Le tabaccherie sono negozi che possiamo trovare ovunque e che continuano ad essere un punto di riferimento per non poche persone. Ecco come fare ad aprirne una, quali sono i requisiti e i costi.
Aprire una propria attività continua ad essere il sogno di molti nonostante la attuale delicata fase socioeconomica, in cui non mancano le incognite e l’incertezza verso il futuro. Pensiamo ad esempio ad un negozio come la tabaccheria in cui tutti, almeno una volta nella vita, saremo già entrati: il riferimento va ad un settore che, al di là di qualche alto e basso correlato alla condizione economica generale e alla concorrenza dei grandi ipermercati, può tuttora riservare buone soddisfazioni ed incassi di tutto rispetto.
Appare dunque interessante parlarne di seguito, e vedere in particolare quali passi compiere per aprire una tabaccheria, quali regole conoscere in fatto di distanze e numero di esercenti, quali sono i passi burocratici da compiere e, ovviamente, a quanto ammontano all’incirca gli investimenti iniziali per aprire un’attività commerciale di questo tipo. Anticipiamo subito che quella di avviare una tabaccheria costituisce una scelta da non prendere alla leggera, in considerazione delle spese di partenza e dei vari aspetti da considerare per ottenere le licenze.
Ecco allora una sintetica guida pratica su questi argomenti, che vuole aiutarti a fare luce sul percorso per aprire questo negozio e a fugare eventuali dubbi circa la fattibilità e convenienza dell’opzione imprenditoriale in oggetto.
Come aprire una tabaccheria: requisiti e costi. La guida rapida
- Aprire una tabaccheria: chi è il tabaccaio
- L’utilità di un business plan iniziale e le tipologie di tabaccheria
- Come avviare una tabaccheria? Il requisito della licenza
- Aprire una tabaccheria attraverso la richiesta della licenza
- Rilevare una tabaccheria già avviata acquistando la licenza
- Ulteriori requisiti per aprire una tabaccheria
- Domanda per ottenere la licenza tabacchi: alcune precisazioni
- Il meccanismo dell’assegnazione della licenza: ecco come funziona
- Sintesi degli aspetti burocratici per aprire una tabaccheria
- I costi per aprire una tabaccheria
Aprire una tabaccheria: chi è il tabaccaio
Come è ben noto la tabaccheria altro non è che un negozio in cui, tipicamente, si vendono sigari, sigarette ed altri tabacchi, articoli di accensione come fiammiferi e accendini, non di rado anche sale e valori bollati e, talvolta, pure generi di profumeria e cancelleria ed articoli da regalo.
Le tabaccherie, disciplinate da regole di legge ad hoc, oltre ai generi di monopolio, possono vendere tutti i prodotti inclusi nelle indicazioni ministeriali, ovvero fazzoletti di carta, articoli per fumatori, caramelle e così via. Si tratta di una sorta di emporio nel quale, specialmente nei centri meno densamente abitati, il cliente può trovare cose che magari ha difficoltà a trovare in un altro negozio della propria zona.
Non dimentichiamo poi che, oggigiorno, specialmente nelle tabaccherie più grandi e frequentate si trovano, oltre ai classici tabacchi, una vasta varietà di prodotti e servizi aggiuntivi. Tra essi, il servizio fax e fotocopie oppure le scommesse sportive AAMS, SISAL e Lottomatica. Specialmente quest’ultime consentono di aumentare non di poco il reddito dell’attività, visto l’alto numero di giocatori nel nostro paese.
Ribadiamo dunque che il tabaccaio è un commerciante il cui esercizio comprende i generi di monopolio, le ricevitorie dei giochi di Stato, ma anche il pagamento di imposte e tasse. Inoltre ogni tabaccaio può abbinare all’attività principale un’attività secondaria come ad esempio un bar, una cartoleria, una profumeria o un’edicola. Mentre, per diminuire il più possibile l’impatto dei costi di gestione, una buona idea è quella della conduzione della tabaccheria a livello familiare. Non a caso, sono molte le attività che hanno questa caratteristica.
L’utilità di un business plan iniziale e le tipologie di tabaccheria
Come prima cosa, colui che ha il desiderio di aprire una tabaccheria, dovrebbe prima considerare l’effettiva fattibilità del progetto e la sua convenienza. Quanto potrei realmente guadagnare da quest’attività? È la domanda che dovrebbe porsi chiunque intenda aprirne una, perché è opportuno - ed anzi fortemente raccomandabile - valutare con attenzione il rapporto costi - benefici di tutta l’operazione.
In particolare, occorre essere certi di poter sostenere le spese di avviamento e gestione, onde evitare brutte sorprese. Ecco perché ogni aspetto del progetto si rivela essenziale, e un dettagliato business plan si rivela una mossa vincente. Grazie ad un piano ad hoc, il futuro commerciante potrà valutare, ad esempio, se è preferibile aprire una tabaccheria semplice o con altra attività (ad es. bar), oppure se è opportuno aprire una tabaccheria nuova o acquistare una licenza già ottenuta da un’altra persona.
Non solo. Chi intende lanciarsi in questo settore non deve dimenticare che le rivendite di tabacchi sono oggi classificate dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli in quattro distinte tipologie:
- rivendite ordinarie, vale a dire le classiche tabaccherie;
- rivendite speciali, situate presso porti, aeroporti, stazioni dei treni, aree di servizio autostradali e non solo;
- patentini interni a bar, circoli, oratori, sale da intrattenimento o locali molto frequentati. In pratica si tratta di autorizzazioni speciali concesse a chi ha già altre attività, ma intende cominciare a vendere anche prodotti da tabaccheria;
- distributori automatici, installati dal rivenditore nelle immediate vicinanze della tabaccheria stessa.
Aver ben chiara questa suddivisione fin dall’inizio non potrà che aiutare ad orientarsi sulle scelte da fare, in vista dell’apertura dell’attività.
Come avviare una tabaccheria? Il requisito della licenza
La domanda che, a questo punto, potranno porsi in molti attiene a come fare, in concreto, ad aprire una tabaccheria. Si tratta di un percorso simile a quello di altri negozi oppure no? Fughiamo il campo da possibili dubbi: il percorso per avviare un negozio di questo tipo ha peculiarità ben precise, che perciò bisogna conoscere prima di scegliere di buttarsi nel settore tabacchi.
Soprattutto rileva il requisito della licenza, che può essere rilevata dal futuro commerciante, oppure richiesta appositamente. Proprio così: onde aprire una tabaccheria è obbligatorio possedere una licenza tabacchi ad hoc, emessa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Vedremo tra poco un po’ più da vicino ambo le opzioni.
Perché serve la licenza? Ebbene, la rivendita di sigarette e tabacchi in generale consiste in un’attività regolamentata. Ciò vuol dire che non si può avviare in libertà un’attività per commerciare questo tipo di prodotti ma - piuttosto - è necessario conseguire delle autorizzazioni speciali, le cosiddette licenze. Non dimentichiamo che i tabacchi rientrano infatti nei monopoli di Stato.
Aprire una tabaccheria attraverso la richiesta della licenza
Certamente sul piano dell’investimento iniziale, aprire una tabaccheria da zero rappresenta la scelta più economica, ma c’è il rovescio della medaglia costituito dall’articolazione dell’iter burocratico. Non bisogna trascurare un punto molto importante: l’apertura di una tabaccheria è soggetta a regole rigide circa il suo posizionamento geografico, in rapporto alla distanza dalle altre tabaccherie in zona ma anche al loro rendimento nel corso del tempo.
In termini pratici, ciò vuol dire che se vuoi avviare una tabaccheria in una location particolare, potresti non ricevere le autorizzazioni necessarie.
Rilevare una tabaccheria già avviata acquistando la licenza
L’alternativa è acquistare la licenza da qualcuno che ne sia già in possesso, vale a dire rilevare un’attività già avviata e dunque con un bacino di clienti già definito. In questo caso l’investimento iniziale è più corposo ma l’iter burocratico risulta meno gravoso.
Se ci si domanda del perché il proprietario della tabaccheria sceglie di cedere la licenza, le ragioni possono essere le più svariate. Pensiamo ad es. alla necessità di liquidità per un trasferimento all’estero, oppure anche ad un pensionamento ormai prossimo. Indagare su quanto l’attività sia effettivamente redditizia, prima di acquistare la licenza è una mossa sempre intelligente, per capire quale potrà essere l’effettivo rapporto costi - benefici ed evitare così clamorosi buchi nell’acqua.
Ulteriori requisiti per aprire una tabaccheria
Abbiamo visto che quello della licenza è un requisito obbligatorio, ma non è l’unico. Infatti occorre rispettare una serie di requisiti specifici, come di seguito indicati in sintesi.
Distanza
Aprire un’attività commerciale che non sia vicina o nelle immediate vicinanze di una dello stesso tipo o simile è semplice buon senso, per tutti coloro che intendono avviare un’attività. Ma attenzione: per i tabacchini è invece un vero e proprio obbligo di legge.
Pertanto, al fine di ottenere la licenza tabacchi, l’interessato deve essere distante dalla tabaccheria più vicina di almeno:
- 300 metri in Comuni con meno di 30mila abitanti;
- 250 metri per i Comuni con popolazione tra i 30mila e i 100mila abitanti;
- 200 metri per Comuni con più di 100mila abitanti.
Si tratta di una regola evidentemente utile ad evitare situazioni di concorrenza ’selvaggia’ tra commercianti, contribuendo a salvaguardare gli incassi di ognuno.
Popolazione
Per i Comuni con un numero ridotto di abitanti non può esservi per legge più di una tabaccheria ogni 1.500 cittadini, tranne se ricorre una condizione: la nuova tabaccheria viene aperta ad almeno 600 metri di distanza dall’altra presente nel Comune.
Produttività
Al fine di aprire una tabaccheria debbono ricorrere buone probabilità che l’attività si riveli redditizia e, dunque, fruttuosa dal lato economico. Ecco perché è possibile avviare una tabaccheria soltanto dopo aver considerato il ricavo netto - che prende il nome di “aggio” - delle tre tabaccherie più vicine. In altre parole l’aggio altro non è che il requisito di produttività delle tabaccherie della zona.
Per questa operazione specifica hanno rilievo parametri rivisti ed aggiornati ogni biennio da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.
Domanda per ottenere la licenza tabacchi: alcune precisazioni
Sopra abbiamo visto che una delle due strade per aprire una tabaccheria è conseguire una licenza tabacchi senza acquistarla da qualcuno che già ce l’ha. Ebbene, la richiesta per aprire una tabaccheria - e dunque ottenere la licenza senza comprarla - può essere fatta soltanto se ricorrono le condizioni menzionate sopra.
Destinataria della richiesta è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha anche la funzione di raccogliere le domande ogni semestre ed approvare un piano provvisorio delle nuove aperture, pubblicato sul proprio sito web istituzionale. A seguito di ciò, coloro che hanno interesse all’apertura dell’attività hanno fino a 20 giorni di tempo, per far giungere all’Agenzia le proprie osservazioni e considerazioni. Queste potranno essere valutate dall’ente ai fini della pubblicazione del piano definitivo, che consentirà di fatto l’assegnazione delle licenze.
Il meccanismo dell’assegnazione della licenza: ecco come funziona
La licenza sarà assegnata, come appena detto, a seguito dell’approvazione del piano definitivo. Sarà possibile usando una delle due seguenti modalità:
- nei Comuni con una popolazione al di sotto dei 30mila abitanti, l’assegnazione si compie per concorso. Si tratta però di un iter cui possono partecipare soltanto alcune specifiche categorie di soggetti e ci riferiamo ad esempio ad invalidi o a profughi già assegnatari di licenza equivalente nel territorio d’origine.
- nei Comuni più grandi e nei capoluoghi di provincia, invece, il meccanismo di assegnazione della licenza per aprire una tabaccheria funziona con un’asta pubblica dell’Agenzia Dogane e Monopoli. Ad essa può partecipare ogni persona che abbia locali idonei ad essere utilizzati come tabaccheria, nella zona individuata. Ma se dall’asta non dovesse esservi un vincitore, le Dogane potranno avviare una trattativa privata.
Sintesi degli aspetti burocratici per aprire una tabaccheria
Abbiamo detto che l’iter per avviare l’attività è articolato e pertanto, a questo punto, vediamo nell’elenco che segue i punti chiave da rispettare, sul piano burocratico, per diventare tabaccai:
- piena osservanza dei requisiti morali e legali previsti per tutti coloro che vogliono avviare un’attività in Italia;
- apertura della partita IVA, in quanto si tratta di attività di commercio;
- predisposizione dei locali in modo conforme alle regole della legge;
- comunicazione dell’inizio dell’attività al Comune;
- iscrizione al Registro delle Imprese;
- iscrizione alla gestione commercianti INPS;
- partecipazione ad un corso di formazione per rivenditori di tabacchi, previsto dalla legge;
- pagamento dei diritti SIAE;
- richiesta del permesso per mettere l’insegna.
Infine, ovviamente, l’ottenimento della citata licenza dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a cui - attenzione - potrebbero affiancarsi anche licenze aggiuntive, qualora la scelta sia quella di offrire prodotti e servizi ulteriori rispetto a quelli della vendita di tabacchi (ad es. scommesse e giochi).
Non dimentichiamo che la rivendita di tabacchi consiste in un’attività commerciale particolare. Questo perché la licenza tabacchi può essere intestata esclusivamente ad una persona fisica. Ecco perché per avviare una tabaccheria occorrerà aprire una ditta individuale e non si potrà svolgere questo lavoro grazie alla costituzione di una società.
I costi per aprire una tabaccheria
Veniamo infine ad uno degli altri aspetti di maggior rilievo per chi desidera aprire una tabaccheria, ovvero il calcolo delle spese iniziali. Ovviamente non è possibile dare delle indicazioni valide per tutti i possibili casi pratici, ma possiamo fare delle stime collegate a come si consegue la licenza tabacchi. Tratto comune, in ogni caso, è il costo iniziale nient’affatto irrilevante. Avviare l’attività da zero è, in generale, più complesso ma meno oneroso, poiché la spesa sarà compresa all’incirca tra un minimo di 100mila euro e un massimo di 150mila euro.
Mentre chi intende acquisire la licenza da qualcuno che ha già una tabaccheria avviata, sarà gravato da meno burocrazia ma dovrà sostenere una spesa sicuramente maggiore, ed anche in grado di superare i 250mila euro stimati.
Ma chiaramente variabili primarie, che influenzeranno il costo complessivo, saranno sempre la zona (ad es. quartiere del centro città), la presenza eventuali di dipendenti e/o di attività ulteriori rispetto alla rivendita di tabacchi, la dimensione dei locali, gli arredi e il giro d’affari - ovvero la rete più o meno ampia di clientela. E non dimentichiamo che comprare la licenza significa dover sborsare anche una cifra di circa 100mila euro. Ecco perché possiamo concludere che, rispetto ad altre attività, quella del tabacchino comporta un investimento iniziale non per tutte le tasche.
leggi anche
Lul, cos’è e differenza con la busta paga
© RIPRODUZIONE RISERVATA