Detrazioni in base al reddito: chi ci guadagna di più e quali sconti cambiano

Rosaria Imparato

13 Febbraio 2023 - 10:17

Fisco, cambia tutto: previsto il taglio di oltre 700 agevolazioni per finanziare il taglio dell’Irpef. Le detrazioni andranno a beneficio dei redditi bassi, e alcuni sconti cambieranno. Le novità.

Detrazioni in base al reddito: chi ci guadagna di più e quali sconti cambiano

La riforma del Fisco dovrebbe iniziare tra un paio di settimane: si prepara il taglio dell’Irpef e un diverso funzionamento delle detrazioni. Due gli obiettivi: il primo è quello di semplificare la giungla delle cosiddette «tax expenditures», e con il taglio a oltre 700 agevolazioni verrà finanziata la riduzione dell’Irpef. Il secondo obiettivo è quello di sostenere economicamente i redditi medio-bassi, quindi le detrazioni saranno concentrate su queste fasce di popolazione.

Alcuni di questi sconti, però, non verranno toccati: rimarranno uguali sia le detrazioni per le spese mediche che quelle legate ai lavori edilizi (quindi ristrutturazione, eco e sismabonus, impianti fotovoltaici, superbonus).

Detrazioni in base al reddito: chi ci guadagna di più

I primi cambiamenti al funzionamento delle detrazioni sono stati messi in atto dalla legge di Bilancio 2020 (e quindi validi dalla dichiarazione dei redditi 2021 in poi). Per la precisione, è stato il comma 629 dell’articolo 1 a intervenire sulle detrazioni fiscali previste dall’articolo 15 del TUIR secondo un meccanismo di riduzione progressiva del rimborso Irpef in base al reddito del contribuente.

Nel dettaglio:

  • fino a 120mila euro di reddito, i contribuenti hanno diritto alla detrazione piena;
  • tra i 120 e i 240mila euro la detrazione spettante non è del 19%, ma diminuisce in modo progressivo all’aumentare del reddito del contribuente;
  • oltre i 240mila euro si azzera la detrazione spettante.

Sono però escluse da questo meccanismo quelle relative alle spese sanitarie e ai mutui sull’abitazione principale. Il governo, secondo le anticipazioni del Messaggero, potrebbe muoversi in due direzioni: abbassare la soglia dalla quale inizia il decalage (già con l’ultima legge di Bilancio c’era stato un tentativo, poi rientrato di portarlo a 60 mila euro), oppure includere altre detrazioni tra quelle da concentrare sui redditi medio bassi.

Ricordiamo che resta in vigore l’obbligo di pagamento delle spese con mezzi tracciabili per poter usufruire delle detrazioni (con l’eccezione delle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché alle detrazioni per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.

Riforma del Fisco con detrazioni per i redditi bassi: quali sconti cambiano?

Il termine tecnico per definire le agevolazioni è “tax expenditures” (“spese fiscali” in italiano): un riferimento al fatto che in concreto rappresentano un trasferimento di risorse pubbliche, realizzato però sul fronte delle entrate invece che su quello delle uscite. Nel rapporto del 2022 del Ministero dell’Economia ne esistevano 740, con un minor gettito per lo Stato vicino ai 130 miliardi di euro.

Solo una piccola parte di questa somma potrà però entrare davvero nel mirino della riforma, sottolinea il Messaggero, perché il conteggio comprende tutte le riduzioni di introito a qualsiasi titolo, quindi conta anche le esenzioni o le riduzioni di aliquota che riguardano l’Iva. Stesso discorso per l’Irpef, considerando che le detrazioni relative ai figli sono state notevolmente depotenziate con l’istituzione dell’assegno unico e universale.

Le spese per le quali la detrazione varia in base al reddito attualmente sono quelle stabilite dall’articolo 15 del Tuir:

  • d’istruzione e universitarie;
  • veterinarie;
  • funebri;
  • per l’assistenza personale;
  • attività sportiva per i ragazzi;
  • affitto per gli studenti fuori sede;
  • relative a beni soggetti a regime vincolistico;
  • sostenute per servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordi;
  • per minori o maggiorenni con Dsa;
  • per canini di leasing di immobili da adibire ad abitazione principale;
  • per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici;
  • erogazioni liberali per:
    • attività culturali e artistiche;
    • a favore di enti cooperanti nello spettacolo;
    • a favore di istituti scolastici di ogni ordine e grado;
    • al fondo per l’ammortamento di titoli di Stato;
    • a favore delle onlus;
  • premi per:
    • assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni;
    • per assicurazioni per tutela delle persone con disabilità grave;
    • per assicurazioni per rischio di non autosufficienza;
    • per rischio eventi calamitosi per assicurazioni stipulate contestualmente alla cessione del credito per il sismabonus 110%.

Rientra nell’ambito della riforma fiscale anche la revisione dei bonus legati all’edilizia: il primo step è stato fatto con il decreto Aiuti quater, che ha depotenziato il superbonus dal 110 al 90%.

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