Il Parlamento australiano ha approvato una legge che obbliga piattaforme come Facebook e Google a pagare le testate giornalistiche locali. Cosa prevede e come cambia il mondo delle news.
Svolta in Australia, dove il Parlamento ha approvato una nuova legge che obbliga le piattaforme digitali a pagare i media e gli editori, al fine di poter inserire gli articoli all’interno dei propri feed di notizie e dei risultati si ricerca.
I player principali a subire la decisione da parte dei legislatori australiani sono ovviamente Facebook e Google, rispettivamente il social con il maggior numero di iscritti e il motore di ricerca più utilizzato al mondo.
La decisione è arrivata dopo giorni di duro scontro tra il Governo di Canberra e il colosso tecnologico fondato da Mark Zuckerberg, durante il quale Facebook aveva bloccato la condivisione delle news sui profili degli utenti australiani.
Dopo lo strappo, la società di Menlo Park era però tornata sui suoi passi, comunicando l’intenzione di voler avviare un piano di investimenti da 1 miliardo di dollari con gli editori locali per i prossimi tre anni.
Australia: approvata la nuova legge sulle news
La legge varata dal Parlamento australiano, denominata ufficialmente News Media and Digital Platforms Mandatory Bargaining Code, prevede il raggiungimento di un accordo di pagamento che dovrà essere trovato tra la piattaforma e le testate giornalistiche del Paese.
In caso non si riuscisse a trovare un punto d’incontro, sarà un arbitrato nominato direttamente dal Governo a stabilire il costo che dovrà essere corrisposto.
Big Tech come Facebook e Google avranno a disposizione due mesi per avviare queste trattative con i media, prima di passare sotto la decisione dell’arbitrato.
Cosa cambia per Facebook e Google
A nulla sono valse quindi le minacce da parte di due dei più importanti attori del settore a livello mondiale, i quali si erano detti pronti ad abbandonare il mercato dell’Australia.
Alla fine il sistema politico australiano ha approvato il disegno di legge con l’obiettivo di limitare lo strapotere conquistato negli ultimi anni e garantire nuove tutele per il settore dell’informazione.
Sono stati così annunciati i primi accordi tra Google e NewsCorp, la compagnia mediatica di proprietà della famiglia Murdoch, mentre Facebook ha annunciato l’avvio delle trattative con Seven West.
Gli altri Governi pronti ad adottare regole sul giornalismo digitale
Si tratta di una svolta storica per il giornalismo digitale, il quale potrà contare su nuovi introiti, considerando che attualmente, come riferito dall’antitrust australiano, per ogni 100 dollari spesi dagli inserzionisti, 49 dollari vanno a Google e 24 dollari a Facebook.
Anche il presidente di Microsoft Brad Smith ha festeggiato il risultato sul proprio account Twitter, definendo la legge un “importante passo avanti” in grado di garantire una remunerazione più equa a giornalisti e editori.
Questa decisione potrebbe costituire un precedente importante per i Governi nazionali e sovranazionali, tra cui Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito, i quali potrebbero presto dotarsi di una legislazione simile.
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