La finanza classica vs la finanza agevolata

Cristina Crupi

1 Luglio 2021 - 08:57

Uno dei primi problemi che incontra una startup è la ricerca dei fondi necessari, oltre al capitale proprio. Quali sono le possibili fonti di finanziamento?

La finanza classica vs la finanza agevolata

Uno dei primi problemi che una startup innovativa incontra lungo la strada verso il business è quello di reperire danaro, necessario per dare benzina all’idea innovativa, svilupparne il prodotto o il servizio e tutto ciò che serve per arrivare sul mercato.

Ma quali sono le possibili fonti di finanziamento per le startup?

È importante essere consapevoli che la primissima fonte di finanziamento è e deve essere il capitale proprio. Una startup non può che partire dall’investimento iniziale, seppur modesto, dei soci stessi. Ciò è necessario sia per avere credibilità e sia perché il capitale proprio non produce interessi e, quindi, nell’ottica del contenimento dell’indebitamento, è certamente una cosa buona.

Ma è noto che il capitale proprio dopo un pò non basti, sono necessari ulteriori fondi.

La finanza classica vs la finanza agevolata

La finanza classica

In molti cercano sostegno nella la cd. finanza classica, ovvero quella fornita dagli istituti di credito. Ma la finanza classica ha i suoi pro e i suoi contro. Il pro è certamente rappresentato dalla facilità con la quale si può trovare il credito: ogni banca offre prodotti di questo genere. Ma attenzione, perchè molte volte i prodotti finanziari messi a disposzione richiedono la concessione di garanzie reali, ovvero il credito è garantito dal patrimonio personale del debitore. E ciò rappresenta il più importante contro.

Infatti, rende praticamente impossibile applicare la procedura del fallimento facile - cd. fail fast - prevista dalla policy normativa sulle startup, qualora questa dovesse ricevere un responso negativo dal mercato e decidere quindi di cessare l’attività di impresa.

È bene guardare, pertanto, alla finanza dedicata alle startup innovative, che arriva da call specifiche, indette da grandi Corporate, incubatori, fondazioni, gruppi industriali, oppure da bandi nazionali e regionali.

La finanza agevolata

Tra le tante possibili fonti di finanziamento per le start up c’è quindi la c.d. finanza agevolata.

L’Europa, dapprima con con la programmazione comunitaria 2020 e adesso con la programmazione 2021-2017, ha impegnato oltre il 20% delle proprie risorse per la coesione degli Stati, la lotta all’impoverimento, conseguenza prima della crisi economica che ha investito tutti i Paesi e poi della sopraggiunta crisi pandemica.

L’avanzata delle nuove tecnologie, una società sempre più complessa, connessa e veloce, rende necessario per tutti i Paesi incentivare i talenti, le idee e promuovere le nuove realtà produttive. In questo quadro, la vecchia finanza non è più soddisfacente né tantomeno attrattiva e lascia così il passo alla nuova finanza agevolata, che si caratterizza come fonte necessaria e primaria per generare nuova economia e nuovi mercati.

La strategia Europa 2021 - 2027, dunque, ha fissato specifiche priorità di investimento, nei settori in cui l’UE crede di poter dare il massimo, e ha individuato – come si legge nel documento della Commissione Europea - alcune “iniziative strategiche per consentire di uscire più forti dalla crisi e trasformare l’unione europea in una economia intelligente sostenibile e inclusiva, caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale”.

Cinque gli obiettivi di investimento principali:

  • un’Europa più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese;
  • un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio grazie all’attuazione dell’accordo di Parigi e agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici;
  • un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche;
  • un’Europa più sociale, che raggiunga risultati concreti riguardo al pilastro europeo dei diritti sociali e sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;
  • un’Europa più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE.

Ciò premesso, le startup e le PMI innovative possono, quindi, essere supportate e finanziate sia da fondi europei, ovvero a gestone diretta - ove quindi la Commissione Europea direttamente gestisce il programma di finanziamento, il relativo bando, stabilisce i criteri di selezione e si occupa della erogazione del finanziamento stesso - sia da fondi a gestione indiretta - ove quindi la gestione del bando e dell’erogazione del finanziamento è demandato a livello nazionale e regionale attraverso l’accordo di partenariato con la Commissione Europea e si sostanzia nei cd. Piani Operativi Nazionali (PON) e Piano Operativi Regionali (POR).

La Commissione Europea, sempre all’interno della programmazione 2021 - 2027, chiede e auspica anche strette sinergie tra i fondi, per massimizzarne l’efficienza. Le sinergie tra i fondi, infatti, hanno l’effetto di ampliare gli investimenti, supportando le idee innovative a inserirsi nei nuovi mercati.

Uno stesso progetto, quindi, può essere finanziato da più fondi, oppure più fondi possono finanziare progetti consecutivi, ovvero progetti che si basano sui risultati ottenuti nell’ambito di progetti precedenti, oppure ancora, progetti paralleli che si integrano cioè a vicenda.

L’opportunità per le startup e le PMI innovative di ricercare e fruire di finanza agevolata pubblica, con fondi agevolati a gestione diretta o indiretta, consente alle stesse di reperire capitali, anche importanti (1,8 milioni / 2 milioni a finanziamento), in modo del tutto autonomo, che sono di vitale importanza per la crescita e lo sviluppo del business. E il vantaggio sta nel fatto che essi, quasi sempre, sono a fondo perduto, oppure – solo alcuni di essi – prevedono una piccola parte da restituire a tasso agevolato.

Le opportunità di finanziamento Europee

Con la strategia 2021 - 2027 l’Europa ha scelto di impegnare ancora buon parte del proprio bilancio per continuare a invstire in modo sostanziale in tutti gli Stati membri in settori come l’innovazione, la trasformazione industriale, l’energia pulita, il clima e l’ampliamnento delle opportunità lavorative.

La dotazione finanziaria complessiva è di circa 1.824,3 miliardi di euro. Di cui 1.074 miliardi per il quadro di finanziamento europeo ordinario e 750 miliardi di euro stanziati per la Next Generation, ovvero il pacchetto di finanziamenti messi a punto per la ripresa dalla pandemia Covid-19.

  • I fondi agevolati comunitari gestiti direttamente dall’Unione Europea, sono stanziati in virtù di obiettivi precisi e di aree tematiche specifiche e costituiscono in totale 29 programmi. Tra i programmi tematici più importanti ci sono sicuramente i seguenti:
  • Horizon 2021 - 2027: che con una dotazione di 143,4 miliardi di euro è sicuramente il programma principale per la realizzazione “dell’Unione dell’innovazione”, destinato a fornire ai ricercatori e agli innovatori gli strumenti necessari alla realizzazione dei propri progetti;
  • Coesione e valori: che con 1099,7 miliardi di ero mira a incentivare lo sviluppo regionale, la cosione sociale e l’unione economica e monetaria;
  • Life: dedicato all’ambiente ed al clima con una dotazione di 373,9 miliardi di euro
  • RescEU: che con una dotazione di 13,2 miliardi di euro mira a rafforzare la risposta dell’Europa avverso le calamità naturali;
  • Single Market Programme 2021 – 2027: ovvero un nuovo programma specifico per il mercato unico destinato a supportare le PMI, a mantenere un elevato livello di sicurezza alimentare e proteggere il consumatore;
  • Digital Europe: il programma si pone come obiettivo il rafforzamento delle capacità digitali europee, favorendo l’utilizzo e lo sviluppo di nuove tecnologie da parte di imprese, amministrazioni pubbliche e cittadini;
  • Justice: ideato per promuovere la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale al fine di creare uno spazio comune di giustizia all’interno dell’Unione:
  • Creative Europe: dedicato al settore culturale e creativo per promuovere la diversità culturale e linguistica europea;
  • Erasmus Plus: per promuovere la formazione, l’istruzione, la gioventù e lo sport. La nuova programmazione con 30 miliardi di euro si rivolge a ben 12 milioni di persone, contro i 4 milioni della programmazione precedente;
  • InvestEU 2021 - 2027: un vero e proprio fondo, con il quale l’Unione Europea accorpa tutti i programmi per l’investimento e mira a mobilitare ed incentivare gli investimenti pubblici e privati, attraendo capitali a sostegno di progetti ritenuti di importanza strategica per l’Unione. Gli investimenti quindi si concentreranno sopratutto su infrastrutture sostenibili, ricerca e innovazione, digitalizzazione, supporto alle PMI, sviluppo di skills e investimenti sociali. Questo programma costituirà, dunque, un unico polo per gli investimenti nelle materie sopra indicate.
  • Health Programme: con l’obiettivo di migliorare la salute dei cittadini dell’Unione, riducendo le disuguaglianze e favorendo l’innovazione in ambito sanitario;
  • Connecting Europe Faciliting: mira a sostenere gli investimenti pubblici e privati nel campo dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni;
  • Innovation Fund: ceato nel 2019, il Fondo per l’innovazione è uno dei più grandi programmi di finanziamento al mondo per lo sviluppo di tecnologie innovative a bassa intensità di carbonio in diversi settori.

Opportunità di finanziamenti nazionali

L’Italia, all’interno dell’operazione Europa 2021 - 2027, recepisce i fondi comunitari e attraverso Accordi di Partenariato ne gestisce l’erogazione. Sono i c.d. fondi a gestione indiretta.

In concreto, il Governo nazionale definisce i c.d. Programmi Operativi Nazionali (PON) sulla base di varie aree tematiche e affida la gestione dei fondi ai vari Ministeri competenti per materia. Il loro compito è organizzare e pubblicare i bandi nonché curare la fase di istruttoria e verifica delle richieste pervenute, oltre l’erogazione del finanziamento e il relativo controllo.

È necessario quindi consultare le piattaforme dei singoli Ministeri per conoscere i vari PON disponibili per ogni materia, la dotazione finanziaria a disposizione e soprattutto per intercettare la pubblicazione dei bandi e proporre la domanda di finanziamento.

Opportunità di finanziamento regionale

La programmazione regionale di erogazione dei fondi europei è attuata, invece, attraverso i Programmi Operativi Regionali (cosiddetti POR) ed attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (cosiddetto FESR), e prevede grandi sfide per le regioni, le quali fissano obiettivi tematici (OT), passando per azioni che ciascuna di esse propone, per arrivare a risultati attesi (RA). Il tutto deve essere in linea con le azioni a livello nazionale e con le priorità del Paese Italia, variandone però il grado di priorità in base alla caratteristica interna di ciascuna regione.

I POR sono sviluppati dalle singole amministrazioni regionali, dopo una analisi del proprio contesto regionale e la definizione delle modalità attraverso le quali sostenere le proprie priorità di investimento per la crescita, e assumono un ruolo davvero di rilievo nella realizzazione della Strategia Europa 2021 -2027.

Il FESR 2020 ha concentrato gli investimenti sulle seguenti aree tematiche (priorità):
Ricerca e innovazione
Agenda digitale
Sostegno alle piccole e medie imprese (PMI)
Economia a bassa emissione di carbonio.

A solo titolo di esempio, la regione Lombardia – annoverata tra le regioni più sviluppate e con il maggior numero di startup - per l’attuazione dei programmi POR FSER 2014-2020, ha stanziato risorse finanziarie totali per € 485.237.258; diversamente, invece, la regione Molise – tra le regioni in via di transizione - ha stanziato risorse per € 52.950,497; e la regione Basilicata – annoverata invece tra le regioni meno sviluppate – ha stanziato risorse per € 413.015.666.

Attualmente per l’attuazione della strategia 2021 – 2027 ancora non è definito l’accordo circa la dotazione del fondo e la ripartizione sugli obiettivi. È attualmente in corso al Parlamento europeo la procedura per raggiungere l’accordo con il Consiglio UE sulla dotazione del Fondo europeo sviluppo regionale (Fesr) ed il Fondo di Coesione per il 2021-2027. L’adozione definitiva è prevista per giugno e dovrebbe sbloccare in totale 350 miliardi di euro per le regioni e le città europee.

In conclusione quindi, è oggi possibile dire che siano davvero molte le iniziative di finaziamento per le startup e per le PMI innovative, sia a mezzo di finanza classica sia a mezzo di finanza agevolata e dedicata. È necessario in questo panorama abbastanza complesso sapersi orientare, sapere cosa e dove andare a cercare, consapevoli dei pro e contro di ogni scelta.

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