«Con la caduta di Draghi Mps rischia il collasso, vendita in bilico», l’intervista a Carla Ruocco (commissione banche)

Giacomo Andreoli

21/07/2022

La presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, Carla Ruocco, spiega a Money.it che ora Monte dei Paschi di Siena rischia il definitivo crac con la fine del governo Draghi.

«Con la caduta di Draghi Mps rischia il collasso, vendita in bilico», l’intervista a Carla Ruocco (commissione banche)

«Con la crisi di governo Monte dei Paschi di Siena rischia il collasso». La presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, Carla Ruocco, spiega a Money.it che la caduta del governo Draghi può ripercuotersi in modo pesante anche sul dossier Mps, già costato allo Stato oltre 30 miliardi di euro negli ultimi 15 anni. L’esponente di Insieme per il Futuro si scaglia contro gli ex compagni del Movimento 5 Stelle, spiegando che ora gli italiani rischiano di pagare un conto economico molto salato, tra mancati interventi su bollette, salari e accise della benzina e fondi del Pnrr in bilico.

Con un governo dimissionario si può portare avanti comunque, almeno in parte, il percorso del Pnrr, senza perdere la rata da 21 miliardi di euro di fine anno? Magari con dei decreti attuativi dei ministeri?

La situazione è complessa, noi di Insieme per il Futuro abbiamo fatto di tutto per scongiurare l’ipotesi di perdere la rata del Pnrr, che ora però purtroppo si fa concreta. Bisognerà capire il perimetro di azione del governo nell’immediato futuro, però con un voto in autunno, ad ottobre oltre al Piano di ripresa e resilienza ci sono altre scadenze e altri rischi.

Parla della legge di Bilancio, immagino. Rischiamo l’esercizio provvisorio?

Purtroppo rischiamo quello scenario, sì, in un momento in cui come vediamo tutti l’inflazione galoppa. Non doveva aprirsi questa crisi di governo. Chi l’ha resa possibile, a partire da Conte, ma poi anche Salvini e Forza Italia, dovrà pagarne il prezzo. Noi faremo di tutto affinché il prezzo non venga pagato dagli italiani.

Si parla di un possibile conto da 40 miliardi tra mancati fondi europei e interventi a rischio su bollette, benzina, Iva e salari. Lo ritiene plausibile?

Non è una cifra esagerata e lo dico con tutta la preoccupazione del caso. Per quello che è possibile cercheremo di mettere a frutto ogni spazio possibile per agire.

Lo farete partendo dai decreti interministeriali, ad esempio per prorogare il taglio delle accise sulla benzina e i carburanti?

Con un governo dimissionario si possono portare avanti solo gli affari correnti e bisogna vedere se ci sono le coperture. Ancora non è chiaro fino a che punto ci si può spingere.

Sul salario minimo, invece, si potrebbe agire lo stesso con sindacati e associazioni di categoria rafforzando la contrattazione collettiva?

La contrattazione collettiva c’è sempre stata e sempre ci sarà. Se ne discuterà, ma sicuramente interventi legislativi non se ne possono fare. Al momento è tutto fermo. Aggiungo la questione della riduzione delle tasse sul lavoro, il cosiddetto “taglio del cuneo fiscale”, che doveva essere fatto con la legge di Bilancio, mentre ora non sappiamo nemmeno se avremo un governo in autunno, subito dopo le elezioni. Ad oggi siamo in una situazione che riassumerei così: è come una persona che ha una casa in cui serve una ristrutturazione e ha a disposizione soldi solo per ordinaria amministrazione, cioè per sostituire un rubinetto rotto. Non solo, io come presidente della commissione banche seguivo il dossier di Mps, che ora è in bilico.

Sta dicendo che la vendita sul mercato salta?

Bisognava fare l’ultimo metro, con l’aumento di capitale di due miliardi e mezzo, che sarebbe stato fatto con un governo in sella. Ci vuole fiducia e solidità per portare sul mercato un asset del genere e con una situazione così frammentata l’iter rischia un congelamento, uno stop. Mps è già costata diversi miliardi agli italiani, avevamo fatto tanta fatica per non far spendere altri soldi ai contribuenti.

L’Unione europea ci aveva concesso una proroga per la vendita, ne concederà una nuova?

Penso che ora ci rideranno dietro. Diranno: prima chiedete la proroga a Bruxelles e poi vi fermate voi?

Già ieri il titolo Mps è andata male in Borsa, ora la banca rischia il collasso?

Esatto ed è un ipotesi preoccupante, per tutti i riflessi che può avere.

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