Bollette, case green e auto elettriche, quanto si può risparmiare con la transizione ecologica

Giacomo Andreoli

3 Marzo 2023 - 15:12

La transizione ecologica può avere costi importanti, ma anche i risparmi tra bollette, carburanti e utenze possono essere significativi: ridurre l’impatto ambientale è conveniente o no?

Bollette, case green e auto elettriche, quanto si può risparmiare con la transizione ecologica

Gli obiettivi di transizione ecologica dell’Unione europea sono molto ambiziosi: ridurre le emissioni inquinanti del 55% entro il 2030 e azzerarle del tutto entro il 2050. Per arrivarci si discute proprio in questi mesi di una direttiva per obbligare i Paesi membri ai lavori di efficientamento energetico in casa, per arrivare almeno alla classe E in tutti gli edifici entro il 2030. Non solo: si parla anche di un possibilestop totale alla vendita di auto inquinanti (a benzina o diesel) dal 2035.

Fare i lavori in casa, o comprare un’auto elettrica, può essere molto costoso per i cittadini, ma se la transizione è accompagnata dalle giuste politiche di sostegno economico alla popolazione, il risparmio può essere importante. Vediamo nel dettaglio quali costi in meno si avrebbero, considerando carburante, utenze e bollette.

Quanto si risparmia con la transizione ecologica?

Secondo la società di ricerca e consulenza Agici Finanza d’Impresa fare l’isolamento termico degli edifici, elettrificare il riscaldamento, realizzare impianti di climatizzazione efficienti, avere solo auto elettriche e rendere meno inquinanti le industrie da qui al 2030 costerebbe all’Italia circa 400 miliardi di euro.

Per il Cesef (Centro studi sull’economia e il management dell’efficienza energetica), però, se venissero spesi i vantaggi potrebbero essere superiori, quantificabili in 600 miliardi. All’interno di questi vantaggi ci sarebbero minori consumi, minor impatto ambientale e più occupazione.

Dal 2030 ci sarebbe infatti un risparmio energetico cumulato di quasi 300 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, un totale di emissioni evitate nette di Co2 cumulate pari a 821 megatoni e un risparmio netto di metano cumulato per 241 milioni di metri cubi.

I problemi del Superbonus

Per i ricercatori, però, “servono politiche strutturali di ampio respiro che diano certezze agli operatori del settore e al mondo finanziario”. Il quadro di supporto per l’efficientamento energetico in Italia da questo punto di vista è “ben definito e stabile da diversi anni, ma sembra aver perso ’mordente’ e non essere in grado di portare il Paese a raggiungere gli ambiziosi obiettivi al 2030, e deve inoltre fare i conti con la graduale uscita dal sistema del Superbonus, che ha trainato in modo estemporaneo gli interventi nel settore edilizio per quasi un triennio”.

Case green e bollette, costi e vantaggi dei lavori per l’efficienza energetica

Secondo il direttore del Cesef, Stefano Clerici, “il Superbonus al 110% ha avuto soprattutto l’effetto di sensibilizzare le famiglie sulle detrazioni fiscali e sui vantaggi derivanti, più che sul tema ambientale ed energetico: la misura non è da buttare, ma va resa sostenibile”.

Per gli esperti intervistati da Money.it (Francesco Nocera e Gianpiero Evola dell’Università di Catania e Simone Franzò di Energy&Strategy), i lavori in casa a cui ci potrebbe obbligare la nuova direttiva Ue potrebbero far risparmiare fino a 2000 o 3000 euro a famiglia sulla bolletta del gas ogni anno.

Ma, attenzione: procedere con questi lavori costa decine di migliaia di euro e senza incentivi il gioco non vale la candela. Oggi in Italia c’è il Superbonus (con la sola detrazione in dichiarazione dei redditi in quattro anni), ma estenderlo a tutti per lo Stato costerebbe troppo. Insomma, ci vorrebbe un sostegno europeo finanziato da fondi comuni.

Auto elettriche, la difficile transizione industriale

Quanto all’auto e alla transizione all’elettrico c’è un’intera filiera da riconvertire, non solo qualche stabilimento. Vendere esclusivamente auto alimentate a elettricità dal 2035 può avere risultati negativi se tutti i componenti (non solo le batterie), vengono fatti e comprati in Cina o comunque da Paesi non europei.

Secondo Clerici, poi, “le politiche energetiche devono favorire la progettazione di soluzioni per l’autonomia energetica basate sul connubio tra efficientamento energetico e installazione di impianti di energia rinnovabile”.

Per questo Cesef cita come esempio virtuoso quello delle comunità energetiche. In tal senso, secondo il Centro Studi, sarebbe utile introdurre degli incentivi con premialità per la maggiore efficienza energetica, come sta pensando di fare il governo Meloni. Della serie: più risparmi, più è alto l’incentivo che ricevo.

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