distinzione tra notarizzazione e certificazione di una informazione o di un prodotto. È possibile ovviamente integrare attività di ispezione e certificazione dei prodotti stessi, ma questo è un processo complesso, che richiede l’intervento di più player per la realizzazione di un unico obiettivo: garantire la tutela e la trasparenza verso il mercato, questo è lo scopo con cui è nata l’alleanza tra le aziende fondatrici di Virgo, ognuna volta a fornire un tassello fondamentale alla realizzazione di questo importante progetto, quello di cambiare in meglio le condizioni del tessuto produttivo del paese e perché no, del modo di produrre e comunicare verso il mercato dei produttori del mondo intero.

Davide Baldi

Amministratore e socio di Luxochain, esperto di blockchain

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