Nuova sanatoria per chiudere i conti passati con il Fisco, pro e contro della proposta di Salvini

Patrizia Del Pidio

18 Luglio 2023 - 21:14

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Dopo le 12 sanatorie previste dalla Legge di Bilancio 2023, arriva la proposta di Salvini per una nuova pace fiscale che faccia chiudere definitivamente i debiti passati.

Nuova sanatoria per chiudere i conti passati con il Fisco, pro e contro della proposta di Salvini

Un progetto per scontare i debiti del passato e chiudere definitivamente tutte le pendenze con il Fisco. Questa la proposta avanzata da Matteo Salvini nonostante con l’ultima Legge di Bilancio siano state previste ben 12 sanatorie per permettere agli italiani di sistemare la propria situazione debitoria. Il problema è che la sanatorie 2023 sono ancora in corso, la domanda per aderire alla rottamazione quater è scaduta da poco e la prima rata è prevista per il 31 ottobre.

Stesso discorso per lo stralcio automatico da parte dei Comuni che hanno tempo fino a fine luglio per decidere cosa fare e come comportarsi. Ma quella che propone Salvini viene definita come la “grande e definitiva pace fiscale”. E lo stesso leader della Lega indica due numeri di riferimento per la stessa: 15 milioni di soggetti interessati che attualmente hanno debiti con il Fisco e 30 mila euro. Ma cosa significa? Cerchiamo di capire cosa propone Salvini e quali sono i pro e i contro della sua idea.

La pace fiscale di Salvini

La pace fiscale definitiva per Matteo Salvini deve essere quella che risolve definitivamente tutti i debiti pendenti passati con il Fisco e che coinvolge oltre 15 milioni di contribuenti che da troppi anni sono ostaggio dei debiti con l’Agenzia delle Entrate.
Salvini non vuole sanare i debiti degli evasori totali, che per lui “possono andare in galera”, ma quei soggetti che hanno problemi di debiti fino a 30 mila euro che si trascinano dietro da anni e non riescono a saldare.

L’idea qual è? Azzerare tutto il debito chiedendo di saldarne solo una parte. Non come con la rottamazione che cancella sanzioni e interessi. La pace fiscale di Salvini andrebbe a cancellare anche parte del debito iniziale.

Quali i vantaggi di una pace fiscale definitiva?

Salvini cerca di rilanciare la sua proposta facendo notare che incassando parte di tutti i debiti lo Stato avrebbe moltissime entrate (miliardi) che potrebbe usare per pensioni e stipendio. E allo stesso tempo 15 milioni di persone sarebbero libere dalla morsa dell’Agenzia delle Entrate e dalla spada di Damocle di possibili fermi amministrativi, pignoramenti e quant’altro. Salvini sottolinea che:

Ci sono ad oggi 15 milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ma hanno un conto aperto con l’agenzia delle entrate.Non posso pensare che un terzo degli italiani, tolti i minorenni, sono persone che hanno avuto un problema con il fisco, non ce l’hanno fatta a pagare tutto quello che dovevano. Dovrebbero essere aiutati non condannati. Poi gli evasori totali per quanto mi riguarda vanno in galera.

Niente sconto su imposta ma solo su sanzioni, incalza Leo

Il problema principale della proposta di Salvini è che potrebbe far saltare la sanatoria varata con la Legge di Bilancio 2023. Chi pensa di avere la possibilità, infatti, di vedersi stralciare parte del debito potrebbe non iniziare proprio a pagare la rottamazione a cui ha aderito entro giugno. Vanificando lo sforzo del Governo di rientrare dell’evasione fiscale degli ultimi anni.

Anche il viceministro Maurizio Leo rimarca che la sanatoria varata con la Legge di Bilancio pretende il pagamento dell’intera imposta intervenendo solo su sanzioni e interessi. Questo perché il carico sanzionatorio che c’è oggi in Italia è davvero insostenibile e proprio per questo sono state concesse dilazioni. Quindi nessun condono, ma solo un approccio fiscale più sostenibile senza fare sconti sulle imposte dovute perché in questo caso si farebbe un torto a chi le tasse le paga regolarmente e puntualmente.

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