Comprare un’auto usata all’asta giudiziaria: come fare, vantaggi e rischi

Chiara Ridolfi

21 Giugno 2021 - 16:20

Scopriamo come si acquistano auto usate alle aste giudiziarie e andiamo a vedere a cosa fare attenzione in questo tipo di acquisto.

Comprare un’auto usata all’asta giudiziaria: come fare, vantaggi e rischi

Compare un’auto usata all’asta giudiziaria è un modo per acquistare un veicolo usato sfruttato da pochissimi e da poche persone conosciuto. Le aste giudiziarie di auto possono essere invece un ottimo modo per comprare una vettura usata a un prezzo competitivo. I veicoli che finiscono all’asta, a seguito di procedimenti giudiziari, possono infatti rivelarsi dei veri e propri affari per gli acquirenti.

Comprare un’auto all’asta può permettere quindi di fare un buon affare, ma per riuscirci è necessario conoscere il funzionamento della procedura, mettendo in conto anche una serie di potenziali rischi che devono essere presi in esame prima di effettuare l’acquisto. Per chiarire tutti i dubbi andiamo di seguito a comprendere meglio come comprare un’auto all’asta giudiziaria, in che modo partecipare e che tipo di auto si possono acquistare.

Tipologie di aste: differenze tra asta all’incanto e senza

Per capire come acquistare un’auto all’asta bisogna fare un passo indietro e comprendere il funzionamento delle aste stesse. Innanzitutto è importante sapere che esistono due tipologie di aste: quelle all’incanto e quelle senza. La differenza sostanziale è nelle modalità di presentazione dell’offerta.

L’asta all’incanto prevede una gara al rialzo e l’auto viene aggiudicata al miglior offerente. Viene stabilita a priori una “base d’asta”, il prezzo minimo di vendita che se non raggiunto rende impossibile vendere l’auto.


Nella seconda modalità - l’asta senza incanto - gli interessati devono depositare presso la cancelleria una proposta economica in busta chiusa, che deve contenere anche le indicazioni circa le modalità di pagamento e la data di consegna.

Comprare un’auto all’asta: come partecipare

Ora che abbiamo compreso meglio le tipologie di aste, vediamo chi può partecipare a un’asta per l’acquisto una macchina e in che modo. Alle aste si possono trovare auto di tutti i tipi, provenienti da sequestri, fallimenti, pignoramenti, o corpi di reato. Talvolta si tratta di veicoli vecchi e in cattivo stato, altre volte invece si possono trovare auto seminuove e in ottime condizioni. Non è raro che - in caso di fallimenti di rivenditori di auto - finiscano all’asta vere e proprie occasioni, perfino auto d’epoca.

Ma chi può partecipare a un’asta giudiziaria? L’adesione all’asta è pubblica, per cui tutti possono partecipare, l’unica preclusione è rivolta all’eventuale debitore. È possibile farlo di persona oppure delegando un procuratore. C’è la possibilità, qualora le aste fossero trasmesse anche sul web, di prendervi parte anche online.
I partecipanti all’asta devono inoltre versare una cauzione, che per l’asta senza incanto è pari al 10% del prezzo inserito nell’offerta. Per le aste all’incanto, invece, la cauzione è stabilita dal giudice, ma in ogni caso non può essere superiore al 10% del prezzo base dell’asta.

La cauzione va versata prima di partecipare all’asta e viene restituita in caso di non aggiudicazione dell’auto. Le modalità di versamento e la tempistica per consegnare le buste in cancelleria sono stabilite dal giudice e vengono rese pubbliche attraverso la pubblicazione sulla carta stampata e sul web.

Sincerarsi delle condizioni di un’auto all’asta è possibile: prima di presentare l’offerta, si può contattare il custode giudiziario e vedere l’auto. Non è possibile tuttavia fare un giro di prova o fare ispezioni approfondite, ad esempio mediante strumenti diagnostici. Bisogna quindi mettere in conto la possibilità che emergano difetti successivi all’acquisto e tenerne conto nell’offerta economica.

Acquistare auto all’asta: aggiudicazione e penali

Nell’asta senza incanto, una volta aperte le buste si aggiudica l’auto l’offerta più alta, a patto che sia superiore, almeno del 20%, rispetto al valore base indicato nell’offerta. Se non viene raggiunto questo requisito, il giudice può decidere di non assegnare la vettura e passare alla modalità con asta all’incanto. In questo modo, è possibile ricevere offerte più alte e non assegnare l’auto se non viene raggiunto il prezzo base d’asta.

La cauzione versata prima dell’asta serve ad impegnare il soggetto a partecipare. Se non partecipa perde il 10% della cauzione, se invece formula l’offerta vincente ma non procede al pagamento perde l’intera cauzione ed è tenuto a versare la differenza tra la sua proposta e quella aggiudicataria della successiva asta, se la seconda dovesse risultare inferiore alla prima

Una volta versato il prezzo di aggiudicazione, il vincitore dell’asta può intestarsi il veicolo aggiudicato seguendo la stessa prassi del passaggio di proprietà di un’auto usata acquistata da un privato. In questo caso, l’atto di vendita è sostituito dal verbale di aggiudicazione all’asta, in originale o in copia conforme e marca da bollo.

Può capitare che il veicolo acquistato sia sprovvisto del libretto di circolazione o del Certificato di Proprietà. È possibile chiedere al PRA un duplicato presentando la dichiarazione di mancanza dei documenti, fatta sul verbale dal banditore dell’asta.

Come trovare le aste giudiziarie?

Le aste giudiziarie di norma si svolgono nei tribunali, ma questo non è l’unico, dal momento che possono svolgersi anche in studi privati di professionisti. Le aste giudiziarie in studi di avvocati, commercialisti o notai devono però essere autorizzate da un giudice con una delega precisa.

Chi volesse invece partecipare a un’asta online potrà scegliere tra diversi siti che propongono questo tipo di servizi, ma si dovrà fare molta attenzione. I siti di aste online idonei per questo tipo di acquisto devono essere autorizzati dal Ministero della Giustizia in Italia e rispettano alcuni precisi parametri.

Per evitare brutte sorprese e acquistare solamente su siti di aste online idonei vi consigliamo di consultare il sito del Ministro della Giustizia con la lista completa dei siti autorizzati a svolgere questo tipo di vendita.

C’è garanzia sulle auto comprate all’asta giudiziaria?

Sulle auto usate acquistate all’asta giudiziaria, non c’è alcun tipo di garanzia. Di fatto, sono aggiudicate secondo la formula “vista e piaciuta”, in base alla quale l’aggiudicatario formula un’offerta congrua con lo stato della vettura.

Contrariamente a quanto avviene durante l’acquisto presso un rivenditore professionista, non esiste per l’aggiudicatario la possibilità di recedere dall’acquisto in presenza di vizi o difetti, anche gravi.

Quindi, se dovessero manifestarsi guasti o malfunzionamenti, i costi di riparazione saranno totalmente a carico dell’aggiudicatario. Per tutelarsi da questa eventualità, si può stipulare una polizza assicurativa sui guasti meccanici, che copra la vettura con una garanzia e intervenga per risolvere i problemi tecnici.

Quali sono i rischi di comprare un’auto all’asta?

Chi vuole comprare un’auto all’asta giudiziaria deve mettere nel conto alcuni imprevisti. Il fatto che non vi sia alcuna forma di garanzia e che non siano possibili controlli approfonditi sul veicolo sono sicuramente elementi penalizzanti. C’è poi da considerare che - oltre alla mancanza dei documenti - potrebbero emergere ulteriori problematiche, data la provenienza delle auto.

Nel caso non fossero disponibili le chiavi e neanche i codici necessari per richiedere il relativo duplicato, dovranno essere sostenuti i costi per la sostituzione di tutte le serrature e del blocchetto di avviamento.

Una volta ritirata l’auto - poi - potrebbe emergere che i numeri del telaio siano stati resi illeggibili o ribattuti, evento piuttosto frequente quando l’auto è un corpo di reato. Per risolvere il problema occorre ripristinare la punzonatura e procedere a un nuovo collaudo, se non addirittura al cambio delle targhe.

Infine, è possibile che l’auto sia stata sequestrata in seguito a un pignoramento e su di essa gravi un fermo amministrativo. Per la cancellazione del vincolo è necessario che sul verbale ci sia un’apposita ordinanza di purgazione, apposta dal giudice.

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