Nuove regole per entrare in Ue da ottobre 2024

Luna Luciano

19 Maggio 2024 - 10:14

A ottobre 2024 entreranno in vigore le nuove regole per i residenti extra-europei che vorranno viaggiare in Europa. Ecco quali sono e cosa prevedono.

Nuove regole per entrare in Ue da ottobre 2024

Dopo innumerevoli ritardi, questo autunno entreranno in vigore le nuove regole per entrare e uscire dall’Unione Europea. Il nuovo sistema di frontiere automatizzate (EES - Entry/Exit System) sarà operativo dal 6 ottobre 2024.

Questo nuovo sistema informatico automatizzato ha il compito di registrare i viaggiatori provenienti da Paesi extra-europei, “sia titolari di visto per soggiorni di breve durata che esenti da visto, ogni volta che attraversano una frontiera esterna dell’UE”, scrive The Independent.

L’implementazione dell’EES è stata proposta per la prima volta nel 2008, subendo però numerosi ritardi. Numerose sono state le difficoltà riscontrate dagli Stati membri dell’UE per integrare il complesso sistema di frontiera, con un database centrale, nelle infrastrutture esistenti.

E se gli Stati Ue hanno tempo fino ad agosto 2024 per confermare le nuove regole e il lancio dell’EES, è naturale che i cittadini europei e non si stiano già domandando cosa cambierà questo autunno con le nuove regole di ingresso e uscita dall’Europa. Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Nuove regole per entrare in Ue: cos’è l’EES e come funziona

Il Sistema di Entrata/Uscita (EES), che dovrebbe entrare in vigore il 6 ottobre 2024, è il nuovo sistema informatico implementato dall’Unione Europea per monitorare i movimenti dei cittadini extra-europei che entreranno ed usciranno dall’area Schengen, e quindi nella maggior parte dei 27 Stati membri UE (ad eccezione di Bulgaria, Cipro, Irlanda e Romania), in Svizzera, nei Paesi dello Spazio economico europeo (SEE), in Islanda, Norvegia e Liechtenstein.

Le regole degli Stati membri Schengen stabiliscono che la permanenza massima nell’area dell’euro può essere di 90 giorni al massimo e non deve essere ripetuta entro 180 giorni dalla fine della visita. Il sistema nasce con lo scopo quindi di migliorare la sicurezza delle frontiere e la gestione dei flussi migratori, tramite l’automatizzazione della registrazione dei dati di ingresso e uscita.

Ogni cittadino di un paese terzo, tra cui quelli provenienti dal Regno Unito, che dovrà entrare o uscire dall’area Schengen dovrà registrarsi nell’EES. La registrazione avverrà tramite la scansione del passaporto e la raccolta di dati biometrici, come impronte digitali e foto del viso. Il sistema memorizza la data e l’ora di ogni ingresso e uscita, calcolando automaticamente la durata del soggiorno del viaggiatore.

Tuttavia, i cittadini extracomunitari non dovranno eseguire sempre questa procedura: una volta che ci si è registrati alla prima frontiera non si dovrà seguire nuovamente la trafila finché si rimane nell’area Schengen. Una volta conclusosi il viaggio, ritornati nel proprio Paese d’origine, i cittadini dovranno invece eseguire nuovamente la procedura se desidereranno ripartire. Inoltre, sembra che i cittadini extraeuropei dovranno pagare una tassa, dall’importo di 7 euro, per entrare nei paesi Schengen.

Nuove regole per entrare in Ue: possibili problemi

Le nuove regole per entrare ed uscire dall’Europa non sono ancora entrate in vigore, eppure già hanno sollevato parecchie perplessità e potrebbero influire sui flussi di viaggio.

L’attivazione del sistema dovrebbe avvenire nell’ottobre 2024, dopo che la Francia ha richiesto un ritardo fino al completamento delle Olimpiadi estive e dei Giochi Paralimpici di Parigi in estate. Eppure, in molti si dicono preoccupati per i potenziali ritardi nei controlli alle frontiere. Se l’EES nasce per velocizzare alcune procedure, in realtà, potrebbe provocare dei rallentamenti a causa dei mancati spazi alla frontiera per poter registrare i propri dati biometrici.

Secondo la ricerca di Co-op quasi due quinti (il 38%) delle persone intervistate in Inghilterra hanno dichiarato che i potenziali ritardi alle frontiere li indurrebbero a riflettere attentamente prima di partire per un viaggio. Il responsabile dei viaggi di Co-op Insurance, Graham Ward-Lush, sostiene che tutti i viaggiatori dovrebbero essere consapevoli dei cambiamenti, indipendentemente dai loro sentimenti sulla situazione.

Inoltre, a preoccupare i cittadini è l’acquisizione dei loro dati personali durante i controlli alla frontiera. Il 46% degli intervistati ha dichiarato di non gradire l’idea che le loro informazioni vengano acquisite e rimangano nel sistema. Come spiegato nelle normative, infatti, le informazioni sugli ospiti dell’UE saranno conservate per tre anni dall’ultimo viaggio, ciò vuol dire che se un visitatore non ritornerà prima di questo periodo, i suoi dati saranno cancellati dal sistema.

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