USA di nuovo in Medio Oriente: Blinken vola in Arabia Saudita per rattoppare relazioni

Lorenzo Bagnato

8 Giugno 2023 - 19:46

Il dialogo con l’Arabia Saudita è necessario affinché Washington mantenga la sua presa in Medio Oriente. Riyadh, però, impone delle condizioni.

USA di nuovo in Medio Oriente: Blinken vola in Arabia Saudita per rattoppare relazioni

Il Segretario di Stato USA Antony Blinken è volato in Arabia Saudita mercoledì per avviare un processo di normalizzazione tra i due paesi. L’Arabia Saudita era il loro alleato più influente nel Medio Oriente, ma il rapporto si è inasprito nell’ultimo decennio.

L’Arabia Saudita è il più grande esportatore e il secondo produttore di petrolio al mondo. Il suo rapporto con gli Stati Uniti era basato su un mutuo accordo di «sicurezza in cambio di petrolio».

Ma la scoperta di considerevoli riserve di greggio negli Stati Uniti, che ne fanno oggi il più grande produttore al mondo, ha permesso loro di bloccare le importazioni dall’Arabia Saudita. Ciò ha significato un forte calo delle entrate per il regno mediorientale, spingendo loro a cercare partner altrove.

L’invasione russa dell’Ucraina e la cessazione delle attività commerciali tra la Russia e l’Occidente hanno aiutato l’Arabia Saudita a trovare una rinnovata importanza nel quadro geopolitico. Riyadh potrebbe guardare a est verso la Cina, la seconda economia più grande del mondo e il principale sostenitore della Russia.

La Cina ha bisogno di petrolio per la sua rapida e crescente industrializzazione, e l’Arabia Saudita ha bisogno di un nuovo acquirente per le sue immense riserve.

Ma la Cina è anche il rivale più pericoloso degli Stati Uniti. Fare patti con la Cina significa automaticamente provocare gli Stati Uniti e viceversa. Inoltre, proprio come le relazioni tra Arabia Saudita e Stati Uniti erano basate su un accordo reciprocamente vantaggioso, la Cina vuole lo stesso per i propri interessi.

Pechino e Riyadh stanno discutendo di commerciare petrolio in yuan invece che in dollari USA. La Cina, inoltre, ha mediato i colloqui diplomatici tra Arabia Saudita e Iran e gli investimenti cinesi nella regione sono in aumento.

L’Arabia Saudita si sta allontanando dagli Stati Uniti. Per preservare questa alleanza, Washington deve agire.

Summit con Antony Blinken

Nel loro incontro, il de facto leader saudita Mohammad bin Salman e Antony Blinken hanno gettato le basi per un rinnovato dialogo.

Tra le molte questioni discusse, bin Salman ha sollevato la possibilità di un programma nucleare civile saudita con l’aiuto degli Stati Uniti. Blinken ha replicato che l’opzione è sul tavolo, ma l’Arabia Saudita deve prima impegnarsi a non effettuare arricchimento nucleare, ossia il primo passo nella creazione di una bomba atomica.

Hanno anche discusso la possibilità di un’apertura saudita verso Israele, la «testa di ponte» statunitense nella regione. Il leader saudita ha risposto che le relazioni con Israele saranno prese in considerazione solo se la Palestina verrà riconosciuta come stato legittimo.

L’incontro è avvenuto dopo che l’Arabia Saudita ha tagliato ulteriormente la produzione di petrolio. Questa mossa aumenterà i prezzi del greggio, andando contro gli interessi americani.

«Non ci illudiamo che questo possa essere fatto rapidamente o facilmente», ha detto Blinken quando gli è stato chiesto dell’incontro. È stato, tuttavia, un passo verso il ristabilimento dei rapporti in un momento cruciale per le relazioni estere degli Stati Uniti.

Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-06-07 17:00:20. Titolo originale: Blinken flies to Saudi Arabia as China threatens US position in Middle East

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