Rimpasto di governo, chi resta e chi va tra i ministri: le scelte di Meloni

Alessandro Cipolla

03/04/2024

Governo Meloni, aumentano le voci di un possibile rimpasto dopo le elezioni europee: ecco il borsino dei ministri, sarebbero in diversi a rischiare il posto.

Rimpasto di governo, chi resta e chi va tra i ministri: le scelte di Meloni

Governo Meloni, quali sono i ministri a rischio addio in caso di rimpasto? Nonostante l’apparente tranquillità ostentata dalla maggioranza, sono diverse le voci di un possibile tagliando all’esecutivo dopo le elezioni europee di giugno.

Del resto nella storia della politica italiana i rimpasti di governo sono quasi una normalità e, anche quello guidato da un anno e mezzo da Giorgia Meloni, potrebbe non fare eccezione. Prima però ci sarà da mettere in archivio le delicatissime elezioni europee.

Questa settimana in calendario ci sono ben due mozioni di sfiducia nei confronti di altrettanti ministri del governo Meloni: la prima riguarda Daniela Santanchè e la seconda Matteo Salvini. Entrambe dovrebbero essere respinte dall’ampia maggioranza di centrodestra.

Fin dalle prime polemiche la premier Meloni ha difeso sempre tutti gli esponenti del suo governo, anche perché un primo avvicendamento tra i suoi ministri potrebbe rappresentare un precedente. Ecco perché nonostante la posizione di Santanchè sia molto pesante, la Pitonessa resterà ben saldo al proprio posto almeno fino a giugno.

Le elezioni europee infatti potrebbero disegnare dei nuovi equilibri nella maggioranza di governo, con gli ultimi sondaggi che danno Forza Italia davanti a una Lega sempre più in difficoltà, mentre Fratelli d’Italia punta a confermarsi ai livelli delle ultime politiche.

Ma chi sono i ministri che sarebbero a rischio in caso di rimpasto di governo? Vediamo allora il borsino dei membri dell’esecutivo per capire chi sarebbe traballante e chi invece avrebbe ben poco da temere.

Rimpasto governo Meloni: il borsino dei ministri

Quasi come fosse una sorta di calciomercato, vediamo allora il borsino dei ministri con le loro possibili percentuali di permanenza nell’esecutivo in caso di un rimpasto di governo.

  • Antonio Tajani (Forza Italia), Esteri e vicepresidente del Consiglio - 100%
  • Matteo Piantedosi (tecnico), Interno - 60%
  • Carlo Nordio (Fratelli d’Italia), Giustizia - 60%
  • Guido Crosetto (tecnico), Difesa - 100%
  • Giancarlo Giorgetti (Lega), Economia - 30%
  • Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), Imprese e del Made in Italy - 90%
  • Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia), Agricoltura - 100%
  • Paolo Zangrillo (Forza Italia), Pubblica Amministrazione - 50%
  • Matteo Salvini (Lega), Infrastrutture - 100%
  • Marina Calderone (tecnico), Lavoro - 80%
  • Giuseppe Valditara (Lega), Istruzione - 60%
  • Anna Maria Bernini (Forza Italia), Università - 90%
  • Gennaro Sangiuliano (Fratelli d’Italia), Cultura - 90%
  • Orazio Schillaci (tecnico), Salute - 80%
  • Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia), Turismo - 20%
  • Luca Ciriani (Fratelli d’Italia), Rapporti con il Parlamento - 100%
  • Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), Ambiente - 40%
  • Roberto Calderoli (Lega), Affari Regionali - 100%
  • Sebastiano Musumeci (Fratelli d’Italia), Politiche del Mare e per il Sud - 80%
  • Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia), Affari europei e Pnrr - 60%
  • Andrea Abodi (tecnico), Sport e i Giovani - 90%
  • Eugenia Maria Roccella (Fratelli d’Italia), Famiglia - 90%
  • Alessandra Locatelli (Lega), Disabilità - 70%
  • Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia), Riforme - 90%

Giorgia Meloni potrebbe avallare un avvicendamento tra i suoi ministri sostanzialmente per tre motivi: insoddisfazione verso l’operato, riequilibrio del peso politico all’interno dei partiti di maggioranza e trasferimento a Bruxelles di uno dei membri dell’esecutivo.

Bisogna ricordare infatti che dopo le elezioni europee il governo dovrà indicare il nome del commissario che spetta all’Italia: tutto a riguardo farebbe pensare a Giancarlo Giorgetti, ma se Fratelli d’Italia volesse mandare a Palazzo Berlaymont un proprio esponente ecco che allora toccherebbe a Raffaele Fitto.

Chi rischia più di tutti all’interno del governo Meloni però è Daniela Santanchè: la maggioranza respingerà la mozione di sfiducia contro di lei, ma Giorgia Meloni potrebbe chiederle ugualmente un passo indietro viste le vicende giudiziarie che stanno interessando la Pitonessa.

L’operato di Gilberto Pichetto Fratin e Paolo Zangrillo invece non sembrerebbe convincere la premier, con il futuro dei due ministri che potrebbe essere legato al risultato di Forza Italia alle europee. Stesso discorso poi nella Lega per Alessandra Locatelli, Matteo Piantedosi e Giuseppe Valditara, che potrebbero essere “sacrificati” in caso di flop del Carroccio.

Matteo Salvini invece alle europee non rischia il posto di ministro, ma quello di segretario della Lega, mentre nonostante le gaffe appare essere ben saldo all’Agricoltura il ministro Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni.

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