Saldo Imu 2023 del 18 dicembre: come versare il giusto e novità

Patrizia Del Pidio

04/12/2023

In arrivo il saldo Imu 2023, vediamo come si calcola la base imponibile e come si versa l’imposta. Tutte le novità 2023 sull’imposta.

Saldo Imu 2023 del 18 dicembre: come versare il giusto e novità

La data di scadenza per versare il saldo Imu 2023 si avvicina. Fissata per il 18 dicembre, visto che il 16 cade di sabato, l’ultima data per pagare l’Imu senza maggiorazioni. Moltissimi (ma non tutti) proprietari di immobili, terreni e aree edificabili sono chiamati al versamento dell’imposta municipale unica.

L’esenzione sulle prime abitazioni non di lusso è confermata anche per quest’anno e a questa esenzione se ne accompagnano molte altre a cui, nel 2023 si aggiunge anche quella prevista per gli immobili occupati abusivamente.

Saldo Imu 2023, come si paga?

La data fondamentale, oltre quella della scadenza del versamento, per il saldo Imu è il 28 ottobre. Se il Comune ha presentato, entro questa data, la delibera con le aliquote 2023, infatti, il saldo si deve versare applicando queste aliquote (che si applicheranno anche all’acconto versato a giugno, versando a dicembre la differenza).

Se il Comune non ha presentato delibera con nuove aliquote entro il 28 ottobre, invece, il saldo Imu del 18 dicembre sarà pari alla metà di quanto pagato di Imu nel corso del 2022.

Calcolo saldo Imu 2023, come si procede?

Come si calcola il saldo Imu 2023? L’acconto Imu di giugno è stato pagato per un importo pari al 50% di quanto versato nel 2022. Per il saldo del 18 dicembre, però, i conti da fare sono diversi perché va ricalcolata l’imposta di tutto quanto dovuto per il 2023 tenendo conto delle eventuali aliquote previste dal Comune per quest’anno (pubblicate entro il 28 ottobre).

L’imposta, quindi, va calcolata sulle nuove aliquote per tutto l’anno, da questa va sottratto l’acconto versato a giugno 2023. Se le aliquote, invece, restano invariate anche il 18 dicembre si versa un importo pari al 50% di quanto versato nel 2022.

Saldo Imu 2023, quali codici tributo?

Il saldo Imu del 18 dicembre 2023 va versato utilizzando il modello F24 con i relativi codici tributo. I codici tributo da indicare nel modello per il versamento sono:

  • 3912 per l’abitazione principale e le pertinenze (categorie catastali A1, A8 e A9);
  • 3914 per terreni;
  • 3916 per aree fabbricabili;
  • 3918 per altri fabbricati;
  • 3925 per immobili a uso produttivo del gruppo catastale D (imposta da versare allo Stato);
  • 3930 per immobili a uso produttivo del gruppo catastale D al Comune;
  • 3913 per fabbricati rurali a uso strumentale.

Base imponibile saldo Imu 2023, come si applicano i moltiplicatori?

La base imponibile dell’Imu va calcolata applicando alla rendita catastale rivalutata (maggiorata del 5%) per gli immobili o al reddito dominicale rivalutato del 25% dei terreni i cosiddetti moltiplicatori Imu, che variano in base alla categoria catastale degli immobili.

I moltiplicatori da applicare alla rendita catastale o al reddito dominicale sono:

  • 160 per abitazioni con categoria catastale A (esclusa A/10) e le pertinenze;
  • 140 per immobili categoria catastale B;
  • 140 per laboratori artigianali e stabilimenti balneari con categorie catastali C/3, C/4 e C/5;
  • 80 uffici, studi, banche e assicurazioni (categorie catastali A/10, D/5)
  • 65 immobili in categoria catastale D (esclusa D/5);
  • 55 negozi (C/1);
  • 135 terreni agricoli e non.

Nuova esenzione 2023 saldo Imu per immobili occupati abusivamente

Dal 2023 i proprietari di immobili, oltre alle altre esenzioni, hanno diritto anche a quella per gli immobili occupati in modo abusivo. Questi immobili, infatti, non possono essere considerati per il proprietario utilizzabili e disponibili e su di essi, tra l’altro, non si riscuote neanche un canone di affitto.

Si tratta, di fatto, di proprietà che sono state occupate da terzi e vengono utilizzate in modo abusivo e il proprietario fatica non poco per rientrare in possesso del suo bene.

Proprio per non aggiungere al danno anche la beffa di dover pagare l’Imu su un immobile non utilizzabile per ragioni che esulano dalla volontà del possessore, è stata prevista l’esenzione per gli immobili occupati abusivamente. Per poterne fruire è necessario aver presentato all’autorità giudiziaria regolare denuncia per violazione di domicilio e che sia stata iniziata l’azione penale per l’occupazione abusiva.

Per godere della detrazione si dovrà presentare comunicazione al Comune in cui l’immobile occupato si trova e l’esenzione sarà limitata alla porzione di anno in cui sussistono le condizioni di occupazione abusiva.

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