Bollette troppo care: così nel Regno Unito si stanno organizzando per non pagarle

Giorgia Bonamoneta

23/08/2022

Aumentano le bollette nel Regno Unito e diventa quasi impossibile pagarle. Ecco come si stanno organizzando gli inglesi.

Bollette troppo care: così nel Regno Unito si stanno organizzando per non pagarle

Cosa succede se le bollette sono troppo alte e 100.000 persone non hanno intenzione di pagarle? È questo il quesito che si è posto il governo del Regno Unito di fronte all’accoglienza, da parte di un centinaio di migliaio di persone, a non pagare le bollette.

Al momento il Regno Unito sta rispondendo alla protesta con informazioni di servizio ai cittadini che non vogliono o non possono pagare, informandoli delle conseguenze di tale gesto. Da parte loro gli organizzatori della protesta e petizione “Don’t pay” spiegano che colpiranno solo quando saranno 1 milione di persone e avranno la forza dei numeri per superare i potenziali rischi di un mancato pagamento.

Nel programma della campagna Don’t Pay si legge che la loro richiesta è piuttosto semplice, ovvero una riduzione delle bollette energetiche a un livello accessibile. Secondo i promotori della petizione, saranno in grado di raggiungere 1 milione di persone che si impegneranno a non pagare la bolletta se il governo procederà con il massiccio aumento previsto per il 1° ottobre.

Non è la prima volta che nel Regno Unito si organizza un mancato pagamento di massa, infatti è già accaduto tra gli anni ’80 e gli anni ’90, quando più di 17 milioni di persone si sono rifiutate di pagare la Poll Tax, un sistema di tassazione introdotto dal governo di Margaret Thatcher in sostituzione delle aliquote nazionali, nonché uno dei fattori che contribuì a far cadere il governo e invertire le misure più dure. Insomma se le bollette sono troppo alte perché pagarle? Dopotutto la crisi è già in vista e con l’inverno circa 2 milioni di persone non potranno permettersi di pagare il riscaldamento o mangiare, aumentando la quota di povertà assoluta nel Regno Unito.

Bollette in aumento, troppo care per milioni di persone: la soluzione del Regno Unito

Nel Regno Unito il costo della vita sta salendo sempre di più, in un aumento che è stato calcolato intorno al +18,6% di inflazione entro i primi mesi del 2023. A partire da questa settimana, sarà reso noto il primo giro di aumenti per le bollette. Le previsioni sono di un aumento da circa 2.000£ (2.350€) all’anno, a quasi 4.000£ a ottobre, 4.500 a gennaio e circa 6.000£ ad aprile.

A conti fatti, si tratta di versare tre volte tanto rispetto a quanto pagano ora i cittadini del Regno Unito solo per l’energia delle proprie abitazioni, senza contare il resto degli aumenti tra cui cibo, benzina e altri beni. Inoltre, sono da tenere in conto le conseguenze del Covid e della Brexit, assieme alla mancanza di prodotti nei supermercati e all’assenza di dipendenti che raccolgono frutta, verdura, oltre che a camerieri per il terzo settore e infermieri.

L’aumento spropositato del costo della vita è dovuto a diversi fattori, tra cui la guerra in Ucraina e il vuoto politico lasciato da Boris Johnson. Il nuovo governo entrerà in vigore soltanto il 5 settembre e solo allora saranno forse annunciate una serie di misure e contromisure all’aumento del costo delle bollette. Al momento non si hanno prospettive per mantenere i costi di vita al di sotto del livello proibitivo per milioni di cittadini inglesi.

Se da una parte le società energetiche e i gruppi dei diritti dei consumatori stanno esortando il governo ad agire prima del 5 settembre, dall’altra oltre 100.000 persone hanno già aderito alla campagna Don’t Pay, una protesta che ha l’obiettivo di non pagare le spese e mettere in crisi il governo, forzandolo a prendere delle decisioni.

Come funziona la campagna di non pagamento delle bollette: 100.000 firme per Don’t Pay

La crisi economica del Regno Unito è difficile da immaginare, ma sarà presente per i prossimi anni. Il livello di inflazione toccato oggi, destinato ad aumentare nei prossimi mesi e in particolare nei primi mesi del 2023, è il punto più alto raggiunto nell’ultimi quarant’anni nel Paese. L’orizzonte segna +16/+18% di inflazione rispetto al dato attuale, che comporterà di conseguenza un abbassamento del Pil. Questi due dati sono incompatibili con la possibilità di soddisfare il costo della vita nel lungo periodo.

In ogni caso i cittadini stanno prendendo una decisione netta: non pagare le bollette in aumento. Si tratta di un vero e proprio sciopero dei pagamenti che, secondo i promulgatori dell’iniziativa, ha bisogno di circa 1 milione di persone per poter dare un segnale concreto al governo.

Nel testo della petizione si legge:

La tua compagnia energetica deve aspettare 28 giorni dopo una bolletta persa prima di poter fare qualsiasi cosa. Ti scriveranno dicendoti che è mancato un pagamento e che potrebbero disconnettere la tua fornitura. Ma non possono farlo facilmente. Devono prima seguire alcuni passaggi: devono offrirti un piano per rimborsare i tuoi soldi; se non si raggiunge un accordo e si continua a non pagare, potrebbero installare un contatore di pagamento anticipato a casa tua, anche chiedendo al tribunale il permesso per poter entrare nella tua casa.

Secondo quanto riportato dall’iniziativa Don’t Pay potrebbero essere milioni le persone che non avranno più la possibilità di provvedere al costo della vita. Al momento sono 113.162 le persone che hanno firmato per la petizione. Il piano è raggiungere 1 milione di firme entro il 1° ottobre, momento nel quale il governo sarà costretto a prendere una decisione sugli aumenti delle bollette e del costo della vita.

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