La tassa dovuta per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti la deve pagare l’inquilino o il proprietario? Vediamo chi paga la Tari in caso di immobile in affitto.
Per la casa in affitto chi paga la Tari tra inquilino e proprietario? Anche se la risposta appare scontata, visto che a utilizzare la casa e a produrre i rifiuti è l’inquilino, non sempre quest’ultimo è tenuto al pagamento della Tari. La tassa deve essere versata ogni anno, e se non la versa l’inquilino all’obbligo è tenuto il proprietario.
La regola generale vuole che il versamento della Tari sia dovuto da chi produce i rifiuti e, quindi, solitamente ricade su chi vive nell’immobile, anche se ci sono delle eccezioni. In base a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2014 a versare la tassa sia chi utilizza l’immobile (inquilino, usufruttuario, comodatario) e non il titolare della proprietà, ma va sottolineato che non sempre è così.
Andiamo ad approfondire la normativa di riferimento per capire quando a pagare deve essere il proprietario dell’immobile.
Chi deve pagare la Tari 2024, il proprietario o l’inquilino?
Una delle domande più frequenti per chi vive in affitto riguarda il pagamento della Tari. Molti, infatti, non sanno se il versamento spetti al proprietario oppure ai reali utilizzatori dell’immobile, ovvero gli inquilini. Quest’obbligo, infatti, non sempre ricade sugli affittuari visto che questi ultimi sono tenuti al pagamento della tassa sui rifiuti solo se il contratto di locazione ha una durata superiore a 6 mesi. Se la durata è inferiore a questo lasso temporale, il pagamento della Tari resta in carico al proprietario dell’immobile.
E se l’inquilino non paga cosa accade? Cosa può fare il proprietario dell’immobile per evitare che il Comune, in qualche modo, possa avere una rivalsa su di lui? Vediamolo in questo approfondimento.
Come si è anticipato, la tassa sui rifiuti deve essere pagata dagli affittuari, se il contratto di locazione stipulato prevede una permanenza nell’immobile superiore a 6 mesi.
L’articolo 643 della Legge di Stabilità 2014 prevede infatti che:
In caso di detenzione temporanea di durata non superiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare, la TARI è dovuta soltanto dal possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione o superficie.
Invece, se il contratto di locazione ha una durata pari o inferiore, la tassa sui rifiuti di norma deve essere pagata dal proprietario di casa, a meno che non si scelga l’addebito forfettario della quota all’inquilino nel canone di locazione.
Dunque, per capire chi deve pagare la Tari è determinante prendere in considerazione il fattore temporale del contratto di locazione anche se esiste un’eccezione: per i contratti di locazione di durata non temporanea - quadriennali ad esempio - anche se l’inquilino è entrato nell’immobile da meno di 6 mesi, è tenuto a versare la tassa sui rifiuti per tutti i mesi di detenzione.
leggi anche
Tari 2024, quando si paga: scadenze e calcolo
Chi deve pagare la tassa sui rifiuti?
La normativa vigente (articolo 10, D.L. 35/2013) prevede che la Tari sia pagata da:
“chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.”
In altre parole, solo chi utilizza concretamente l’immobile deve pagare la relativa tassa sull’immondizia. Quindi in caso di contratto di affitto questa spetta agli inquilini. La legge però fa una precisazione: la Tari spetta agli inquilini solo quando il contratto di locazione supera i 6 mesi, in caso contrario questa resta a carico del proprietario di casa (salvo diversi accordi). Bisogna fare attenzione a questa parte della normativa, si riferisce alla durata contrattuale e non alla permanenza nell’immobile. In caso di contratti di durata superiore ai 6 mesi, anche se iniziano in corso di anno e la Tari deve essere pagata dall’inquilino solo per pochi mesi, in quell’annualità, il pagamento spetta a quest’ultimo.
Se gli inquilini nello stesso immobile sono più di uno, saranno tutti obbligati a versare la somma in parti uguali.
Chi non è residente deve pagare la Tari?
Il pagamento della tassa sui rifiuti non spetta a chi ha la residenza nell’immobile ma a chi ne risulta il concreto utilizzatore. Quindi se una persona possiede una seconda casa - dove ha fissato la propria residenza - e decide di metterla in affitto per un certo periodo di tempo, la Tari sarà a carico degli affittuari (salvo diversa pattuizione) a condizione che il contratto di locazione abbia una durata superiore a 6 mensilità.
Cosa succede se l’inquilino non paga la Tari?
Nei casi in cui gli inquilini siano obbligati a pagare la Tari - per contratti oltre i 6 mesi - cosa succede se non lo fanno? Il proprietario dell’immobile si considera co-obbligato con gli affittuari?
La risposta a questa domanda è “no”, il proprietario dell’immobile in nessun caso è tenuto a pagare la tassa dell’immondizia se gli inquilini omettono il versamento della somma dovuta.
All’inquilino che non paga la tassa sui rifiuti l’Agenzia delle Entrare recapiterà una cartella di avviso di pagamento e, qualora per errore l’amministrazione dovesse richiedere la Tari al proprietario della casa, quest’ultimo può rimandarla indietro in quanto parte non interessata.
Anche nel caso in cui il contratto di locazione prevedesse che la Tari sia comunque a carico del proprietario, gli accordi privati non hanno alcuna valenza per il Comune; ciò significa che l’amministrazione comunale, in ogni caso, chiederà il pagamento della tassa sui rifiuti sempre e solo all’utilizzatore dell’immobile, ovvero gli inquilini.
Come pagare e in che misura ripartire la spesa è rimesso alla libertà contrattuale delle parti, ma - in mancanza di diversa pattuizione - la Tari si presume sempre a carico degli inquilini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA