La variante Arturo, emersa nel Sudest asiatico, colpisce di più i bambini. C’è da preoccuparsi? Ecco quali sono i sintomi e le caratteristiche note.
Il coronavirus continua a circolare e di conseguenza a subire mutazioni. La nuova variante emersa negli ultimi mesi, la variante detta Arturo, sta facendo segnare alti numeri di contagio soprattutto nei bambini. Covid non è ancora finito e lo ha scoperto a sue spese l’India che, nel mese appena trascorso di marzo, ha fatto segnare un aumento del +251% dei casi. Dal ministero della Salute indiano sono arrivati infine i dati relativi alle ultime 24 ore, che hanno toccato il picco di 8 mila nuovi contagi.
Il virus è quindi lontano dall’essere sconfitto, almeno in quei Paesi dove la vaccinazione della popolazione è stata più complessa e non ha raggiunto alte percentuali. Eppure la variante è giunta anche in Italia e proprio nelle ultime ore è stato indentificato un caso nel pronto soccorso di Pavia. In generale però il Covid-19 procede lento, con un numero di casi positivi segnalati in continua decrescita. In Italia per esempio, nella settimana dal 31 marzo al 6 aprile, si sono registrati 20.075 nuove infezioni, in calo dell’8,3% rispetto alla settimana precedente (quando erano 21.883). Mentre i morti sono stati 173 in 7 giorni, con un aumento del 10,9% rispetto alla settimana precedente (quando erano 156).
La nuova variante Arturo mette invece sotto pressione una buona parte di mondo, in particolare il Sudest asiatico. Rispetto allo scorso mese i dati sulla variante Arturo, sulla sua pericolosità e la capacità di diffusione sono aumentati ed è stato scoperto che colpisce con tenacia proprio i più piccoli con un sintomo tutto nuovo.
Covid, la variante Arturo giunge in Italia: c’è da preoccuparsi?
L’Oms non può ancora dichiarare la fine della pandemia di coronavirus e questo perché il virus continua a combinarsi in nuove varianti, come la variante Arturo. Si tratta della variante segnalata per la prima volta a gennaio 2023 in Cina e che si è facilmente diffusa nel Sudest asiatico.
A tre mesi di distanza la variante Arturo (XBB.1.16) ha toccato diversi Paesi, in particolar modo ha colpito con forza l’India, dove la ricombinazione dei due virus di Omicron ha trovato una popolazione non ben protetta e un terreno facile per diffondersi. Anche l’Italia però non sfugge alla diffusione di Arturo e grazie ai tamponi a campioni effettuati nel pronto soccorso di Pavia è stato possibile indentificare la variante.
La variante Arturo è pericolosa? Qual è il nuovo sintomo nei bambini
La variante Arturo è la variante di Covid finora più contagiosa, almeno secondo i dati forniti dagli istituti in India. Oltre alla sua capacità di diffusione, la cui velocità è data anche dalla sua capacità di sfuggire agli anticorpi indotti dalle infezioni precedenti, la variante non sembra causare forme gravi di malattia.
Tra i sintomi sono stati annotati:
- febbre
- tosse
- mal di testa
- mal di gola
- raffreddore
- affaticamento
Secondo il ministro indiano dell’Unione per la Salute e il benessere, Mansukh Mandaviya, sono in aumento i casi pediatrici. Questi presentano tutti i sintomi, oltre un sintomo nuovo per il virus. Il nome ufficiale è XBB.1.16 e il sintomo è simile alla congiuntivite pruriginosa, ma non purulenta, con occhi appiccicosi. Per garantire la sicurezza dei più piccoli e del resto della popolazione in India si torna a parlare di test, ripristino dell’obbligo delle mascherine in pubblico e protocolli di sicurezza.
leggi anche
Covid, la nuova variante Bythos arriva in Italia: diffusione, contagiosità e pericolosità
Perché la nuova variante Covid si chiama Arturo?
La variante Arturo, nome ufficiale XBB.1.16, sta da circa un mese facendo pressione nel Mediterraneo orientale e nel Sudest asiatico. Si tratta di una variante ricombinante di Omicron che presenta tre mutazioni aggiuntive a livello della proteina Spike (la proteina con il quale il virus si aggancia alle cellule umane per penetrare al loro interno).
Il fantasioso nome, differente da quelli a cui ci siamo abituati nel corso degli anni come “Delta” od “Omicron”, prende spunto da una delle stelle più luminose del firmamento e descrive la fama della variante, finita sotto i riflettori dei social.
© RIPRODUZIONE RISERVATA