Superbonus: cosa è stato detto sul palco di Atreju da Giorgia Meloni

Giorgia Bonamoneta

17 Dicembre 2023 - 18:37

Il discorso finale sul palco di Atreju ha citato il Superbonus. Cosa è stato detto e perché c’entra la sanità?

Superbonus: cosa è stato detto sul palco di Atreju da Giorgia Meloni

Il Superbonus è al centro del dibattito. Nell’intervento conclusivo sul palco di Atreju, la premier Giorgia Meloni ha spinto su diversi temi. Tra un riferimento all’orgoglio italiano e uno alla maxi multa del caso Chiara Ferragni, la presidente del consiglio ha parlato anche di legge di Bilancio.

La legge di Bilancio 2024, tanto discussa quanto considerata poco di impatto per i problemi dei cittadini, è stata più volte oggetto di difesa da parte del governo in carica. Giorgia Meloni non fa da meno sul palco di Atreju, dove racconta la legge di Bilancio come “espansiva nonostante una situazione drammatica”. Un dramma, dice Meloni, ereditato dai conti pubblici dei precedenti governi.

È in particolar modo il Superbonus l’oggetto della critica, perché (per usare le parole di Giorgia Meloni) la “ristrutturazione gratuita è in realtà costata 140 miliardi di euro” allo Stato. Stessa cifra usata dallo Stato per la sanità pubblica ed è per questo, continua Meloni, che quando si chiedono i soldi per la sanità si dovrebbe guardare a chi li ha “sprecati” per ristrutturare.

Tutta colpa del Superbonus? Cosa ha detto Giorgia Meloni ad Atreju

Sul palco di Atreju Meloni è stata piuttosto esplicita nel puntare il dito sul Superbonus, in particolar modo facendo riferimento alla sanità, oggi in grave crisi e non capace di rispondere alle necessità dei cittadini. Secondo Meloni infatti:

Abbiamo fatto una legge di Bilancio espansiva nonostante una situazione drammatica ereditata dei conti pubblici soprattutto per il Superbonus, con qualcuno che faceva la campagna elettorale dicendo che si è potuto ristrutturare gratuitamente casa: quel gratuitamente ci ha lasciato un buco da 140 miliardi, quanto lo Stato spende in un anno per tutta la sanità.

Per questo, continua Meloni, quando vengono chiesti soldi per la sanità lei non può che rispondere che sono stati utilizzati per ristrutturare meno del 4% del patrimonio immobiliare italiano, prevalentemente seconde case, case di pregio e persino castelli, lasciando a ogni italiano un debito di 2.000 euro.

La risposta del M5S alla critica sul Superbonus

Le dichiarazioni di Meloni sono state accompagnate dalle dichiarazioni del vicepremier Antonio Tajani e il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. Il vicepremier ha annunciato un tentativo di introdurre nella legge di Bilancio una sorta di proroga al Superbonus, ma limitato ad alcuni edifici come condomini che vantano uno stato avanzato dei lavori pari ad almeno il 70%.

Non si tratta di una proposta nuova, né poco criticata. Proprio ieri infatti Giancarlo Giorgetti aveva definito il super bonus come “radioattivo” e la misura una sorta di Chernobyl.

È a questo che il Movimento 5 Stelle risponde, definendo la proroga solo per i condomini in stato avanzato di lavoro (70%) come un “perimetro troppo piccolo” per tutti gli immobili coinvolti.

Anche le parole utilizzate sono oggetto di critica, poiché si fa differenza tra dei presunti “cittadini onesti” e gli “imbroglioni”. Eppure è un paragone strano se si fa riferimento a dei lavori in stato avanzato, ma che non raggiungono il 70%.

I parlamentari del M5S delle commissioni Bilancio e Finanze di Senato e Camera commentano:

Forse dal centrodestra non hanno ancora messo a fuoco che i condomìni e le imprese che si sono fermate, e non hanno raggiunto queste percentuali, lo hanno fatto perché il Governo Meloni ha reso impossibile cedere i crediti. E quindi sono stati costretti a fermare i lavori per questo motivo, non perché sono imbroglioni.

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