Elezioni Abruzzo, chi vince tra Marsilio e D’Amico? I sondaggi cosa ci fanno capire

Alessandro Cipolla

06/03/2024

06/03/2024 - 12:44

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Nel testa a testa tra Marco Marsilio e Luciano D’Amico non si potrà fare affidamento sui sondaggi: chi vincerà allora le elezioni regionali Abruzzo 2024?

Elezioni Abruzzo, chi vince tra Marsilio e D’Amico? I sondaggi cosa ci fanno capire

Chi vincerà le elezioni regionali Abruzzo 2024? A pochi giorni dall’apertura dei seggi, la sfida tra il presidente uscente Marco Marsilio e il candidato unitario del centrosinistra Luciano D’Amico appare essere un’autentica sciarada.

Di certo non possiamo fare affidamento sui sondaggi per cercare di capire chi potrà vincere queste delicatissime elezioni regionali in Abruzzo, visto lo stop alla loro diffusione nelle ultime settimane di campagna elettorale.

In occasioni delle elezioni regionali in Sardegna però i sondaggi elettorali hanno fatto flop, visto che le indagini avevano prefigurato una vittoria del meloniano Paolo Truzzu che invece è stato battuto, per soli 1.600 voti, dalla grillina Alessandra Todde che per l’occasione è stata sostenuta anche dal Pd e dalla sinistra.

La situazione in Abruzzo però è ben diversa: in queste elezioni regionali ci sono solo due candidati in campo - Marsilio e D’Amico -, per una sorta di ballottaggio tra il centrodestra e il centrosinistra che ci riporta indietro ai primi anni di questa cosiddetta seconda Repubblica.

Rispetto al voto in Sardegna però in Abruzzo non sarà possibile effettuare un voto disgiunto, un particolare questo di certo non trascurabile, ma alla fine a essere determinante in queste elezioni regionali potrebbe essere il dato dell’affluenza alle urne.

Elezioni Abruzzo 2024: tra sondaggi e affluenza

Con i sondaggi fermi causa stop imposto dalla legge, a regnare in queste elezioni regionali Abruzzo 2024 sembrerebbe essere l’incertezza, con Marco Marsilio e Luciano D’Amico che potrebbero dare vita a un autentico testa a testa come quello avvenuto due settimane fa in Sardegna.

L’assenza del voto disgiunto sembrerebbe mettere al riparo i due candidati dai possibili franchi tiratori; in Sardegna il voto disgiunto sarebbe stato la causa della sconfitta di Truzzu, ma c’è da dire che Todde è stata più forte della spaccatura in seno al centrosinistra con la presenza di Soru che ha tolto molti voti ai giallorossi.

Le elezioni regionali in Abruzzo così saranno molto diverse da quelle in Sardegna, con un ritorno a un bipolarismo dove ogni partito cercherà di portare acqua alla propria lista non facendo mancare - in maniera automatica vista l’impossibilità del voto disgiunto - il proprio apporto al candidato.

Da una parte Marsilio sostenuto da tutto il centrodestra e dall’altra D’Amico appoggiato dal cosiddetto campo largo del centrosinistra: dal Pd ai 5 Stelle fino alla sinistra e ai moderati di Azione e Italia Viva, senza contare le liste civiche presenti in entrambi gli schieramenti.

In questo scenario sarà molto importante il dato dell’affluenza, visto che negli ultimi anni l’astensionismo sembrerebbe aver danneggiato più la sinistra che la destra. Il sentore è che più abruzzesi andranno a votare e più saranno maggiori le chance per D’Amico.

La presenza in Regione di tutti i leader politici per questo rush finale di campagna elettorale però potrebbe trasformare le elezioni regionali in Abruzzo in un voto pro o contro il governo, con la premier Giorgia Meloni che non ha fatto mancare il suo sostegno a Marco Marsilio, esponente di Fratelli d’Italia considerato molto vicino alla presidente del Consiglio.

Domenica 10 marzo di conseguenza tutti gli occhi saranno puntati sull’Abruzzo, con l’esito di queste elezioni che potrebbe avere anche dei riflessi importanti per quanto riguarda il futuro del governo Meloni.

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