Dispacciamento in bolletta, significato, prezzo e differenze tra mercato libero e tutelato

Giorgia Bonamoneta

18 Dicembre 2023 - 20:08

Che cos’è il dispacciamento (PD e quanto costa in bolletta? Ecco la differenza da conoscere tra il mercato libero e il mercato tutelato.

Dispacciamento in bolletta, significato, prezzo e differenze tra mercato libero e tutelato

Il dispacciamento in bolletta, chiamato anche “prezzo dispacciamento” o identificato con la sigla “PD”, indica il servizio che garantisce l’erogazione dell’energia elettrica tutti i giorni su tutto il territorio nazionale. Si tratta quindi di un servizio passivo e che copre l’equilibrio tra la domanda e l’offerta della rete elettrica italiana.

Il dispacciamento è un costo presente in bolletta e fa parte della “spesa per la materia energia”, non è però una quota fissa ma variabile e che dipende dai kilowattora consumati.

Che cos’è il dispacciamento, qual è il prezzo, ma soprattutto c’è differenza tra il mercato libero e il mercato tutelato?

Cos’è il dispacciamento in bolletta?

Per dispacciamento dell’energia elettrica si intende l’attività di gestione di equilibrio di energia elettrica. Questo avviene attraverso la rete di trasmissione e garantisce un corretto equilibrio tra la domanda e l’offerta. Si tratta quindi di una funzione necessaria e fondamentale, perché l’energia elettrica non può essere immagazzinata e quindi va prodotta e consumata continuamente.

In assenza della gestione dell’equilibrio, il sistema va in blackout. Oggi è un sistema reso ancora più complesso per via delle fonti rinnovabili, che producono energia ma in maniera “non programmabile”.

Come funziona il dispacciamento?

In Italia il servizio di dispacciamento è fornito da Terna, una società quotata in borsa che si occupa proprio di gestire la rete di trasmissione nazionale.

Ma come funziona? Terna adotta alcune “strategie”. Per fornire il fabbisogno energetico al Paese si approvvigiona delle risorse necessarie dal Mercato per il servizio di dispacciamento (MSD). In alcuni casi però questo mercato può raggiungere prezzi elevati e per questo Terna ha un ruolo di “mediatore”. Può infatti intervenire e chiedere ad alcuni produttori di consumare meno energia oppure può concludere contratti di servizio con altri impianti di produzione dell’energia.

Nel pratico il sistema di gestione è un software che monitora in ogni istante la quantità di energia presente sulla rete elettrica nazionale. Il centro nazionale di controllo presenta 100 schermi per gestire circa 293 linee, tra cui 9 con l’estero, 3 cavi sottomarini e 281 linee nazionali a 380 kV. È proprio perché tutto questo alle volte non basta per un corretto dispacciamento dell’energia che Terna mette in atto le prassi sopra citate.

Quanto costa il dispacciamento?

Tutti i sistemi di assicurazione di un corretto di dispacciamento finiscono in bolletta. La voce dove sono dichiarati è “PD”, ovvero il “prezzo dispacciamento”. Questo valore viene stabilito ogni tre mesi da ARERA e appartiene alla spesa per la materia energia. Questa è composta dal prezzo dell’energia stabilita dal gestore e dalle spese per l’attività dispacciamento.

In fatto di percentuale, si stima che il dispacciamento costi circa il 7% della spesa per l’energia. Eppure la spesa in percentuale può variare ogni trimestre a causa dei prezzi del mercato energetico. In alcuni momenti il costo del dispacciamento ha registrato dei significativi aumenti, comportando anche l’aumento del costo dell’energia stessa in bolletta.

Come risparmiare in bolletta: mercato tutelato e libero

Il dispacciamento non è un costo fisso, ma variabile e per questo può essere ridotto in quanto a costo. Per risparmiare in bolletta infatti si può agire sul prezzo dell’energia o sulla scelta del fornitore. È proprio quest’ultimo che può scegliere il prezzo del dispacciamento.

Sul mercato tutelato questo è pari a una cifra che cambia trimestralmente, mentre nel mercato libero ogni fornitore di energia può fare il proprio prezzo.

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