Conti esteri nel mirino del Fisco: scende la soglia da dichiarare

Claudia Cervi

17/06/2022

Il dl Semplificazioni abbassa la soglia oltre la quale è obbligatorio dichiarare le operazioni al Fisco ai fini di monitoraggio.

Conti esteri nel mirino del Fisco: scende la soglia da dichiarare

I conti esteri tornano nel mirino del Fisco: il dl Semplificazioni, approvato il 15 giugno dal Consiglio dei ministri, abbassa la soglia oltre la quale è obbligatorio dichiarare le operazioni ai fini di monitoraggio.

Cosa cambia con il dl Semplificazioni

A partire dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge, si riduce a 5.000 euro la soglia oltre la quale scatta l’obbligo di monitoraggio fiscale sulle operazioni di trasferimento di denaro attraverso intermediari bancari e finanziari.
Le operazioni da comunicare sono quelle effettuate nel 2021 in contanti e anche in valuta virtuale.

Prima dell’entrata in vigore del dl Semplificazioni, il riferimento era fissato a 15.000 euro dall’articolo 1 del decreto legge 167/1990, intitolato “Trasferimenti attraverso intermediari bancari e finanziari e altri operatori”.

Monitoraggio fiscale e Ivafe: soglia allineata a 5.000 euro

Il decreto legge permette di fare chiarezza sugli obblighi in capo ai possessori di conti esteri che spesso cadono in errore dalla incongruenza di certe norme.
Ci riferiamo in particolare agli obblighi di monitoraggio fiscale e al pagamento dell’Ivafe, l’imposta patrimoniale sulle attività finanziarie detenute all’estero, di importo fisso pari a 34,20 euro nel caso dei conti correnti.
Prima dell’entrata in vigore del dl Semplificazioni:

  • al superamento di 15.000 euro, anche solo per una volta nel corso dell’anno, scattava l’obbligo di monitoraggio fiscale;
  • al superamento della soglia di 5.000 euro di giacenza media annua sorgeva anche l’obbligo di pagamento dell’Ivafe pari a 34,20 euro.

Una situazione frequente era quella in cui il saldo giornaliero del conto estero non fosse mai superiore a 15.000 euro, ma la giacenza media annua fosse superiore a 5.000 euro. In tal caso il correntista estero era comunque obbligato alla compilazione del quadro RW ai fini del pagamento dell’Ivafe.

La norma introdotta dal decreto Semplificazioni permette dunque di allineare i due valori di riferimento, evitando di fare cadere in errore il contribuente.

Quali sono le operazioni da dichiarare?

Le operazioni di cui parla l’articolo 16 del dl Semplificazioni, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sono quelle effettuate nei confronti di:

  • persone fisiche;
  • enti non commerciali;
  • società semplici;
  • associazioni equiparate.

Oggetto di monitoraggio sono le operazioni effettuate con mezzi di pagamento di cui all’articolo 1, comma 2, lettera s) del dlgs 231/2017:

  • assegni bancari e postali, assegni circolari e altri assegni a essi assimilabili o equiparabili;
  • vaglia postali;
  • ordini di accreditamento o di pagamento;
  • carte di credito e altre carte di pagamento;
  • polizze assicurative trasferibili;
  • polizze di pegno e ogni altro strumento a disposizione che permetta di trasferire, movimentare o acquisire, anche per via telematica;
  • fondi, anche in valuta virtuale.

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