Tra privacy e rivoluzione tecnologica: dibattito a Milano con Asso DPO il 25-26 settembre

Redazione

19/09/2023

Il nono congresso annuale dedicato al tema della privacy e alla professione del Data Protection Officer si svolge a Milano, nella sede della Swiss Chamber.

Tra privacy e rivoluzione tecnologica: dibattito a Milano con Asso DPO il 25-26 settembre

Responsabili della protezione dei dati (RPD|DPO), esperti del settore a livello nazionale e internazionale, avvocati specializzati, esponenti politici: la nona edizione del Congresso Asso DPO, ripartita su due giorni i prossimi 25 e 26 settembre, non può che essere destinata a proseguire lungo la scia felice di una serie di appuntamenti annuali capaci di attrarre pubblico e interesse, come è giusto accada a quelli dedicati a un tema sempre caldo e sempre nuovo. Perché la privacy non è una parola di cui si riesca mai a fare abuso. È qualcosa che si evolve, rapida e silenziosa; talvolta nell’indifferenza e spesso nell’inconsapevolezza di chi vi si trova quotidianamente a che fare, assieme a una tecnologia che cresce in fretta e apre scenari inaspettati.

Appuntamento a Milano

Alla Swiss Chamber di Milano, sotto la supervisione di Rossana Baldon e la guida di Enrico Pagliarini, giornalista di Radio 24, ci sarà dunque ben di che discutere, a partire dal punto di vista autorevole di speaker che, su più tavoli in successione, guideranno attraverso le differenti sfaccettature di un argomento inevitabilmente complesso. Per questo «sarà un’occasione di dibattito e di aggiornamento delle competenze», spiega e sintetizza Matteo Colombo, presidente di Asso Dpo, soffermandosi sull’organizzazione di un evento che «sarà strutturato intorno a due grandi argomenti: l’intelligenza artificiale, il primo giorno nel pomeriggio, e il tema del data protection, il secondo giorno dalle 9 alle 17, con la partecipazione anche dell’autorità garante in Italia, alcune europee e della commissione Europea con Bruno Gencarelli».

I temi sul tavolo

Diversi i punti che saranno toccati, anche originali, fra cui spicca la collezione di abiti “Cap able” che, concepita in Italia, comincia a sfondare nel mondo, attraverso indumenti apparentemente normali che, ripresi dalle telecamere, rendono però irriconoscibile coloro che li indossano. Chi voglia saperne - o capirne - di più, non ha che da presentarsi all’incontro “When fashion meets Data Protection”, all’interno del talk delle 11.30 di martedì che si occuperà anche di Metaverso e che, come tutti gli altri, sarà disponibile al collegamento online.
A seguire, la privacy nella pubblica amministrazione, mentre nel pomeriggio spazio a “I am a privacy professional”, con le esperienze della direttrice della Privacy policy di Meta Cecilia Àlvarez Rigaudias, di Giorgia Vulcano, manager di Global Digital Ethics e di Laura Liguori, Partner Portolano Cavallo. Un incontro al femminile a dimostrare che la tecnologia, e con essa la privacy, non sono certo esclusiva maschile. Gran finale, dopo l’“Agenda del DPO” moderato da Matteo Colombo e una panormaica sulla nuova legge sulla protezione dei dati (LPD) in Svizzera e una panoramica sulla nuova legge sulla protezione dei dati tenuta da Gianni Cattaneo, con “Privacy vs Monetisation data”, che attraverso la partecipazione di Giulia Finocchiaro, professoressa ordinaria di diritto privacy e di diritto di Internet, specialista in diritto delle nuove tecnologie, privacy e-commerce, moderata da Gianni Pappalardo, proverà a esplorare le possibilità della privacy come oggetto di mercato, ceduta in cambio di denaro.

Intelligenza artificiale e neuromarketing

Plausibile? Non meno di quel che accade oggi con l’intelligenza artificiale e che solo qualche tempo fa nemmeno si immaginava; anzi, a ben guardare qualcuno non lo immagina neppure adesso che è realtà presente. «L’impatto che l’Intelligenza artificiale ha su un’azienda è qualcosa di cui non tutti hanno conoscenza - riflette Colombo - Pensiamo magari a un firewall che usa l’AI o a sistemi di selezione del personale. Le prime interviste sono con un algoritmo e in America già sono in corso cause legali per via, ad esempio, dell’esclusione a priori che l’intelligenza artificiale opera nei confronti di chi è balbuziente». O, ancora, il neuromarketing; ma gli esempi potrebbero sprecarsi in una lista lunga. «L’utente è giusto sappia con chi ha a che fare. Ricordiamo che l’Europa riconosce il diritto di richiedere sempre l’intervento ultimo dell’uomo». Con il suo carico di dettagli e di distinguo, l’Intelligenza artificiale, presto oggetto di un regolamento che l’Europa è in procinto di rilasciare, occuperà dunque l’intera giornata di lunedì, a cominciare dalle 13.15 per concludersi alle 18.30 con l’“apery privacy network”.

E per concluder, ChatGPT

Non mancherà, inevitabile, un cenno a ChatGPT e consimili, già in passato dibattuti nell’ambito dei rischi collegati alla privacy individuale. La parola, in questo caso, a Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali in Italia e keynote speaker alle 14 di lunedì, dopo i saluti del presidente insieme al parlamentare europeo Brando Benifei, relatore del regolamento Ue sull’AI. Alle 15, “AI e cybersecutity”, con l’intervento di Prisca Quadroni Renella, mentre alle 16.30 ecco una interessante tavola rotonda sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale nella creazione di dati sintetici.

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