Economia globale nel caos: la conferma viene dalle banche centrali

Violetta Silvestri

19/06/2023

L’economia globale avanza a diverse velocità, mostrando che un equilibrio finanziario è lontano. Le ultime decisioni delle banche centrali hanno evidenziato la complessità del momento.

Economia globale nel caos: la conferma viene dalle banche centrali

Banche centrali spie di un’economia che vacilla: questo emerge da alcune considerazioni di economisti e strateghi.

Dalle pause agli aumenti dei tassi e ai toni accomodanti, la scorsa settimana le maggiori banche centrali del mondo hanno adottato toni molto diversi sulla politica monetaria.

Giovedì la Banca centrale europea ha aumentato i tassi e ha sorpreso i mercati con un peggioramento delle prospettive di inflazione, che ha portato gli investitori a scontare ulteriori aumenti dei tassi nella zona euro.

Ciò ha fatto seguito a una riunione della Federal Reserve in cui la banca centrale ha deciso di sospendere gli aumenti dei tassi. Pochi giorni prima, la banca centrale cinese ha abbassato i suoi principali tassi di prestito a medio termine per stimolare l’economia. In Giappone, dove l’inflazione è al di sopra dell’obiettivo, la banca centrale ha lasciato invariata la sua politica ultra-accomodante.

Questa disparità di strategia nelle varie aree del mondo si traduce in uno stato economico e finanziario globale caotico e ancora poco rassicurante. Come leggere le decisioni delle banche centrali?

Banche centrali e politica monetaria: tutti i segnali di un’economia nel caos

Osservando quanto deciso e stimato dalle banche centrali più importanti del mondo, il quadro che ne emerge è di grande eterogeneità.

In Europa, l’inflazione è scesa nel blocco che utilizza l’euro, ma rimane ben al di sopra dell’obiettivo della Bce. Questo è anche il caso del Regno Unito, dove la Banca d’Inghilterra dovrebbe alzare i tassi giovedì dopo i dati sul lavoro molto forti.

La Fed, che ha iniziato il suo ciclo di rialzi prima della Bce, ha deciso di prendersi una pausa a giugno, ma ha detto che ci sarebbero stati altri due aumenti dei tassi entro la fine dell’anno, il che significa che il suo ciclo di rialzi non è ancora completo.

Il quadro è diverso in Asia. La ripresa economica della Cina è in fase di stallo, con il calo della domanda interna ed esterna che ha portato i responsabili politici a intensificare le misure di sostegno nel tentativo di rilanciare l’attività.

In Giappone, che ha combattuto per molti anni in un ambiente deflazionistico, la banca centrale ha affermato di aspettarsi che l’inflazione scenda entro la fine dell’anno e ha deciso di non normalizzare ancora la politica.

“Ogni banca centrale [cerca] di intervenire per la propria economia, che ovviamente include considerazioni sui cambiamenti delle condizioni finanziarie imposte dall’estero”, secondo Erik Nielsen, consigliere capo del gruppo per l’economia di UniCredit.

Carsten Brzeski, Global Head of Macro presso ING Germany ha osservato su Cnbc:

“Mettere insieme tutti questi diversi approcci mostra che non solo sembra esserci una nuova divergenza sull’approccio giusto per la politica monetaria, ma dimostra anche che l’economia globale non è più sincronizzata, ma piuttosto una raccolta di cicli molto diversi”.

Tutto questo conferma che l’economia mondiale procede a diverse velocità. Sommando le decisioni delle diverse banche, ne esce un bilancio complesso, nel quale gli equilibri finanziari ed economici non sono stati ancora raggiunti. Con l’avvertenza che una scossa nel mercato obbligazionario Usa o nell’inflazione europea avrà effetti anche sulle altre aree del mondo.

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