Laurea ad honorem: quando si ottiene e perché

Caterina Gastaldi

13 Ottobre 2022 - 18:01

La laurea ad honorem, o laurea ad honoris causa, permette al ricevente di ottenere il titolo di dottore: ecco come funziona.

Laurea ad honorem: quando si ottiene e perché

Con il termine “laurea ad honorem”, o “laurea ad honoris causa”, ci si riferisce a un titolo accademico onorifico che, secondo l’ordinamento italiano, viene conferito a personalità che si sono distinte in un campo specifico, tramite pubblicazioni e opere.

Il titolo in sé, pur venendo conseguito in maniera diversa rispetto alla classica laurea legata al percorso di studi, fa sì che il ricevente ottenga il titolo di dottore, e in generale attribuisce tutti i diritti normalmente assegnati al titolo. Come, e quando, si può ottenere quindi? E chi può conseguirla e assegnarla?

Cos’è la laurea ad honoris causa

La laurea ad honoris causa viene considerata un titolo onorifico. Questo è stato istituito formalmente la prima volta nel 1933, dall’articolo 169 del regio decreto 1592, che permetteva ai rettori dei diversi istituti di attribuire agli studenti militari caduti in guerra i titoli di laurea, o il diploma.

C’è da sottolineare come, comunque, già prima di allora, a giugno del 1888, Umberto I di Savoia aveva permesso all’università di Bologna il diritto di conferire il titolo di laurea a personalità straniere che si fossero distinte nella scienza, nella letteratura, e nelle arti.

In Italia, in generale, è possibile assegnare diversi titoli, dalla laurea, al diploma, fino al dottorato e, per quanto non sia un evento troppo comune, non è neanche da considerarsi così raro. Gli atenei italiani infatti ancora oggi conferiscono titoli diversi a personalità più o meno conosciute che si sono distinte in un particolare campo di studi, italiane o straniere.

Come si consegue

La laurea ad honorem si può considerare un titolo accademico straordinario che viene consegnato come riconoscimento dell’esperienza di un singolo individuo in uno specifico campo di studi, poiché attraverso le sue azioni ed esperienze ha sviluppato una conclamata competenza al riguardo, anche senza la necessità di sostenere il corso e gli esami previsti.

Ma come si ottiene?
Non esiste un percorso classico, ma è necessario sviluppare esperienza in un determinato campo di studi e far sì che questa sia dimostrabile ed eccellente. Chiaramente, un normale percorso di studi permetterà di ottenere il titolo che si desidera con sicurezza.

Il regolamente prevede che possa essere conferita a due tipologie di candidati, italiani o stranieri:

  • per opere compiute o per pubblicazioni fatte, che abbiano ottenuto fama e rilevanza nelle discipline del corso a cui è legata la laurea;
  • agli studenti prematuramente deceduti, a patto che risultino in difetto del solo esame finale di laurea.

Il consiglio del corso di laurea interessato deve proporre un candidato, che deve essere approvato da almeno ⅔ del consiglio di dipartimento. A questo punto la delibera dovrà venire votata nuovamente e raggiungere di nuovo almeno i ⅔ di voti positivi da parte del Senato Accademico dell’Università. Una volta che questo accade, il candidato potrà conseguire il titolo, attraverso una cerimonia ufficiale in cui dovrà sostenere un discorso inerente al suo ambito di interesse.

Chi può assegnarla

Tutti gli atenei italiani hanno il diritto e la possibilità di assegnare lauree ad honoris causa a personalità sia italiane, sia straniere. Perché questo avvenga è necessario che venga rispettato l’iter precedente di votazioni e approvazioni, ma non è previsto un limite di titoli del genere che un’università può assegnare annualmente, o in generale.

Molto, in questo caso, dipende dallo specifico ateneo e dalla sua tendenza a riconoscere i percorsi alternativi e le esperienze maturate al di fuori dagli studi universitari attraverso questa specifica tipologia di titolo onorifico, oltre che dalla fama della persona e dall’esperienza maturata.

La laurea ad honorem viene mediamente conferita più frequentemente per le materie umanistiche, ma non sussistono norme che impediscano di ottenerla anche per corsi di studi scientifici o di altro genere. L’unica regola prevista è che le facoltà possono assegnare il titolo solo nel loro settore specifico.

Che valore ha la laurea ad honorem

Tra le personalità che più di recente hanno ottenuto questo titolo c’è anche Sergio Mattarella, che nel 2021 ha conseguito una laurea honoris causa in Relazioni internazionali ed europee da parte dell’università di Parma, ma che validità ha questo titolo?

Se all’estero questo tipo di laurea non è detto che abbia un valore paritario con quella “classica”, venendo spesso trattata come un dottorato di ricerca, in Italia non è così. Chi ottiene una laurea ad honorem diventa a tutti gli effetti dottore in quella specifica materia.

Chi ottiene una laurea ad honorem in un corso della durata di tre anni, quindi, potrà iscriversi a un corso magistrale dello stesso tipo, oppure si potrà anche insegnare la materia in questione, previo lo svolgimento dell’iter previsto.

Si tratta quindi di una laurea a tutti gli effetti, valida in qualsiasi situazione possa risultare valido il titolo ottenuto attraverso il più classico percorso di studi nei singoli atenei.

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