Chi rischia controllo preventivo su modello 730/2024

Patrizia Del Pidio

25 Marzo 2024 - 17:10

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Il controllo preventivo sul modello 730/2024 comporta un congelamento del rimborso. Vediamo quando si rischia e come prevenirlo.

Chi rischia controllo preventivo su modello 730/2024

Chi rischia il controllo preventivo del modello 730/2024 che blocca il rimborso? La comodità più grande dell’usare il modello 730 sta proprio nella celerità con cui si riceve l’eventuale rimborso in busta paga: a partire dalla busta paga di luglio, infatti, dipendenti e pensionati (nel cedolino della pensione) ricevono già l’eventuale rimborso spettante, anticipato dal datore di lavoro.

Se l’Agenzia delle Entrate, però, interviene sul modello dichiarativo il rimborso viene bloccato. Quando un modello 730 è oggetto di controllo preventivo da parte dell’amministrazione tributaria, si congelano i rimborsi al contribuente (che però viene avvisato del controllo stesso e, solitamente, gli viene richiesta la documentazione necessaria per il controllo).

Quando si rischia un controllo preventivo sul 730/2024? Chi sono i soggetti a rischio? Si rischia di più presentando la dichiarazione da soli piuttosto che avvalendosi dell’ausilio del Caf? Rispondiamo a queste domande spiegando anche come funzionano i controlli preventivi sulla dichiarazione dei redditi.

Quando si rischia un controllo preventivo del 730/2024?

Le circostanze per le quali l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli preventivi sono rappresentati dalla presenza di elementi di incoerenza rispetto ai criteri stabiliti o rimborso di importo superiore ai 4.000 euro.

Quando si parla di elementi di incoerenza cosa si intende? Il rischio del blocco del rimborso fiscale si corre quando la dichiarazione dei redditi presenta uno scostamento importante a livello di importi rispetto a quanto riportato nelle Cu e nelle dichiarazioni degli anni precedenti.

Un elemento di incoerenza può essere rappresentato anche da spese sanitarie molto più alte rispetto a quelle comunicate da SSN e sistema tessera sanitaria (ovvero i dati inseriti nel modello precompilato).

Un altro elemento che potrebbe portare a un controllo preventivo è rappresentato da situazioni di rischio già emerse nelle dichiarazioni dei redditi degli anni trascorsi. In tutti questi casi l’Agenzia delle Entrate può bloccare il rimborso disponendo sulla dichiarazione un controllo preventivo.

Chi accetta, senza modifiche sostanziali, il 730 precompilato predisposto dall’Agenzia delle Entrate non corre il rischio di incappare in controlli preventivi. Questo perché il contribuente accetta la compilazione con i dati in possesso della pubblica amministrazione. Ovviamente, pur non essendoli vittime di controlli preventivi, anche questi contribuenti possono subire il controllo delle imposte sui redditi.

Meglio la presentazione dal Caf?

Chi pensa che la presentazione in autonomia possa generare un rischio più elevato di controlli preventivi, sbaglia. A far drizzare le antenne all’Agenzia delle Entrate sono dati sospetti e scostamenti, indipendentemente dalla modalità di presentazione del modello.

I controlli preventivi, quindi, gravano allo stesso modo su chi presenta il modello precompilato in autonomia (apportando modifiche) e su chi, invece, decide di presentare il proprio modello avvalendosi dell’ausilio di un Caf o di un commercialista.

I controlli preventivi, in ogni caso, sono limitati solo ai contribuenti che, da soli o tramite Caf, apportano delle modifiche ai dati preinseriti dall’Agenzia delle Entrate. Questo non significa che modificare il 730 precompilato porta automaticamente a un controllo preventivo, sia chiaro, ma chi non modifica il precompilato in questa fase dei controlli proprio non rientra (fermo restando che potrebbe subire, dopo l’eventuale rimborso, un controllo sulle imposte e sui redditi).

Per far scattare il controllo preventivo, in ogni caso, devono esserci elementi di incoerenza o scostamenti importanti dai dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate.

In caso di controllo preventivo, in ogni caso, al contribuente non sarà negato il credito spettante, ma solo che saranno congelate le tempistiche dell’erogazione del rimborso.
L’amministrazione a tal riguardo specifica che:

“Gli elementi di incoerenza delle dichiarazioni dei redditi modello 730/2023 con esito a rimborso, presentate dai contribuenti con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, sono individuati nello scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente, o nella presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche”.

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