Nato in allarme per attacchi sottomarini alle infrastrutture (e chiede il sostegno di Eni)

Giorgia Bonamoneta

5 Maggio 2023 - 20:20

Si alza la preoccupazione per le infrastrutture subacquee di Europa e America del Nord. La Nato lancia l’allarme.

Nato in allarme per attacchi sottomarini alle infrastrutture (e chiede il sostegno di Eni)

Esiste il rischio concreto di attacchi sottomarini alle infrastrutture essenziali da parte russa. A richiamare sul rischio di nuovi attacchi è stato pubblicamente il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Stoltenberg, che ha riunito a Bruxelles i leader delle più grandi aziende del settore dell’energia, ha discusso con loro la possibilità di compromissioni alla sicurezza delle infrastrutture strategiche in Europea e nel Nord America.

David Cattler, assistente del Segretario generale per l’intelligence e la sicurezza ha confermato l’allarme, chiarendo come il rischio potrebbe arrivare direttamente dal mare, dove le reti sottomarine dei tubi che trasportano gas o i cavi della connessione internet sono più esposti ad attacchi mirati da parte dei mezzi sottomarini russi.

Il Cremlino ha già mappato con scrupolo gran parte della terre sommerse, quelle dove sono adagiate le tubature internet e i gasdotti. Un primo segnale di preoccupazione è infatti propri il lungo viaggio compiuto da diverse delle navi da guerra russe, alcune delle quali con a bordo tecnologia in grado proprio di mappare i fondali. Altro segnale di agitazione è dato dall’insolita attività di navi russe nell’Atlantico, nel Mare del Nord e nel Mar Baltico.

Una cosa è certa: un nuovo North Stream 2 potrebbe peggiorare di molto le condizioni di vita della parte di mondo occidentale poco colpita dalle conseguenza della guerra. Gli scarsi risultati dell’indagine in merito all’esplosione e danneggiamento della conduttura che avrebbe dovuto raddoppiare l’apporto di gas russa alla Germania è altrettanto indicativa.

Allarme per le infrastrutture: la Nato discute il rischio di attacchi russi

La Nato è in allerta da mesi ormai. Il caso North Stream 2 non ancora risolto ha lasciato un segno indelebile sulla sicurezza delle infrastrutture dell’Europa e del Nord America. Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha già riportato le proprie preoccupazioni su possibili nuovi attacchi e la recente insolita attività di navi russe nell’Atlantico, nel Mare del Nord e nel Mar Baltico sono viste come un segnale e prese in considerazione come possibili movimenti che precedono un attacco.

È in questo quadro di tensione che è avvenuta la cena tra Stoltenberg e i leader delle più grandi aziende attive nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni. Come riportato dal Corriere della Sera, sembra infatti che nelle serata del 4 maggio il Segretario generale della Nato e diversi manager si sono incontrati per una cena nella quale avrebbero discusso proprio del tema della sicurezza delle infrastrutture strategiche.

Tra gli ospiti del tavolo risultano esserci Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni e Anders Opedal, presidente e ceo di Equinor, gruppo petrolifero norvegese.

Vigilanza in mare: si muovono le navi russe

Da tempo le navi russe circolano nei mari di tutto il mondo, anche nel Mediterraneo. Lo scopo potrebbe essere quello di mappare tutti i fondali e quindi conoscere la locazione precisa delle infrastrutture strategiche come gasdotti e tubature per i cavi della connessione internet.

La Nato, inseguito all’incidente North Stream 2, ha coinvolto sotto la spinta di Germania e Norvegia, Bruxelles per la protezione delle infrastrutture sottomarine. Tra questi i gasdotti subacquei dell’Eni nel Mediterraneo e per questo alla cena è stato invitato anche Descalzi.

I movimenti delle navi russe destano preoccupazione, soprattutto per via di una possibile ripercussione delle dichiarazioni di Zelensky. Il presidente ucraina ha infatti annunciato la controffensiva, possibile solo grazie al sostegno degli alleati europei e americani.

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