eToro: vola l’attività di trading degli utenti

Ufficio Studi Money.it

13 Aprile 2020 - 09:00

eToro ha pubblicato uno studio in cui si evidenzia come a causa della pandemia di Coronavirus, l’attività di trading sia stata la più elevata da quella relativa al boom delle criptovalute del 2017-2018. I dettagli

eToro: vola l’attività di trading degli utenti

Nella seconda metà di febbraio 2020, si è verificata un fortissimo incremento della volatilità sui mercati finanziari, a causa della pandemia di Coronavirus. Per comprendere l’entità del fenomeno, basta pensare che l’S&P 500 ha messo a segno un ribasso del 30% in soli 22 giorni: il crollo più veloce della storia.

Il mercato ha quindi cambiato il suo comportamento e, con esso, i traders. Il broker eToro infatti, ha registrato il più importante aumento dell’attività di trading dal boom delle criptovalute del 2017-2018. Nel dettaglio, vi è stato il quintuplo delle operazioni aperte dall’inizio delle notizie sulla pandemia.

I sottostanti preferiti dai traders durante l’epidemia

Con una base di utenti superiore a 140 milioni di persone dislocate in tutto il mondo, i dati di eToro possono dare una buona panoramica sull’attività dei traders in questo periodo.

Dalle rilevazioni si evidenzia come l’asset class più popolare sia quella relativa agli indici (oltre un terzo del totale delle posizioni aperte). Al secondo e terzo posto troviamo rispettivamente le azioni e le materie prime, con un 30% e 16% sull’ammontare dei trades aperti. “Flop” delle criptovalute, che passano da categoria leader a rappresentare solo il 7% della massa di posizioni aperte.

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Cala la fiducia nei mercati

eToro sottolinea come nel periodo compreso tra gennaio e metà marzo 2020, le posizioni short sono quasi raddoppiate di numero: “dato che molti investitori non prenderebbero nemmeno in considerazione l’utilizzo di ordini short, a causa del loro maggiore potenziale di rischio o per una loro strategia esclusivamente long, questo trend dimostra che un numero crescente di persone oggi ha meno fiducia nei mercati”, si legge nel report.

Per il broker però, può essere considerato positivamente il fatto che le operazioni ribassiste si siano ridotte dall’annuncio del pacchetto di stimoli statunitense da oltre 2,2mila miliardi di dollari.

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