La scoperta di una nuova variante Covid, emersa in Botswana e Sudafrica, allarma gli esperti: a preoccupare sono le sue 32 mutazioni e il rischio che possa resistere ai vaccini a mRna.
Una nuova variante del Covid-19 preoccupa gli scienziati britannici. È emersa in Botswana e ha già 32 diverse mutazioni identificate che la potrebbero rendere più trasmissibile e forse anche più resistente ai vaccini. Le informazioni sulla variante B.1.1.529 (questo il suo codice) sono ancora poche, ma c’è già chi si dice allarmato per la sua possibile diffusione.
I nuovi casi di questa variante (finora solo 10) sono stati registrati anche in Sudafrica e a Hong Kong, oltre che in Botswana. Se dovesse essere confermata come una variante di preoccupazione il suo nome potrebbe essere Nu, stando alla classificazione secondo le lettere dell’alfabeto greco con cui vengono identificate le varianti.
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Come è nata la variante scoperta in Botswana
Secondo il professore Francois Balloux, genetista dell’University College di Londra, questa variante potrebbe essere emersa in un’infezione persistente ai danni di un paziente con un sistema immunitario indebolito: si ipotizza, per esempio, che si trattasse di un paziente con Aids non diagnosticato.
L’idea è che il virus sia rimasto a lungo nel corpo di questo patente (con sistema immunitario debole) e ha quindi avuto il tempo di trovare le modalità per aggirare le barriere protettive attraverso le diverse mutazioni.
Perché la variante e le mutazioni sono ritenute preoccupanti
La combinazione di queste mutazioni viene definita “orribile” dall’Imperial College. Il virologo Tom Peacock si sbilancia dicendo che questa variante potrebbe essere “peggiore di qualunque altra cosa che abbiamo visto”, anche della Delta.
A suo giudizio la quantità elevatissima di mutazioni è un sintomo di grossa preoccupazione. Ma altri virologi pensano, invece, che il numero alto di mutazioni possa rendere instabile la variante e quindi più difficile la sua diffusione.
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I contagi da variante B.1.1.529
Finora sono stati registrati tre contagi da variante B.1.1.529 in Botswana, sei in Sudafrica e uno a Hong Kong. Si tratta di un uomo che era tornato dal Sudafrica l’11 novembre: il tampone effettuato al suo ritorno era risultato negativo ma due giorni dopo ha scoperto di essere positivo.
Il primo caso in Botswana è stato identificato l’11 novembre. In Sudafrica, invece, la prima volta la variante B.1.1.529 è emersa solamente il 14 novembre.
Arriva la nuova variante, rischia di bucare i vaccini?
Il rischio, secondo alcuni esperti, è che la variante riesca a bucare i vaccini. Questo perché la variante ha più mutazioni proprio nella proteina spike, ovvero la proteina su cui vanno ad agire i vaccini a Rna messaggero come Pfizer e Moderna, gli unici al momento somministrati in Italia.
Il professor Lawrence Young, virologo della Warwick Medical School, ritiene che questa variante possa essere più efficace nell’evitare l’immunità da vaccino. Nessuna certezza, però, tanto che lo stesso Young suggerisce di valutare prima il modo in cui il sistema immunitario reagirà al cambiamento.
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