L’Inps ha dato massima priorità alla valutazione delle domande per Quota 100 a scapito di coloro che attendono di ricevere una risposta per la pensione di vecchiaia o anticipata.
Oggi 25mila di coloro che hanno fatto domanda per la pensione con Quota 100 hanno ricevuto il primo assegno. In realtà, delle oltre 100.000 persone ad aver fatto domanda per Quota 100 sono circa 50mila quelle a cui la pensione decorre da aprile 2019, ossia coloro che ne hanno maturato i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2018; tuttavia, l’Inps non è riuscito a smaltire in tempo tutte le domande presentate, quindi gli altri 25mila dovranno attendere il mese prossimo per ricevere il primo assegno previdenziale che sarà comprensivo dell’arretrato di aprile 2019.
Nel complesso, comunque, l’Inps è stato piuttosto veloce nel valutare le prime istanze per l’accesso a Quota 100 presentate in questi mesi: considerando che l’invio delle domande è stato autorizzato a partire dalla fine di gennaio, infatti, l’Istituto ha impiegato meno di 60 giorni per dare una risposta a coloro che sono stati tra i primi a farne richiesta.
Una vera e propria corsa contro il tempo quella dell’Inps, ma che inevitabilmente lascia dietro alcuni “sconfitti”. D’altronde, l’organico dell’Inps è lo stesso degli scorsi anni, dal momento che nonostante l’introduzione di Quota 100 e reddito di cittadinanza - che hanno richiesto una mole di lavoro extra per l’Istituto - non sono state effettuate ancora delle nuove assunzioni.
Quindi, se la maggior parte della forza lavoro dell’Inps si concentra su Quota 100, è inevitabile che le altre pratiche vengano momentaneamente trascurate.
Pensioni pagate in ritardo per colpa di Quota 100?
Se da una parte il fatto che l’Inps già oggi paghi i primi assegni ai circa 25mila neo-pensionati che hanno fatto domanda per Quota 100 (su un totale di 104.390) sia un risultato straordinario, dall’altra cominciano ad emergere i primi malumori di coloro che hanno fatto domanda per altre forme di pensionamento - di vecchiaia, anzianità e reversibilità - che invece non hanno ancora ricevuto una risposta.
Questo nonostante in molti casi la domanda sia stata presentata persino prima di coloro che hanno fatto richiesta per il pensionamento con Quota 100; insomma, sembra ovvio che l’Inps abbia deciso di dare priorità a coloro che hanno fatto domanda per il pensionamento anticipato aderendo al nuovo strumento previsto dal decreto 4/2019, appena convertito in legge, a scapito di tutti gli altri.
D’altronde che i tempi per ricevere la risposta di una domanda per il pensionamento fossero piuttosto lunghi non è un segreto; già lo scorso anno, infatti, il quotidiano Libero ha riportato che negli ultimi tempi i giorni necessari per l’erogazione delle pensioni ordinarie si stanno progressivamente allungando.
Troppo lavoro per l’Inps: si allungano i tempi per l’erogazione delle pensioni
Nel dettaglio, secondo l’indagine di Libero - risalente agli ultimi mesi del 2018 - nell’ultimo periodo si segnalano più giorni per l’erogazione delle pensioni ordinarie visto che i tempi per ricevere una risposta dall’Inps si sono allungati di almeno un mese.
Sempre più spesso, infatti, bisogna pazientare per circa 150 giorni per scoprire se la propria domanda per il pensionamento è stata accolta, e in alcuni casi si arriva persino ad attendere 180 giorni, ovvero fino a 6 mesi. La situazione non è migliore per coloro che fanno domanda per la pensione di invalidità: in questo caso, infatti, meno della metà delle persone - ossia il 46,6% - riceve una risposta entro il termine di 120 giorni.
I ritardi, inoltre, non valgono solamente per le pensioni, visto che generalmente per la definizione di tutte le prestazioni di competenza dell’Istituto è stato rilevato un allungamento dei tempi. D’altronde all’Inps vengono assegnate sempre più attività e funzioni extra previdenziali e a parità di organico ciò influisce inevitabilmente sui tempi di erogazione delle singole prestazioni.
Adesso la situazione sembra stia persino peggiorando visto che, come anticipato, è molto probabile che l’istituto stia dando la massima priorità a Quota 100 e - in ambito assistenziale - al reddito di cittadinanza. L’obiettivo sembra essere chiaro: da parte del Governo, infatti, c’è l’intenzione di far arrivare il maggior numero di assegni riconosciuti dalle due misure prima della data delle elezioni europee, così da far leva sull’elettorato e aumentare consensi; per buona pace di coloro che da mesi attendono la risposta per un’istanza per il pensionamento presentata con largo anticipo.
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