Il decreto Milleproroghe è legge ed apporta grandi novità anche in ambito si stralcio di Imu, Tari, multe e tasse locali entro i 1.000 euro. Vediamo cosa prevede la novità.
Il decreto Milleproroghe ottiene il via libera anche alla Camera, dopo averla ottenuta al Senato il 15 febbraio 2023, è diventato Legge così come sono diventate leggi anche tutte le misure che contiene.
Come l’emendamento del Governo al decreto depositato in Commissione affari costituzionali, che apportava delle novità fondamentali sullo stralcio delle cartelle da parte dei Comuni è ora legge. Vediamo cosa cambia.
La cancellazione delle cartelle con importo, tra capitale, interessi e sanzioni, fino a 1.000 euro, potrà essere totale e non più soltanto parziale. Ed inoltre il Comune avrà più tempo per decidere e deliberare: entro il 31 marzo 2023.
Proprio in virtù di questa importante modifica l’Agenzia delle Entrtate Riscossione aggiorna i modelli che consentono agli enti locali di operare la scelta sullo stralcio delle cartelle entro i 1.000 euro affidate alla riscossione tra il 2000 ed il 2015.
Cancellazione cartelle comuni al 100%
La novità si riferisce allo stralcio cartelle previsto con la legge di bilancio 2023. L’annullamento automatico per i carichi (debiti), fino a 1.000 euro, affidati all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 che era prevista solo in misura parziale e, con la novità, invece, può essere applicata oltre che su sanzioni e interessi anche sul debito originario. In modo che il contribuente non debba pagare nulla.
La decisione resta sempre a discrezione del singolo Comune, e questo è un punto che resta fermo, ma l’emendamento del Governo, fa in modo che i Comuni che non hanno deliberato entro il 31 gennaio 2023 abbiano più tempo per decidere, ovvero fino al 31 marzo 2023.
E proprio questi Comuni avranno un’opzione di scelta in più: decidere di cancellare integralmente la cartella esattoriale, comprensiva anche del debito e non solo della quota interessi e sanzione. Una scelta che fino ad ora era stata preclusa agli enti locali che potevano stralciare solo interessi e sanzioni ma non la quota capitale.
L’extratime ha anche conseguenze sulla cancellazione dei carichi
La decisione presa di concedere ai Comuni del tempo extra per prendere una decisione, però, sposta avanti anche la data in cui avverrà l’annullamento automatico delle cartelle. Previsto inizialmente per il 31 marzo, scatterà il 30 aprile.
Cosa dovranno fare a questo punto gli enti locali? La scelte sono diverse:
- chi dice no allo stralcio parziale di interessi e sanzioni, dovrà approvare una delibera che si opponga allo stesso da trasmettere all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo;
- chi aderisce allo stralcio parziale, invece, non dovrà fare nulla;
- per approvare la cancellazione totale delle cartelle, comprensiva della quota di debito oltre alle sanzioni e agli interessi, invece, sarà necessario deliberare un apposito provvedimento da approvare entro il 31 marzo.
Se il Comune non delibera nulla entro il 31 marzo 2023 resta applicato lo stralcio parziale, ovvero quello che prevede la cancellazione dei soli interessi e sanzioni, ma non della quota capitale.
Per i contribuenti cambia poco
I contribuenti che hanno pendenze con gli enti locali, in ogni caso, dovranno attendere il 31 marzo per capire se il proprio Comune aderirà alla cancellazione totale delle cartelle, a quella parziale o non aderirà per nulla.
A questo punto per loro si profilerà la scelta se scegliere la rateizzazione del debito ordinaria o se provvedere alla richiesta di adesione alla definizione agevolata, per la presentazione della domanda alla quale c’è tempo fino al 30 aprile 2023.
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