Telecom Italia, la storia di una crisi: dal (tentato) acquisto di Apple al declino

Claudia Cervi

18/07/2023

Telecom Italia valeva oltre 100 miliardi di dollari quando tentò l’acquisto di Apple. Dopo 25 anni, la sua capitalizzazione è di 5,6 miliardi di euro, quella di Apple 500 volte superiore. La storia.

Telecom Italia, la storia di una crisi: dal (tentato) acquisto di Apple al declino

Telecom Italia ha vissuto un momento storico davvero sorprendente quando, nel lontano 1998, un gruppo di suoi dirigenti si recò in California con un’offerta in mente: l’acquisto di Apple. È difficile crederci oggi, soprattutto alla luce delle attuali trattative che coinvolgono l’azienda di telecomunicazioni nella vendita dei suoi asset più preziosi, nel tentativo di ridurre il pesante debito accumulato nel corso degli anni.

In quel periodo, Telecom Italia era considerata uno dei principali player mondiali nel settore delle telecomunicazioni, con un valore di mercato di circa 90 miliardi di euro e un debito minimo. Era determinata a espandere la propria presenza nel mercato e intravedeva in Apple un’opportunità unica per raggiungere questo obiettivo.

Il viaggio dei dirigenti italiani in California fu un momento cruciale per entrambe le aziende. Tuttavia, il destino aveva in serbo un’altra direzione per il futuro di Telecom Italia e Apple. Nonostante gli incontri con Steve Jobs, l’acquisto dell’azienda americana non si concretizzò. Nel frattempo, Apple avrebbe lanciato sul mercato il rivoluzionario iPod, seguito poi dall’iPhone, trasformando l’industria delle telecomunicazioni.

Mentre Apple iniziava a scalare le vette del successo, diventando una delle aziende più grandi e influenti al mondo, Telecom Italia si trovò ad affrontare sfide interne legate alla gestione e alla strategia aziendale. Il declino dell’ex monopolio telefonico italiano si manifestò negli anni successivi, con la perdita di posizioni nel mercato globale delle telecomunicazioni e una significativa diminuzione del suo valore.

Questa storia di Telecom Italia rappresenta un importante momento di svolta nel panorama delle aziende di telecomunicazioni.

L’opportunità mancata di acquisire Apple prima del suo incredibile successo mette in evidenza le difficoltà che le grandi aziende possono incontrare nel rimanere competitive e adattarsi a un mercato in costante evoluzione.

Il futuro di Telecom Italia avrebbe richiesto una drastica ristrutturazione e un ripensamento delle sue strategie aziendali per affrontare la crisi in cui si trovava, mentre Apple continuava a prosperare come una delle realtà più innovative e influenti del nostro tempo.

Telecom Italia, la storia di una crisi

Nel 1998 Telecom Italia, poco dopo la privatizzazione, era la sesta società di telecomunicazioni al mondo, valeva circa 100 miliardi di dollari, esplodeva di liquidità (con livello di debito molto basso), deteneva partecipazioni in decine di società tecnologiche e aveva una forza lavoro di 120.000 persone.

Ora la compagnia telefonica italiana è al diciassettesimo posto tra gli operatori di telecomunicazioni, vale 5,6 miliardi di euro, con un carico di debito schiacciante superiore ai 30 miliardi di euro, detiene una sola partecipazione estera (la terza compagnia telefonica brasiliana) e impiega 40.000 persone.

Cosa è successo negli ultimi 25 anni? Proviamo a sintetizzare di seguito.

La caduta del gigante delle telecomunicazioni inizia subito dopo la privatizzazione, avvenuta nel 1997, ma nel 1998, sotto la guida di Gian Marco Rossignolo, Telecom Italia era ancora sulla cresta dell’onda. È in questo momento storico che si colloca l’offerta di acquisto di Apple per 5 miliardi di dollari, che Jobs rifiutò.

  • Nel 1998, Franco Bernabè diventa presidente di Telecom Italia, sostituendo Gian Marco Rossignolo.
  • Nel 1999, Olivetti lancia un’OPA su Telecom Italia, avviando una guerra per il controllo dell’azienda.
  • Nel 2001, Telecom Italia riacquista Seat-Pagine Gialle e aumenta il suo indebitamento.
  • Nel 2003, avviene la fusione tra Olivetti e Telecom Italia, aumentando l’indebitamento dell’azienda.
  • Nel 2007, una cordata italo-spagnola guidata da Telefonica acquisisce la quota di Pirelli in Telecom Italia, rendendo Telefonica il principale azionista.
  • Nel 2015, Vivendi diventa il principale azionista di Telecom Italia.
  • Nel 2018, il fondo Elliott entra nel capitale di Telecom Italia e avvia azioni legali contro Vivendi.
  • Dal 2021, il fondo americano KKR e Vivendi si contendono il controllo di Telecom Italia.

Durante la storia di Telecom Italia, si sono verificati numerosi scandali di intercettazioni illegali e violazioni della privacy. L’azienda ha dovuto affrontare anche una perdita di proiezioni internazionali e una quota di mercato in calo, finendo per essere controllata da fondi e aziende straniere, ed è costretta a vendere la sua rete fissa per far fronte all’enorme debito.

La vendita della rete, se conclusa con successo, avrà un valore fino a 23 miliardi di euro e rappresenta un passo significativo per ridimensionare Telecom Italia e modificare le sue prospettive future. Tuttavia, ci sono ancora ostacoli da affrontare, come il diritto di veto del governo italiano su accordi che coinvolgono asset strategici e l’opposizione del principale azionista Vivendi, che richiede un’offerta di almeno 30 miliardi di euro per la rete.

Telecom Italia vs Apple: capitalizzazione a confronto

Nel 1998 Telecom Italia aveva una capitalizzazione di mercato superiore a quella di Apple. L’azienda di Cupertino invece stava affrontando un periodo turbolento, con una perdita di bilancio di oltre 1 miliardo di dollari che aveva costretto i vertici a richiamare Steve Jobs alla guida.
La capitalizzazione di Telecom Italia era di 100 miliardi di dollari, mentre quella di Apple non raggiungeva i 5 miliardi di dollari. Con il ritorno di Jobs nell’azienda inizia la fase di rinascita di Apple.

Con l’introduzione dell’iPod nel 2001, Apple ha vissuto una serie di successi nel corso degli anni 2000 e 2010, tra cui l’iPhone, l’iPad e l’AppStore. Nel 2018, ha raggiunto la capitalizzazione di mercato di un trilione di dollari e nel 2020 ha superato i 2 trilioni di dollari. Oggi, l’azienda vale oltre 3 trilioni di dollari e deve il suo successo all’ecosistema integrato di prodotti e servizi, con possibilità future come la tecnologia 5G, il chip M1 e l’Apple Car.

A distanza di 25 anni, la situazione si è ribaltata con Telecom Italia che da predatore si è trasformata in preda. Come si osserva dal grafico di Bloomberg, oggi Apple vale più di 500 volte Telecom Italia.

Variazione percentuale capitalizzazione di mercato Telecom Apple Variazione percentuale capitalizzazione di mercato Telecom Apple Fonte Bloomberg

La storia di Telecom Italia rappresenta un’occasione mancata nel panorama delle fusioni e acquisizioni aziendali. Il tentativo di acquistare Apple prima che diventasse un gigante tecnologico evidenzia le sfide e le difficoltà che le grandi aziende possono incontrare nel rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione.

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