Quanto dare di paghetta ai figli, l’importo corretto per ogni età

Giorgia Bonamoneta

05/06/2023

Quando iniziare a dare la paghetta ai figli e quanti soldi dare? Ecco pro e contro della paghetta e i consigli per i genitori indecisi.

Quanto dare di paghetta ai figli, l’importo corretto per ogni età

Non c’è un’età per iniziare a mettere da parte i soldi. Dare la paghetta i figli può essere un’azione educativa perché li aiuta a sviluppare la percezione del denaro, il suo valore e la capacità di gestione di questo. Anche in tenera età infatti possedere una piccola somma di denaro ricevuta settimanalmente può responsabilizzare i figli. Può aiutarli a prendere delle decisioni, per esempio se vogliono comprare qualcosa con i soldi messi da parte o se vogliono continuare a mettere da parte dei soldi per qualcosa di più grande.

Non sempre la paghetta però viene utilizzata nella maniera corretta. Per esempio la paghetta in tenera età non può essere collegata alla collaborazione in famiglia o al rendimento scolastico. Il bambino non deve raggiungere degli obiettivi soltanto per ottenere del denaro, al contrario deve essere introdotto al concetto di “risparmio”. Secondo diversi psicologi la paghetta dovrebbe essere uno strumento utilizzato dei genitori dopo gli 8 anni per educare i figli, anche se sono in molti a iniziare già prima di quest’età. Se si inizia con una cifra bassa, di circa 0,50 euro a settimana, non si sviluppano conseguenze negative.

Ecco perché conoscere quanto dare di paghetta i figli, un importo corretto per ogni età, è essenziale per rendere la paghetta uno strumento educativo. I genitori che scelgono lo strumento della paghetta sono a loro volta responsabili di alcuni doveri, come la puntualità per insegnare ai figli una corretta gestione del denaro.

Qual è la somma più adatta da dare ai bambini come paghetta?

Non c’è una cifra corretta da dare come paghetta. Questo infatti dipende dalla disponibilità della famiglia, dalla necessità del bambino o da quanto si vuole lasciare nelle mani del figlio della figlia. La scelta di dare la paghetta ai propri figli rientra all’interno delle spese extra della famiglia e una volta intrapresa questa strada è sconsigliato interromperla per mantenere il suo valore educativo.

L’età minima per iniziare a dare la paghetta non esiste. Secondo una parte degli psicologi infantili questa dovrebbe essere superiore agli 8 anni, partendo già da cifre più alte; altri psicologi dell’infanzia credono invece che sia possibile iniziare a dare una piccola cifra ai bambini già partire dei 4-5 anni.

In linea di massima lo schema di soldi/età più comune sembra essere questo:

  • Da 4 a 5 anni 0,50 bis 1,50 euro/settimana
  • 6 anni da 1,00 a 1,50 euro/settimana
  • 7 anni da 1,50 a 2,00 euro/settimana
  • 8 anni da 2,00 a 2,50 euro/settimana
  • 9 anni da 2,50 a 3,00 euro/settimana
  • 10 anni da 15,00 a 17,50 euro/mese
  • 11 anni da 17,50 a 20,00 euro/mese
  • 12 anni da 20,00 a 22,50 euro/mese
  • 13 anni da 22,50 a 25,00 euro/mese
  • 14 anni da 25,00 a 30,00 euro/mese
  • 15 anni da 30,00 a 37,50 euro/mese
  • 16 anni da 37,50 a 45,00 euro/mese

Paghetta ai bambini: pro e contro ai quali pensare

In Italia c’è un profondo problema di alfabetizzazione finanziaria, non solo nei ragazzi. Si tratta di un problema che nasce in età infantile, attraverso un’educazione passiva all’amministrazione economica familiare da parte dei genitori. Un problema che cresce però con l’età, con le spese e con i soldi guadagnati e male gestiti. L’attitudine al risparmio è così rara che dare la paghetta ai figli potrebbe essere del tutto controproducente. Per questo farlo in maniera corretta, evitando gli errori come esempio toglierla in caso di insuccesso per punire, può fornire un’educazione finanziaria utile ai cittadini del domani.

Ci sono pro e contro della paghetta. Mentre i pro sono positivi per i bambini, i contro sono quasi tutti di responsabilità dei genitori. Tra i pro possiamo annoverare la comprensione del valore dei soldi, l’educazione al risparmio e alla gestione del denaro, la capacità di stabilire le priorità economiche e la capacità di prendere decisioni, educare all’indipendenza, alle responsabilità, ma anche la capacità di immaginare il proprio futuro.

Ci sono anche dei contro nel dare la paghetta ai figli, ma l’esito negativo di questo dipende in buona parte da come la gestiscono i genitori. Infatti una volta che si decidere per la paghetta bisogna rispettare delle tempistiche, essere puntuali per rendere l’apprendimento della gestione dei soldi efficace. La paghetta poi non può essere né troppo bassa né troppo alta e non deve essere una forma di ricatto, una ricompensa o uno strumento per punire.

Tenendo conto dei pro e dei contro, dare la paghetta ai propri figli non è obbligatorio e dipende tanto dalla possibilità familiari, quanto da come si sceglie di utilizzare quella piccola somma. In alternativa infatti i genitori potrebbero inserire la somma della paghetta in un fondo sbloccabile alla maggiore età, momento nel quale i figli sono più responsabili e potrebbero utilizzare al meglio quel denaro extra.

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