L’Inps ha pubblicato l’Osservatorio sulle pensioni con i dati del 2018: secondo le previsioni, dopo anni di calo (a causa della Legge Fornero) il numero dei pensionamenti tornerà a salire.
Pensioni, ultime notizie: l’Inps ha pubblicato il report previdenziale aggiornato ai primi mesi del 2019, nel quale viene fatto il punto dei trattamenti erogati dall’Istituto, oltre ad una previsione sul numero di pensionamenti che sarà raggiunto quest’anno.
A pochi giorni dall’approvazione definitiva di Quota 100 e della riforma delle pensioni (contenute nel testo del D.L. 4/2019) l’Inps ci offre uno spunto di riflessione sullo stato attuale del sistema previdenziale italiano.
Analizzando il report possiamo rispondere a diverse domande: da “quante sono le pensioni in Italia?” a “quanto si prende di pensione?”, fino a “quanto spende lo Stato per assistenza e previdenza?” Vediamo quindi quali sono le risposte dell’Inps e qual è la situazione - aggiornata ai primi mesi del 2019 - del sistema previdenziale e assistenziale italiano.
Quante pensioni paga l’Inps?
In Italia tra trattamenti previdenziali e assistenziali si contano 17,8 milioni di assegni erogati mensilmente dall’Inps, per un costo di 204 miliardi di euro ogni anno.
Tra questi ci sono 13,8 milioni di pensioni di tipo previdenziale, ossia quegli assegni che derivano dal versamento dei contributi nel corso dell’attività lavorativa.
Il resto è di natura assistenziale, ossia le prestazioni in favore degli invalidi civili e gli assegni sociali; per quest’ultime si registra un aumento sempre più considerevole, visto che si è passati - se si considerano solamente le prestazioni liquidate nell’ultimo anno - dal 37,6% al 50% del totale.
Per quanto riguarda l’ente di competenza, il 49,7% delle pensioni è a carico della gestione dei dipendenti privati, di cui il 95,6% del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti. Il 27,7% del totale, invece, fa riferimento alla gestione dei lavoratori autonomi, mentre il 22,2% alle gestioni di tipo assistenziale.
Quanto si prende di pensione?
Delle 18 milioni di pensioni, oltre il 70% ha un importo inferiore ai 1.000€ al mese, mentre il 61,3% è al di sotto dei 750€; complessivamente, quindi, più della metà degli assegni è inferiore all’importo di riferimento per reddito e pensione di cittadinanza (780,00€) anche se è bene sottolineare che in alcuni casi ci sono pensionati titolari di più prestazioni previdenziali o comunque di altri redditi.
In media le pensioni di vecchiaia hanno un importo di 1.196,98€, ma se si considera solamente il Nord Italia si sale a 1.283,52€. Persiste la differenza tra genere, con le donne che percepiscono molto meno di pensione rispetto agli uomini; basti pensare che nel Nord Italia c’è una differenza del 90,5% tra la pensione degli uomini e quella delle donne.
In media, invece, gli invalidi civili iscritti all’Inps percepiscono una pensione media di 495€ al mese (se si comprende sia la pensione che l’indennità di accompagnamento).
Nel 2019 raddoppiano gli accessi alla pensione
L’Inps ha anche fatto una previsione sul numero dei pensionamenti nel 2019 vista l’approvazione della riforma delle pensioni; secondo i dati diffusi dalle “Statistiche in breve” quest’anno ci sarà il doppio dei ritiri anticipati rispetto al 2018, quando se ne sono contati 167.718 (ossia il 29,6% del totale).
Nel 2019 si dovrebbe salire a 290mila, visto che si aggiungono coloro che hanno fatto domanda per Quota 100 e per Opzione Donna.
La riforma delle pensioni quindi sembra abbia raggiunto il proprio scopo: rispetto agli ultimi anni ci sarà un’inversione di tendenza sul fronte pensionamenti visto che il dato tornerà ad aumentare dopo che dal 2012 è stato continuamente in calo. Da quando è entrata in vigore la Legge Fornero, infatti, c’è stata una decrescita dello 0,4% l’anno, per un totale del 4%. Una prima inversione di tendenza quindi ci sarà da quest’anno, con le nuove misure per rendere più flessibile l’accesso alla pensione che cominceranno a dare i loro frutti.
Se le stime dell’Inps saranno confermate, quindi, allora sì che il Governo potrà dire di aver - almeno per quel che riguarda i numeri - superato la Legge Fornero.
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